Cresce l’allerta sul problema del sovraffollamento turistico: l’Overtourism Index come strumento di monitoraggio

L’Overtourism Index analizza il sovraffollamento turistico, evidenziando le destinazioni a rischio e proponendo strategie per una gestione sostenibile del turismo, fondamentale per preservare comunità e patrimoni culturali.
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Cresce l’allerta sul problema del sovraffollamento turistico: l’Overtourism Index come strumento di monitoraggio - Gaeta.it

Il fenomeno del sovraffollamento turistico, noto anche come “overtourism”, sta suscitando preoccupazioni sempre più diffuse in tutto il mondo. Le ragioni sono molteplici e si intrecciano con gli equilibri economici e sociali delle destinazioni turistiche. Mentre il settore viaggi si riprende dopo le restrizioni legate alla pandemia, la necessità di monitorare e gestire il flusso di visitatori diventa cruciale. L’Overtourism Index si pone come un nuovo strumento di analisi, identificando le mete più a rischio e quelle che necessitano di un intervento immediato.

Il termine overtourism e il suo impatto

L’estate 2024 ha visto molti luoghi iconici soffrire a causa del sovraffollamento. L’overtourism fa riferimento al turismo di massa che compromette la qualità della vita sia dei residenti che dei turisti stessi. Località come Grecia, Croazia, Cipro e Mauritius registrano un contributo significativo del turismo al loro PIL, ma quest’afflusso incontrollato di visitatori può diventare una vera e propria piaga. Le città storiche e i luoghi naturali, già abitati da comunità locali, non riescono a sostenere il peso del numero di turisti che scelgono di visitarli.

Le conseguenze dell’overtourism non si limitano a problemi legati alla ristorazione e all’accoglienza, ma si estendono anche a questioni ambientali, come l’inquinamento e il deterioramento del patrimonio culturale e naturale. In questo contesto, i turisti possono trovarsi schiacciati dalle folle, rendendo difficile l’accesso alle attrazioni. A Venezia, Barcellona e Santorini, per esempio, i visitatori si sono trovati costretti a fare i conti con un’esperienza turistica che non rispetta affatto le aspettative.

L’Overtourism Index e la sua metodologia

L’Overtourism Index è stato sviluppato dalla piattaforma Evaneos, leader nel settore dei viaggi personalizzati, in collaborazione con Roland Berger, una società di consulenza strategica. Questo strumento analizza un campione di 70 destinazioni turistiche tra le prime 100 per numero di visitatori. Le mete sono classificate su una scala da 1 a 5, valutando aspetti come la densità turistica rispetto alla popolazione e al territorio, la stagionalità e la sostenibilità.

La densità turistica per abitante è fondamentale per comprendere come i turisti interagiscono con le comunità locali. Ad esempio, in alcune località balneari, il numero di turisti per abitante può superare i 9, costringendo le infrastrutture e i servizi locali a reggere un carico insostenibile. Anche le capitali europee subiscono questa pressione, con un afflusso stagionale che può raggiungere il 43% del totale annuale di turisti. Quest’analisi mira a fornire uno strumento di regolazione del flusso turistico, permettendo di attuare strategie orientate a una gestione sostenibile.

Destinazioni a rischio e misure preventive

L’Overtourism Index individua anche le “destinazioni da monitorare”, quelle che devono affrontare il compito di prendere decisioni strategiche per prevenire il sovraffollamento. Queste mete riportano un flusso turistico relativamente bilanciato durante l’anno, ma la crescita della loro popolarità potrebbe mettere in crisi questa situazione. Paesi come Marocco, Vietnam, Egitto e Islanda stanno vivendo un aumento del turismo che li avvicina a una soglia critica, rappresentata dalla densità di visitatori.

La vulnerabilità dell’Islanda è particolarmente allarmante, con un rapporto di 5,2 turisti per abitante. Per affrontare questa sfida, le autorità locali devono adottare misure di gestione attiva, come l’ottimizzazione delle risorse disponibili e l’incentivazione di flussi turistici in periodi meno affollati. Al contempo, nazioni come Canada, Stati Uniti, Australia e Tanzania mostrano punteggi medi di sostenibilità tra 1,5 e 2,3, grazie a densità turistiche più equilibrate rispetto agli abitanti.

Il caso della Grecia e delle isole sotto pressione

La Grecia si pone tra le destinazioni più colpite dall’overtourism, con isole come Mykonos e Santorini che registrano punteggi eccessivi su scala internazionale. Il turismo di massa ha generato disagi notevoli per i residenti, tra cui l’aumento dei costi della vita, un traffico insostenibile e problemi legati alle risorse idriche. In risposta a queste problematiche, la piattaforma Evaneos ha deciso di non promuovere più queste isole durante i picchi estivi. Questa iniziativa intende riallocare meglio i flussi turistici, incoraggiando le visite in periodi meno affollati come giugno e settembre.

L’analisi delle informazioni fornite dall’Overtourism Index evidenzia l’importanza di una gestione centralizzata e strategica del turismo, fondamentale per preservare non solo il benessere dei residenti, ma anche la capacità dei turisti di vivere esperienze autentiche e soddisfacenti. Le azioni intraprese dalle autorità locali e dalle piattaforme turistiche possono rivelarsi decisive per salvaguardare il patrimonio culturale e naturalistico delle destinazioni più vulnerabili.

Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 da Sofia Greco

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