Crescita occupazionale in Friuli Venezia Giulia nel 2024: Dati e analisi

Crescita occupazionale in Friuli Venezia Giulia nel 2024: Dati e analisi

Nel 2024, il Friuli Venezia Giulia ha visto un aumento dell’occupazione del 1,5%, con una crescita significativa della partecipazione femminile e un incremento dei contratti a tempo indeterminato.
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Crescita occupazionale in Friuli Venezia Giulia nel 2024: Dati e analisi - Gaeta.it

Nel 2024, il Friuli Venezia Giulia ha registrato una crescita significativa dell’occupazione, raggiungendo un totale di 527.500 posti di lavoro. Questo incremento di 7.600 unità, corrispondente a un aumento dell’1,5% rispetto al 2023, è principalmente trainato dall’aumento della partecipazione femminile nel mercato del lavoro. I dati, elaborati dal ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo sulla base delle statistiche Istat, offrono una panoramica dettagliata delle dinamiche occupazionali nella regione.

Settori trainanti dell’occupazione

L’analisi settoriale rivela che il settore delle costruzioni ha aggiunto 1.400 occupati nonostante il parziale ridimensionamento degli incentivi edilizi. Un segnale positivo, questo, per un’industria che storicamente ha affrontato sfide legate alla necessità di ammodernamento e innovazione. Il settore dei servizi, esclusi commercio, alberghi e ristorazione, ha visto l’inserimento di 7.100 nuovi lavoratori, il che indica una ripresa della domanda di lavoro in ambito terziario. Questo è un dato di rilievo, poiché i servizi costituiscono una parte fondamentale dell’economia regionale, contribuendo a stabilire una base solida per la crescita sostenibile.

Accanto a questi dati, l’occupazione femminile si distingue per un incremento di circa 7.000 unità, corrispondente a un aumento del 3%. Al contrario, l’occupazione maschile ha mostrato una stabilità con un incremento modesto dello 0,2%. Questa tendenza indica un’evoluzione delle dinamiche lavorative, con un aumento delle opportunità per le donne e una necessità di affrontare le sfide persistenti riguardo alla partecipazione maschile.

Evoluzione della tipologia di occupazione

Un altro aspetto interessante riguarda la tipologia di contratti. Il lavoro a tempo indeterminato ha visto un incremento di 8.800 unità, un segnale di fiducia nel mercato del lavoro, mentre i contratti a tempo determinato sono diminuiti di 4.000. Questo cambiamento è significativo, in quanto suggerisce una progressiva stabilizzazione dell’occupazione. Inoltre, l’aumento di 12.000 posti di lavoro a tempo pieno e la contemporanea riduzione del lavoro part-time di 4.400 unità riflettono un orientamento verso forme di impiego più garantite.

Diverse aree della regione hanno mostrato performance diverse. L’area isontina ha registrato la crescita più marcata, con un aumento di 2.700 occupati, pari al 4,8%, seguita dall’ex provincia di Udine con 3.500 nuovi posti, corrispondente a un incremento dell’1,5%. Questi risultati dimostrano come differenti fattori regionali possano influenzare le dinamiche occupazionali.

Analisi per fasce d’età

Un’analisi più approfondita per fasce d’età rivela tendenze interessanti. Gli individui tra i 25 e i 34 anni hanno visto un incremento di 2.500 unità, mentre gli over 50 hanno aggiunto 5.800 posti, rappresentando ora oltre il 42% del totale degli occupati. Questo elemento indica una crescente valorizzazione dell’esperienza e delle competenze che le fasce più anziane possono apportare al mercato del lavoro. D’altro canto, la fascia d’età 35-49 anni ha visto una diminuzione significativa della propria incidenza, scendendo dal 42% del 2018 al 36,1% attuale, evidenziando un fenomeno di compressione delle opportunità professionali in questa categoria.

Tassi di occupazione e disoccupazione

Il tasso di occupazione regionale, ora fissato al 69,8%, segna un progresso rispetto al 66,2% del 2018. Anche se attualmente il Friuli Venezia Giulia presenta il tasso più basso del Nordest, si colloca al sesto posto a livello nazionale. È interessante notare che il tasso di occupazione femminile, pari al 63,9%, è tra i più elevati in Italia, subito dopo il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta. Per quanto riguarda l’occupazione maschile, la fascia tra i 35 e i 54 anni mostra un tasso di oltre il 90%, riflettendo una stabilità in questa categoria.

La disoccupazione ha registrato una diminuzione, portando il numero di persone disoccupate a 23.900, con un calo di 900 unità rispetto al 2023, e un tasso di disoccupazione del 4,3%. I dati evidenziano anche un tasso superiore per le donne, pari al 5,1%, e un minore per gli uomini al 3,7%. Infine, il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni ha anch’esso visto una contrazione, riducendosi di 6.100 unità, di cui 5.100 sono persone che non cercano lavoro né sono disponibili a lavorare, segnando così un’importante tendenza verso una maggiore attivazione nel mercato del lavoro.

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