Crescono i fallimenti in Italia: Lombardia in cima alla lista nel 2025

Crescono i fallimenti in Italia: Lombardia in cima alla lista nel 2025

Nel 2025, le procedure fallimentari in Italia aumentano del 17,2%, con un impatto significativo sulle aziende giovani e settori chiave come costruzioni e industria, evidenziando una crescente vulnerabilità economica.
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Nel 2025, l'Italia registra un preoccupante aumento del 17,2% delle procedure fallimentari, con un totale di 9.194 casi, evidenziando una crescente vulnerabilità nel panorama imprenditoriale, in particolare tra le aziende più giovani. I settori delle costruzioni e dell'industria, insieme alla Lombardia, sono tra i più colpiti. Le nuove imprese affrontano gravi difficoltà, con un incremento significativo dei fallimenti - Gaeta.it

Nel 2025, il panorama imprenditoriale italiano mostra un incremento preoccupante delle procedure fallimentari, con un aumento del 17,2% rispetto all’anno precedente. Questo dato, fornito dall’Osservatorio procedure e liquidazioni di Cerved, evidenzia che le aziende italiane stanno affrontando sfide sempre più impegnative, soprattutto quelle più giovani, con meno di cinque anni di attività. Analizziamo più in dettaglio la situazione.

Un aumento allarmante delle procedure fallimentari

Secondo l’analisi di Cerved, a fine 2024 l’Italia ha registrato un incremento nei fallimenti, passando da 7.848 a 9.194 casi. Questo trend suggerisce un ritorno a condizioni di vulnerabilità nel tessuto imprenditoriale che si pensavano superate post-pandemia. Dopo un periodo di stabilizzazione a seguito della moratoria sui prestiti, ora i segnali di crisi si intensificano, spingendo al rialzo le statistiche di insolvenza aziendale. Mentre nel 2023 si era toccato un incremento del 9,8%, il salto a più di 9.000 fallimenti nel 2024 rappresenta un campanello d’allarme per l’economia nazionale.

Lombardia in cima alla lista dei fallimenti

Il Nord-Ovest del Paese mostra la maggiore concentrazione di fallimenti, con la Lombardia che si posiziona saldamente al primo posto. Qui le procedure fallimentari rappresentano il 30% del totale nazionale. Le società di capitali, che costituiscono l’82% dei casi di insolvenza, hanno vissuto una vera e propria ondata di crisi. Seguendo questo trend, il settore dei servizi ha mostrato anch’esso incidenza significativa, risultando in una posizione vulnerabile per aziende di tutte le dimensioni.

Settori in crisi: costruzioni e industria sotto pressione

Esaminando i settori maggiormente colpiti, le costruzioni dettano il passo con un incremento del 25,7% nei fallimenti. L’industria, da parte sua, segue con un aumento del 21,2%, dove spiccano il comparto metalli con un drammatico +48,4% e il sistema moda che segna un +41,1%. Questi dati rendono evidente una preoccupante tendenza all’insolvenza, portando a riflessioni su come le politiche e le condizioni economiche attuali stiano influenzando la stabilità di settori tradizionali e chiave per l’economia italiana.

Le imprese più giovani: un destino incerto

Particolarmente colpite sono le imprese con meno di cinque anni di attività. L’incidenza dei fallimenti tra queste aziende è salita dal 2% nel 2022 al 12% nel 2024, segnale di come l’instabilità economica non perdoni. Molti nuovi imprenditori non riescono a sostenere l’aggravio di costi, specialmente quello energetico, e le pressioni sui debiti, attentando così alla loro stessa sopravvivenza. Le cause, quindi, non sono solo legate alla mancanza di esperienza o di risorse, ma anche a un contesto economico che ha visto un deterioramento significativo.

Modalità di uscita dal mercato: un panorama complesso

L’aumento dei fallimenti non si limita solo alle procedure fallimentari tradizionali. Anche le liquidazioni volontarie, con un incremento del 12,7%, e i nuovi strumenti di composizione delle crisi d’impresa, introducienti nel 2022 dal Codice della crisi d’impresa e d’insolvenza, stanno vedendo una crescita importante. Particolarmente significativi sono i procedimenti unitari e le misure cautelari, che tra il 2022 e il 2023 hanno registrato un’impennata del 170% tra le società di capitali. Questo illustra come le aziende stiano cercando metodi alternativi per dare una soluzione alle proprie difficoltà economiche.

La situazione attuale riflette un cielo nuvoloso per le aziende italiane e richiama l’attenzione su strategie che possano favorire una ripresa concreta e sostenibile.

  • Elisabetta Cina

    Elisabetta è una talentuosa blogger specializzata in attualità, con un occhio critico sui temi caldi del momento. Laureata in comunicazione, ha trasformato la sua passione per il giornalismo in una carriera online, creando un blog di successo che esplora e discute le ultime tendenze in politica, società e cultura. Conosciuta per il suo approccio analitico e la capacità di sintesi, Elisabetta attira lettori che cercano una prospettiva affilata e ben informata sugli eventi mondiali. Attraverso il suo blog, offre non solo notizie, ma anche approfondimenti e riflessioni che stimolano il dialogo e la comprensione.

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