Cresce l'allerta per italo-venezuelani arrestati: i casi di Antonio Calvino e Rita Capriti in Venezuela

Cresce l’allerta per italo-venezuelani arrestati: i casi di Antonio Calvino e Rita Capriti in Venezuela

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Cresce l'allerta per italo-venezuelani arrestati: i casi di Antonio Calvino e Rita Capriti in Venezuela - Gaeta.it

In un clima di crescente tensione, emergono preoccupazioni per la sorte di italo-venezuelani arrestati o ricercati dalle autorità venezuelane. Due casi recenti hanno attirato l’attenzione, richiamando la partecipazione delle autorità italiane e dell’opinione pubblica. Le vicende di Antonio Calvino e Rita Capriti illustrano le difficoltà e le incertezze che molti cittadini italiani all’estero stanno affrontando, specialmente in contesti di forte instabilità politica.

Antonio Calvino: un’opposizione controcorrente

Chi è Antonio Calvino?

Antonio Calvino, originario di Siracusa, si è fatto conoscere come un oppositore attivo del governo venezuelano. Dalla sua cattura avvenuta nel 2020 davanti al consolato italiano a Caracas, il suo nome è diventato simbolo di una lotta contro le repressioni politiche che caratterizzano il regime di Nicolás Maduro. La sua detenzione era stata motivata da un’accusa di ‘incitamento all’odio’, con la presunta intenzione di assaltare il consolato italiano.

Il silenzio inquietante dal 9 agosto

Dopo il suo rilascio nel 2022, avvenuto grazie alle pressioni diplomatiche dell’Italia, il suo nome è scomparso dai radar. Dal 9 agosto, infatti, non si hanno più notizie di Calvino, il che ha destato allarme tra i suoi cari e tra chi si preoccupa della sicurezza degli italiani in Venezuela. Il Comites, organismo di rappresentanza per gli italiani all’estero, è stato tra i primi a lanciare l’allerta. La situazione appare complessa, poiché amici e familiari temono ritorsioni se dovessero avventurarsi nel tentativo di scoprire notizie sul suo stato attuale.

Rita Capriti: una detenzione contestata

La vicenda di Rita Capriti

La storia di Rita Capriti, 45enne italo-venezuelana, ha suscitato forti reazioni da parte delle autorità italiane. Arrestata il 2 agosto scorso, Capriti ha un legame diretto con il comune di Mirto, in Sicilia, dove risiede la sua famiglia. La donna è coinvolta nel partito di opposizione “Primero Justicia”, ed è stata detratta dalla sua abitazione nella notte tra l’1 e il 2 agosto. Le forze dell’ordine l’hanno portata via per presunti reati di ‘incitamento all’odio’, ‘terrorismo’ e ‘resistenza a pubblico ufficiale’, accuse che molti considerano motivate principalmente dal suo impegno politico.

Le dichiarazioni delle autorità

Bernardette Grasso, sindaco di Capri Leone e deputata regionale di Forza Italia, ha espresso “profonda preoccupazione” per la situazione di Capriti. Secondo le informazioni ricevute, la donna sarebbe attualmente rinchiusa in una stanza del commissariato locale, mantenendo buone condizioni di salute. Tuttavia, non le è stato permesso di ricevere visite, come quella della vice console onoraria italiana. Il commissario Josè Dellacroiz, responsabile della struttura, ha confermato che Rita non è in cella ma segregata in una stanza, alimentando la preoccupazione per il suo benessere psicofisico.

Le azioni diplomatiche in corso

L’intervento del governo italiano

Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha dichiarato che il governo sta seguendo la questione con la massima attenzione e solidarietà. Le istituzioni italiane, inclusi i rappresentanti diplomatici in Venezuela, sono in contatto costante con i familiari di Rita Capriti, assicurando aggiornamenti e supporto. Grasso ha sottolineato l’importanza del monitoraggio continuo della situazione, rimanendo in stretta collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri per garantire la sicurezza e la protezione di Capriti.

La lotta per i diritti umani in Venezuela

Questi eventi mettono in luce non solo le difficoltà di molti italo-venezuelani, ma anche la necessità di una chiara posizione politica italiana verso le violazioni dei diritti umani in Venezuela. La storia di Antonio Calvino e Rita Capriti rappresenta un appello non solo per la comunità italiana all’estero, ma anche per tutte le persone che credono nella libertà di espressione e nel diritto alla vita. Le autorità italiane continuano a monitorare da vicino la situazione, rimanendo vigili e pronti ad intervenire per tutelare i diritti dei cittadini italiani nel mondo.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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