Nel corso del 2024 il mondo del Prosciutto Toscano DOP ha registrato un trend significativo, in particolare per quanto riguarda il segmento dei preaffettati. I dati mostrano una crescita del 17,6% nel numero di prosciutti affettati rispetto all’anno precedente, evidenziando una vendita di circa 3 milioni di vaschette. Questo risultato testimonia una preferenza crescente da parte dei consumatori verso questa modalità di acquisto, che unisce praticità e attenzione agli sprechi alimentari. Tuttavia, non mancano le sfide legate ai costi delle materie prime e dell’energia, che influenzano il panorama produttivo. Vediamo più nel dettaglio i diversi aspetti di questa situazione.
Aumento della domanda di preaffettati
La continua crescita del mercato dei preaffettati rivela un cambiamento nei consumi alimentari. I consumatori oggi prediligono la comodità delle vaschette sottovuoto, che permettono una conservazione migliore del prodotto rispetto al tradizionale banco del salumiere. Grazie a tale modalità di confezionamento, i preaffettati si dimostrano una soluzione efficace per chi desidera gustare il Prosciutto Toscano DOP senza il rischio di sprechi.
Nonostante questa tendenza, il banco taglio continua a mantenere una propria clientela affezionata, in cerca di un’esperienza di acquisto più tradizionale e personalizzata. Molti amano la ritualità di vedere il prosciutto affettato al momento, per assaporare freschezza e qualità direttamente dal negozio. In un mercato così dinamico, il Consorzio del Prosciutto Toscano DOP, che riunisce 19 produttori toscani, osserva e promuove entrambe queste modalità di consumo.
Sfide del mercato e rincari delle materie prime
Nonostante i risultati positivi nel campo dei preaffettati, l’anno 2024 porta con sé delle preoccupazioni. Fabio Viani, Presidente del Consorzio, ha sottolineato come i rincari delle materie prime, amplificati dalla diffusione della Peste Suina Africana e dall’aumento dei costi dell’energia, abbiano impattato negativamente sulla produzione complessiva del Prosciutto Toscano.
Tali fattori hanno portato a una leggera flessione della produzione, mettendo pressione sulle aziende del settore, costrette a rivedere strategie e budget per affrontare un mercato in evoluzione. La tensione sui costi potrebbe potenzialmente riflettersi sui prezzi finali per i consumatori, creando un equilibrio delicato tra qualità, sostenibilità e accessibilità.
L’export: opportunità e crescita in nuovi mercati
Un aspetto positivo che emerge dai dati è la stabilità dell’export, che rappresenta circa l’11% della produzione totale di Prosciutto Toscano DOP. Questa percentuale è il risultato diretto delle attività promosse dal Consorzio, come la partecipazione al progetto GUSTO, cofinanziato dall’Unione Europea. Tale progetto vede il Consorzio collaborare con altri marchi di qualità toscani per diffondere la cultura e la conoscenza dei prodotti tipici italiani sia in Germania che in Italia.
Tra i mercati europei, la Germania continua a rimanere il partner principale, con un significativo aumento della richiesta di preaffettati. Al di fuori dell’Unione Europea, gli Stati Uniti e il Canada rappresentano le principali nazioni di esportazione, dimostrando un interesse crescente verso il Prosciutto Toscano DOP in nuovi scenari commerciali.
Attività di promozione e valorizzazione
Il Consorzio del Prosciutto Toscano DOP non si ferma, e come sottolineato da Viani, ci sono piani per continuare la promozione del prodotto. La partecipazione a fiere di rilevanza nazionale e internazionale, tra cui “Tuttofood” a Milano, rappresenta un’occasione fondamentale per far conoscere sempre di più la qualità del Prosciutto Toscano.
Le attività di valorizzazione e tutela del marchio sono al centro dell’agenda del Consorzio, che si impegna a informare consumatori e professionisti del settore sulle caratteristiche distintive e sulla qualità del Prosciutto Toscano. Assicurando che questa tradizione gastronomica non solo venga preservata, ma anche apprezzata e riconosciuta a livello mondiale.