La lunga finestra di vacanze primaverili nel 2025, dal 19 aprile al 4 maggio, ha richiamato migliaia di visitatori nelle Cinque Terre. Questo aumento significativo di presenze ha messo in evidenza le criticità nella gestione del turismo locale e spinto a un appello per un sistema di governo del territorio e dell’accoglienza più coeso e stabile.
Picchi di affluenza durante il ponte primaverile e la pressione sul sistema locale
Durante le settimane di aprile e i primi giorni di maggio, le Cinque Terre hanno accolto un numero record di turisti, in particolare nei fine settimana e nei giorni festivi. Nei piccoli centri come Riomaggiore e Manarola la pressione si è fatta sentire fortemente, con una tensione crescente nei servizi di accoglienza. Questi flussi intensi sfidano le strutture esistenti, rischiando di compromettere non solo l’esperienza dei visitatori ma anche la quotidianità dei residenti.
La posizione della sindaca di riomaggiore
La sindaca di Riomaggiore, Fabrizia Pecunia, ha sottolineato come i dati dei passaggi nelle stazioni ferroviarie di Manarola e Riomaggiore evidenzino l’importanza di rafforzare la gestione dei flussi. Le stazioni sono punti critici, complicate da gestire soprattutto nei momenti di picco. Per questo, come ogni anno, è stato attivato un presidio fisso nel tunnel di Manarola per monitorare l’afflusso e garantire il più possibile ordine e sicurezza.
La sicurezza e l’accoglienza: misure adottate durante il periodo di maggiore afflusso
L’emissione dell’ordinanza sulla sicurezza ha previsto interventi sul territorio per sostenere la capacità di rispondere all’aumento dei turisti. La presenza di personale dedicato, soprattutto nelle aree più congestionate come le stazioni, ha come obiettivo garantire il controllo e facilitare gli spostamenti.
Pecunia ha voluto ringraziare esplicitamente gli operatori e le istituzioni che si sono impegnate sul campo per migliorare l’esperienza turistica. La collaborazione tra forze dell’ordine, volontari e personale degli enti locali si è rivelata fondamentale per evitare disagi maggiori nei giorni di maggiore afflusso.
Questa gestione temporanea resta però insufficiente a rispondere alle esigenze di medio e lungo termine, specie in un contesto dove il turismo rappresenta un segmento cruciale per l’economia locale.
Una proposta per una governance turistica condivisa
La sindaca di Riomaggiore ha rilanciato la necessità di uscire dall’approccio emergenziale e affrontare la questione turistica con un piano strutturato e organico. L’idea è mettere in piedi un tavolo tecnico permanente che raccolga i rappresentanti dei Comuni delle Cinque Terre, del Parco Nazionale, della Regione Liguria, delle Ferrovie e delle altre istituzioni interessate.
Tale organismo avrebbe il compito di coordinare gli interventi su più fronti: gestione dei flussi, tutela ambientale, sicurezza negli spazi pubblici e qualificazione dell’accoglienza. Lo scopo è progettare azioni condivise capaci di garantire un equilibrio tra sviluppo economico e conservazione del paesaggio, così da assicurare ai residenti una buona qualità di vita.
Modelli di riferimento e coordinamento territoriale
Questa soluzione si rifà a modelli già attuati in territori come Amalfi, dove la Carta del Turismo ha stabilito l’importanza di unire le amministrazioni per pianificare il turismo in modo sostenibile. La carta di Amalfi prevede un coordinamento a livello locale e iniziative da portare anche al tavolo nazionale per chiedere strumenti e risorse migliori.
Turismo come risorsa da gestire per la convivenza con il territorio
L’appello di Fabrizia Pecunia si concentra sull’urgenza di cambiare metodo: il turismo non può più essere considerato solo un’emergenza da affrontare all’ultimo momento. Serve più responsabilità da parte di tutti gli attori coinvolti per garantire servizi adeguati, rispetto del territorio e un’accoglienza di qualità .
La sfida sarà trovare una convivenza tra i bisogni dei visitatori e le esigenze di chi vive quotidianamente nelle Cinque Terre. Senza un modello chiaro e condiviso, cresce il rischio di danni all’immagine e di perdere attrattiva turistica.
Realizzare un sistema capace di sostenere la pressione turistica promette di proteggere un’economia ormai indispensabile, mantenendo l’integrità ambientale e sociale del territorio ligure. Resta quindi aperta la necessità di maturare un coordinamento stabile e lungimirante, per evitare che episodi di sovraffollamento diventino un problema ricorrente e sempre più difficile da gestire.