Oltre 18 milioni di italiani tra i 25 e i 65 anni hanno esplorato, negli ultimi due o tre anni, il patrimonio dei Borghi più belli d’Italia, sia per un pernottamento che per una gita. Questo attaccamento ai piccoli centri è testimoniato dal Rapporto Nomisma, che evidenzia dettagli preziosi sull’identità di chi visita questi luoghi e sull’importanza che rivestono nella cultura italiana.
Chi visita i borghi italiani?
Dallo studio emerge che il visitatore tipico dei borghi è spesso laureato e appartiene a ceti medio-alti, con una predominanza delle generazioni Millennials e Silver. Questi viaggiatori non cercano solo relax, ma anche esperienze a contatto con la natura e la gastronomia locale. I piccoli centri italiani, infatti, rappresentano un tesoro di esperienze che uniscono storia, cultura e paesaggi incantevoli. Per metà degli intervistati, i borghi sono percepiti come parte del patrimonio culturale e artistico del Paese, spesso meno conosciuto ma ricco di fascino.
La sensazione di autenticità è una delle chiavi per comprendere il richiamo di questi luoghi. Il 39% degli italiani associa i borghi alle eccellenze gastronomiche, sottolineando come i sapori locali raccontino storie di tradizione. Accanto all’offerta culinaria, il 37% degli intervistati apprezza le bellezze naturali e l’atmosfera serena che i borghi offrono, lontano dal frastuono urbano. Per un ulteriore 28%, questi luoghi rappresentano una vera e propria oasi, dove la lentezza del tempo consente di riunire uomo e natura in un perfetto equilibrio.
Come gli italiani scoprono i borghi
Il rapporto rivela che il 52% degli italiani è a conoscenza dell’associazione I Borghi Più Belli d’Italia. Gli strumenti principali attraverso cui gli italiani hanno appreso dell’associazione includono la pubblicità e programmi televisivi, utilizzati dal 39% di loro. Un altro 29% ha scoperto i borghi visitando direttamente questi luoghi o partecipando a eventi ad essi dedicati. Passaparola e canali digitali giocano un ruolo rilevante: rispettivamente, il 22% e il 20% ha avuto accesso a queste informazioni attraverso amici, social media e blog di viaggi.
Questi dati suggeriscono un crescente interesse non solo verso il viaggio, ma anche verso una forma di turismo consapevole, che valorizza le esperienze dirette e le interazioni sociali.
La reputazione dell’associazione
La reputazione de I Borghi Più Belli d’Italia è solida, come dimostrato dall’indagine sulla percezione assistita. I valori associati all’associazione spaziano dalla storia e dalla tradizione, che ottengono la preferenza di due terzi degli italiani, alla bellezza, riconosciuta dal 46% degli intervistati. I giovani al di sotto dei 30 anni, però, attribuiscono anche un’importanza maggiore a valori come comunità e condivisione, indicando un nuovo modo di intendere il viaggio e l’esperienza nei borghi.
In questo contesto, gli italiani indicano come priorità le iniziative che tutelano il patrimonio storico e artistico, menzionate dall’80% degli intervistati. Seguono le azioni rivolte alla sostenibilità ambientale e alla promozione delle pratiche che preservano l’unicità dei paesaggi dei borghi, sostenute dal 70% del campione, così come gli sforzi per valorizzare le eccellenze enogastronomiche. La comunità dei borghi, quindi, si manifesta come un patrimonio da proteggere e promuovere.
L’interesse per i Borghi più belli d’Italia continua a crescere, rivelando un legame profondo tra gli italiani e le loro radici culturali.