Crescita esponenziale della popolazione di cervi in Abruzzo: prelievi e misure di contenimento

Crescita esponenziale della popolazione di cervi in Abruzzo: prelievi e misure di contenimento

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Crescita esponenziale della popolazione di cervi in Abruzzo: prelievi e misure di contenimento - Gaeta.it

Negli ultimi anni, la popolazione di cervi in Abruzzo è cresciuta in modo significativo, ponendo nuove sfide per l’agricoltura e la sicurezza stradale. Il crescente numero di incidenti, così come i danni alle coltivazioni, ha spinto le autorità locali a intervenire con misure concrete sulla gestione faunistica. La Regione Abruzzo ha recentemente approvato un piano di abbattimento per la stagione venatoria 2024-2025, sottolineando la necessità di un bilanciamento tra fauna e sicurezza umana.

La situazione attuale delle popolazioni di cervi in Abruzzo

Un incremento allarmante dei cervidi

Recenti monitoraggi hanno rivelato che il numero di cervi presenti in Abruzzo è raddoppiato rispetto ai dati registrati nel 2018. Questo aumento ha portato a una significativa escalation dei danni alle colture agricole, superando, in alcune aree, quelli causati dai cinghiali. Nei successive anni, i danni provocati dai cervidi all’agricoltura hanno raggiunto un totale di 895.340 euro, cifra che, sommando i danni previsti per il 2024, potrebbe facilmente superare il milione di euro. Questa crescita esponenziale è stata fonte di preoccupazione per gli agricoltori e per gli enti locali, che hanno iniziato a sollecitare provvedimenti urgenti.

L’impatto sugli incidenti stradali

Oltre ai danni alle coltivazioni, l’aumento della popolazione di cervi ha inciso negativamente sulla sicurezza stradale. Tra il 2019 e il 2023, sono stati segnalati circa 806 incidenti stradali causati dall’attraversamento di cervi sulle arterie stradali abruzzesi. Questi eventi non solo mettono a rischio la vita degli automobilisti e dei passeggeri, ma possono anche portare a gravi conseguenze fisiche per le persone coinvolte. Le autorità locali stanno quindi cercando di implementare misure preventive e il piano di prelievo sembra essere una delle soluzioni adottate per limitare questi problematici eventi.

Il piano di abbattimento del cervo e il calendario venatorio

Dettagli del piano di abbattimento

Il vicepresidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Emanuele Imprudente, ha presentato il piano di abbattimento relativo alla stagione venatoria 2024-2025. In virtù della delibera della giunta regionale, i prelievi selettivi dei cervi avranno inizio il 14 ottobre e si protrarranno fino al 15 marzo 2025. Tuttavia, queste operazioni verranno effettuate solamente nei comprensori regionali specificati, escludendo aree protette e contigue. L’obiettivo è ridurre la densità di cervi in determinate zone, consentendo così un recupero degli habitat naturali e una protezione migliore delle colture.

Misure a favore della fauna e degli agricoltori

Il piano di gestione del cervo è stato elaborato dopo oltre tre anni di studi di fattibilità e monitoraggi sul campo, condotti in collaborazione con esperti faunistici di altre regioni e con il supporto dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale . Si stima che questa iniziativa porterà a un riequilibrio della fauna locale e a un sostegno concreto per gli agricoltori delle aree interne, permettendo loro di operare in un ambiente più sicuro e meno compromesso da danni causati dai cervi.

Prospettive future per la gestione faunistica

Un approccio sostenibile e bilanciato

L’avvio del contenimento del cervo, secondo il vicepresidente Imprudente, rappresenta un passo fondamentale per affrontare il problema del sovrappopolamento di questa specie nelle aree interne. Tali misure non mirano solo a salvaguardare gli habitat naturali, ma anche a garantire la sicurezza degli automobilisti e il benessere delle popolazioni agricole. La gestione sostenibile della fauna selvatica richiede un intervento proattivo e coordinato, ottenuto grazie a strategie che bilanciano le esigenze ecologiche con quelle economiche.

L’importanza della collaborazione tra istituzioni

La sfida rimane la cooperazione tra tutti gli attori coinvolti: enti pubblici, agricoltori, esperti faunistici e cittadini. Solo con un intervento armonico e ben pianificato sarà possibile non solo risolvere le problematiche legate ai danni causati dai cervi, ma anche preservare l’equilibrio degli ecosistemi abruzzesi. La Regione è ora chiamata a mettere in atto le misure necessarie per garantire un futuro sostenibile, tenendo conto delle esigenze della comunità e delle risorse naturali.

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