La tendenza crescente del turismo legato ai cammini in Italia si conferma anche nel 2024, un anno in cui, nonostante sfide climatiche e problematiche di varia natura, gli amanti della natura e delle esperienze outdoor hanno preso parte numerosi a questa pratica. Le statistiche parlano chiaro: i pernottamenti lungo i Cammini italiani hanno raggiunto quota 1 milione e 435 mila, evidenziando un incremento del 6% rispetto all’anno precedente. Questo articolo esplorerà i dati, le tendenze e i profili dei camminatori italiani, offrendo un quadro dettagliato di questa crescita.
Dati significativi sul turismo dei cammini
L’analisi dei dati sul turismo dei cammini è stata effettuata grazie alla collaborazione di associazioni quali Appennino Slow e l’Associazione Europea delle Vie Francigene. Durante l’evento “Fa’ la cosa giusta!” che si è svolto a Milano nel marzo 2024, sono stati presentati i risultati, che comprendono informazioni elaborate tramite un questionario online di Terre di Mezzo Editore. Tra i dati più rilevanti, emerge che i camminatori italiani hanno utilizzato le Credenziali, un ‘passaporto’ del pellegrino, con un numero certificato pari a 122 mila. Tuttavia, considerando che circa il 26% non ha ritirato il documento e che 23 su 122 cammini non lo rilasciano, il totale stimato arriva quasi a 191.500 camminatori, registrando un incremento del 29% rispetto al 2023.
La provenienza dei camminatori: una panoramica regionale
Un elemento interessante è il profilo demografico e geografico dei camminatori. L’analisi rivela che la maggior parte degli appassionati proviene dal Nord Italia, con percentuali significative: il 31% dei camminatori proviene dalla Lombardia, seguita dall’Emilia Romagna e dal Veneto, rispettivamente al 14% e 13%. Un ulteriore 11% è originario del Piemonte. Queste regioni si confermano quindi come fucine di appassionati, attratti dai cammini per una combinazione di motivi, tra cui l’amore per la natura, il desiderio di intraprendere un viaggio interiore e la voglia di benessere fisico. Inoltre, una parte significativa dei camminatori, il 26%, intraprende il percorso per motivi religiosi o spirituali.
La durata della camminata e le destinazioni più frequentate
Per quanto concerne la durata delle esperienze dei camminatori, la distribuzione è così suddivisa: il 40% cammina per 2-4 settimane, il 23% per un periodo che varia da 3 giorni a una settimana, mentre il 22% si impegna in camminate da un mese a due mesi. Non trascurabile è la categoria del 15%, che dedica oltre due mesi alla pratica. Geograficamente, la maggior parte dei cammini è concentrata in Emilia Romagna, Toscana e Lazio, regioni che offrono tracciati affascinanti e variegati. Una volta giunti alla meta, oltre la metà dei camminatori, il 57%, decide di prolungare la propria vacanza, evidenziando l’enorme attrattiva del territorio.
Un focus sui giovani e le tendenze emergenti
Un elemento di particolare interesse emerso dall’indagine riguarda il profilo dei giovani dai 0 ai 35 anni, che prediligono esperienze avventurose. Questo segmento di popolazione sembra essere attratto in modo particolare dalla Via degli Dei, un percorso iconico per coloro che amano il contatto con la natura. I giovani tendono a preferire esperienze più sfidanti e immersive, come il pernottamento in tenda lungo i cammini, evidenziando così una tendenza verso forme di turismo più avventuroso e resilienti.
I dati raccolti evidenziano un panorama ricco e variegato del turismo dei cammini in Italia, con un forte interesse da parte di diverse fasce di popolazione, dai più giovani ai pellegrini di lunga data, alimentando un fenomeno che continua a crescere e a modellare le esperienze turistiche nel paese.