Negli ultimi otto anni, il settore delle start up innovative in Italia ha registrato una crescita notevole, con un raddoppio delle nuove imprese. Questo fenomeno ha posizionato il Paese al quarto posto in Europa per numero di start up, evidenziando al contempo l’importanza della finanza innovativa come motore di sviluppo. I dati, forniti da Unioncamere, offrono uno spaccato chiaro delle performance economiche e delle dinamiche di crescita all’interno di questo contesto imprenditoriale.
La rilevanza delle start up innovative in Italia
Le start up innovative sono società di capitali, anche in forma cooperativa, che si distinguono per l’orientamento verso lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di servizi o prodotti ad alto valore tecnologico. Il numero delle start up in Italia è passato da circa 5.700 nel 2016 a oltre 12.000 nel 2024, un incremento che dimostra non solo un cambiamento nella cultura imprenditoriale italiana, ma anche un ambiente sempre più favorevole per l’innovazione.
Un elemento chiave che ha contribuito a questo successo è l’adozione di pratiche di finanza innovativa. Questa forma di finanziamento ha abilitato le start up a ottenere risorse affinché potessero svilupparsi e affermarsi sul mercato. Le performance economiche delle start up, infatti, superano in generale quelle delle imprese tradizionali, con ritorni migliori sugli investimenti e una maggiore capacità di attrarre talenti giovanili.
Un aspetto interessante è la demografia delle start up: una buona percentuale è costituita da giovani imprenditori, con una percentuale del 16,9% contro l’8,4% di tutti gli imprenditori. Questa inclinazione verso una gestione giovanile potrebbe spiegare l’agilità e l’innovazione che caratterizzano le start up del nostro Paese.
Crescita regionale delle start up
La crescita del fenomeno delle start up non è uniforme su tutto il territorio nazionale. Nel Mezzogiorno d’Italia, in particolare, il numero delle start up innovative è aumentato in media di 2,6 volte rispetto al 2016. Nella regione del Nord-Ovest, il tasso di crescita si attesta su 2,4 volte. Le regioni che maggiormente si sono distinte sono la Campania, dove le start up sono più che quadruplicate , il Molise e la Lombardia .
Questo scenario mette in luce come le politiche di sostegno e la crescita della finanza innovativa nel sud Italia siano stati determinanti per la nascita e lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali. Allo stesso tempo, è evidente che la crescita delle start up femminili e straniere avviene a un ritmo più sostenuto, contribuendo ad arricchire il tessuto imprenditoriale con diverse competenze e approcci.
L’appello di Unioncamere alla finanza innovativa
Andrea Prete, presidente di Unioncamere, ha espresso l’importanza di continuare a sostenere la finanza innovativa per favorire ulteriormente la crescita delle start up. Il leader di Unioncamere ha sottolineato che non solo è necessario attrarre operatori specializzati per garantire un’offerta di capitale adeguata, ma è anche fondamentale stimolare la domanda da parte degli stessi imprenditori.
Attualmente, vi è una grande massa di liquidità che rimane depositata nei conti correnti bancari, ma che potrebbe essere orientata verso investimenti più produttivi. Prete ha messo in evidenza il potenziale che può derivare da una sinergia tra investitori e start up, auspicando un ambiente in cui le due parti possano interagire con maggiore facilità ed efficacia.
Il futuro delle start up innovative in Italia appare promettente. La sfida rimane nel trovare il giusto equilibrio tra offerta e domanda di capitale, massimizzando così il potenziale dell’imprenditoria innovativa, che già oggi rappresenta un pezzo fondamentale del nostro panorama economico.
Ultimo aggiornamento il 26 Gennaio 2025 da Armando Proietti