La lotta tra bande giovanili a Piacenza ha portato a una significativa operazione da parte della polizia, che ha portato all’arresto di nove persone e alla denuncia di oltre trenta individui. Le indagini, iniziate a causa di brutali aggressioni tra gruppi rivali, hanno messo in luce una faida sanguinosa tra cittadini egiziani e tunisini, entrambi attivi nel traffico di sostanze stupefacenti. Questi eventi segnano un preoccupante aumento della violenza nel centro cittadino, con un focus particolare sullo spaccio di droga.
La faida tra bande rivali
Negli ultimi mesi, Piacenza ha registrato un incremento degli episodi violenti legati a un’aspra lotta per il controllo delle piazze destinate allo spaccio di stupefacenti. La polizia ha identificato due gruppi principali: uno di cittadini egiziani e l’altro di tunisini. Quest’ultimi, più radicati nel territorio, hanno risposto con brutalità agli attacchi degli egiziani, attraverso atti di violenza che hanno portato al ferimento di alcuni membri della fazione rivale. Le indagini hanno rivelato che tra giugno e luglio 2024 si sono verificati diversi accoltellamenti sia a danno di egiziani sia di tunisini, con l’uso di coltelli e machete.
Le indagini sono state innescate da alcuni episodi di violenza gratuita nelle strade della città , con diversi feriti ritrovati a seguito di aggressioni avvenute in gruppi numerosi. L’analisi delle dinamiche di questi scontri ha rivelato un sistema di vendette tra le bande, dove ogni ferimento era spesso una risposta a precedenti attacchi. In una delle situazioni più gravi, un giovane egiziano è stato accoltellato con un colpo al petto, riportando ferite che lo hanno costretto a un ricovero ospedaliero di 30 giorni.
Interventi della polizia e risultati raggiunti
Dopo mesi di attività investigative, sono state eseguite nove operazioni di arresto, 30 denunce a piede libero e tre misure di sorveglianza speciale. La polizia ha messo in atto 12 perquisizioni, risultate in sequestri significativi di armi e droga. Durante queste operazioni sono stati confiscati oltre 800 grammi di sostanze stupefacenti, tra cui hashish, cocaina e oppiacei, con il colpire di colpi significativi alle attività di spaccio nella città .
La polizia, lavorando a stretto contatto con altre forze dell’ordine, ha ricostruito più di venti episodi di violenza legati a questi gruppi. La violentissima aggressione di un cittadino tunisino da parte degli egiziani ha suscitato grande preoccupazione, portando la polizia a intensificare le operazioni di monitoraggio della situazione e a predisporre misure preventive come la chiusura di alcuni locali coinvolti nelle attività di spaccio.
I protagonisti della violenza
Tra i principali soggetti coinvolti si trova un giovane di 22 anni, considerato uno dei leader del gruppo egiziano, arrestato ripetutamente per il suo coinvolgimento nella vendita di sostanze stupefacenti. È emerso che era anche collegato a un caso di corruzione che coinvolgeva medici locali, per il rilascio di false ricette per farmaci da rivendere illegalmente. La brutalità del gruppo di egiziani ha indicato una netta escalation della violenza, poiché i membri hanno continuato a colpirsi anche dopo precedenti arresti.
Dall’altra parte, il gruppo tunisino, che ha operato per un periodo più lungo a Piacenza, ha reagito in modo simile, insomma, rispondendo a ogni provocazione con ulteriore violenza. Un leader di questo gruppo, un pluripregiudicato di 35 anni, è stato arrestato per tentato omicidio dopo aver accoltellato un rivale egiziano, dimostrando quanto sia pericolosa la spirale di violenza che coinvolge queste bande.
Le misure preventive e l’attenzione delle autoritÃ
A seguito della violenta escalation, le autorità stanno attuando misure amministrative e preventive per contrastare l’attività delle bande. La chiusura di locali che hanno fornito riparo ai membri delle gang è un passo significativo per dissuadere ulteriori attività criminali, mentre le forze dell’ordine continuano a monitorare i social network per tenere traccia delle comunicazioni legate al mondo dello spaccio.
Le indagini hanno messo in luce anche altri aspetti della criminalità giovanile in città , evidenziando come l’uso della violenza non sia solo un mezzo per il controllo delle piazze di spaccio, ma un modo di affermarsi all’interno di un contesto sociale giovanile in cui la posta in gioco è sempre più alta. La lotta per la supremazia tra bande continua a essere un problema irrisolto per la comunità di Piacenza, sollevando interrogativi su come affrontare questo fenomeno in crescita.
Ultimo aggiornamento il 31 Gennaio 2025 da Elisabetta Cina