La Toscana continua a dominare il panorama dell’accoglienza agrituristica in Italia, con un aumento significativo delle strutture registrate. Con un totale di 5.797 agriturismi attivi, la regione conferma la sua leadership nazionale, facendo registrare una crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente. Si stima che nel 2023 siano nate quasi 304 nuove aziende, un ritmo che equivale a una nuova struttura ogni giorno. Questo incremento non solo rappresenta un’opportunità per il settore, ma anche un segnale positivo per l’economia locale e per il mantenimento delle tradizioni agroalimentari.
Il boom dell’accoglienza agrituristica e i servizi offerti
Il mercato agrituristico toscano non si limita alla creazione di nuove strutture; molte di queste si sono attrezzate anche per offrire una gamma più ampia di servizi ai visitatori. I posti letto disponibili sono aumentati fino a quasi 89 mila, registrando una crescita dell’1,8%. Non solo: sono aumentate anche le offerte di ristorazione e degustazione, con rispettivi incrementi del 2,8% e del 5,8%. Questo trend si allinea con l’interesse crescente per il turismo esperienziale che caratterizza i viaggi moderni, dove i turisti cercano esperienze autentiche e legate al territorio.
Oltre a ristorazione e ospitalità, gli agriturismi stanno integrando nelle loro proposte attività richiamanti come l’oleoturismo, l’enoturismo e altri percorsi gastronomici. Queste iniziative non solo attraggono turisti, ma fungono anche da stimolo alla valorizzazione delle aree marginali, contribuendo a contrastare il fenomeno dello spopolamento. Da un’analisi di Terranostra Toscana, emerge come il 50% delle aziende agrituristiche produca beni di alta qualità che fanno parte delle 90 produzioni con indicazione geografica tipica di questa regione, un ulteriore incentivo per i visitatori a scegliere la Toscana come meta delle proprie vacanze.
La multifunzionalità agricola: opportunità per le aziende
Una delle ragioni principali dietro il successo degli agriturismi in Toscana è l’implementazione della multifunzionalità agricola, che permette alle aziende agricole di ampliare le loro attività dal semplice settore primario all’accoglienza e ad altre esperienze turistiche. Questa evoluzione è stata facilitata dalla legge di orientamento promossa da Coldiretti, che ha contribuito a un cambiamento significativo della strutturazione economica nelle aree rurali. Oggi, circa il 20% della produzione agricola regionale proviene da queste attività, generando un valore complessivo di circa 500 milioni di euro.
Tali fattori non solo rappresentano un’importante fonte di reddito per gli agricoltori, ma consentono anche di mitigare i rischi legati agli andamenti climatici avversi e ad annate agricole sfortunate. Attività come le fattorie didattiche e gli eventi gastronomici si stanno rivelando fondamentali per mantenere viva la tradizione e la cultura enogastronomica, rendendo l’agriturismo un pilastro portante dell’economia rurale.
L’importanza dell’agriturismo per le zone interne
L’agriturismo ha assunto un ruolo centrale per le comunità delle zone interne e rurali della Toscana. Un aspetto interessante da considerare è che quasi il 50% dei nuovi agriturismi si trova in aree montane o collinari. Queste località, spesso trascurate dal turismo di massa, possono trarre vantaggio dalla presenza di agriturismi che non solo si integrano con le attività agricole e artigianali locali, ma contribuiscono anche alla manutenzione e alla valorizzazione dei borghi e dei paesaggi.
Il flusso di visitatori generato dagli agriturismi può offrire risorse economiche fondamentali per queste zone, contribuendo al mantenimento dell’infrastruttura e alla protezione dai rischi di dissesto idrogeologico. Le stesse comunità possono, tramite il turismo, valorizzare le loro tradizioni e prodotti locali, proteggendo il patrimonio culturale e paesaggistico della regione.
L’andamento futuro e le sfide del settore
I dati recenti suggeriscono una crescente qualità e quantità dell’offerta agrituristica in Toscana. Con il record di nuove aperture, le sfide non mancano, ma l’obiettivo è quello di diversificare ulteriormente l’offerta. L’aumento della durata dei soggiorni oltre il periodo primaverile-estivo è un aspetto cruciale su cui si sta puntando per massimizzare il potenziale turistica, sostenendo il settore tutto l’anno.
La lotta contro la concorrenza sleale e la regolamentazione delle recensioni online dettate dalle nuove normative rappresentano passi importanti per garantire la trasparenza nel settore. Inoltre, la Regione Toscana ha messo a disposizione un bando per la diversificazione, con un budget di oltre 17 milioni di euro. Questo sostegno potrebbe rendere le aziende agrituristiche ancora più competitive e attrattive per i visitatori. Nel complesso, il futuro dell’agriturismo in Toscana appare luminoso e ricco di opportunità per tutti gli attori coinvolti nel settore.