Cresce l’industria nautica in Italia, ma manca manodopera specializzata: ecco perché
L’industria nautica italiana ha registrato un’enorme crescita nel fatturato nel corso del 2023, segnando un incremento significativo grazie anche all’export. Tuttavia, le aziende del settore si trovano a fronteggiare una crescente difficoltà nel reperire personale qualificato. Questo fenomeno mette in luce una contraddizione tra le opportunità lavorative straordinarie disponibili e la scarsa disponibilità di manodopera. Le parole di Barbara Amerio, presidente del settore navi da diporto oltre 24 metri di Confindustria Nautica, richiamano l’attenzione su questa sfida cruciale.
L’aumento della domanda e la scarsità di manodopera
Un settore in forte espansione
Nel 2023, l’industria nautica italiana ha mostrato una ripresa senza precedenti, con risultati di fatturato mai raggiunti in passato. Il settore ha funzionato come un pilastro dell’economia, grazie alla sua capacità di attrarre mercati internazionali e all’innovazione dei prodotti. Tuttavia, la crescita esponenziale porta con sé anche una carenza di risorse umane. Le aziende si trovano a dover affrontare un grave problema: la difficoltà nel trovare lavoratori qualificati in grado di rispondere alle esigenze del mercato.
Le difficoltà nel reclutamento
Barbara Amerio sottolinea come sembri esserci un “muro invisibile” che separa il porto dalla città, rendendo complicato il reclutamento di giovani talenti. Molti ragazzi scelgono di allontanarsi dalla loro città natale in cerca di opportunità altrove, ignorando le possibilità di impiego nel settore nautico. Questo porta a una situazione paradossale, dove le aziende hanno bisogno di personale altamente specializzato, ma i giovani non sembrano informati e pronti a cogliere queste opportunità. È essenziale, dunque, che il settore nautico si faccia promotore di campagne informative per attirare l’attenzione dei giovani e enfatizzare i vantaggi di una carriera in questo campo.
Necessità di diversificazione del personale
Opportunità per le donne nel settore nautico
Uno degli aspetti più critici emersi dal dibattito sulla manodopera nella nautica è la sottorappresentazione delle donne. Attualmente, le donne costituiscono solamente il 2% della forza lavoro nel settore marittimo. Amerio evidenzia che, nonostante questa bassa percentuale, le donne che riescono a inserirsi nel settore dimostrano di avere competenze di alto valore. Emerge quindi l’urgenza di rivedere le politiche di assunzione e le dinamiche di lavoro, per favorire una maggiore inclusione femminile in tutti gli ambiti della nautica, inclusi quelli più tecnici come l’ingegneria navale e le attività di gestione.
Migliorare l’immagine del settore
Affinché il settore nautico possa attrarre un bacino di manodopera più ampio e diversificato, è fondamentale migliorare la propria immagine e promuovere le numerose opportunità di carriera. È possibile farlo valorizzando i percorsi formativi e le possibilità di crescita professionale. L’industria nautica offre non solo posizioni di lavoro manuali, ma anche ruoli gestionali e ingegneristici, che possono garantire stipendi competitivi e soddisfacenti. È quindi cruciale comunicare questa varietà di opportunità ai potenziali candidati.
Opportunità di crescita nel settore nautico
L’occupazione nel settore e le prospettive future
Attualmente, l’industria nautica occupa circa 30.000 lavoratori diretti in Italia. Tuttavia, questo numero potrebbe aumentare ulteriormente se le aziende potessero espandere i loro impianti e i cantieri navali, migliorando così la capacità di produzione. La richiesta di imbarcazioni e servizi nautici continua a crescere, rendendo evidente come ci sia spazio per l’assunzione di un numero maggiore di dipendenti. Tuttavia, senza un adeguato assorbimento di manodopera, le aziende rischiano di trovarsi in competizione tra di loro per accaparrarsi talenti già formati.
La sfida dell’espansione
Il futuro del settore nautico dipende, quindi, non solo dall’innovazione tecnologica e dall’ampiezza delle vendite, ma anche dalla capacità del settore di attrarre e mantenere talenti. Gli imprenditori e i dirigenti devono lavorare insieme per creare un ecosistema che favorisca l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Se la nautica italiana è destinata a prosperare, è imperativo affrontare questa emergente crisi di manodopera con determinazione e visione a lungo termine.