La situazione attuale del mercato libero dell’energia in Italia evidenzia risultati molto deludenti per i consumatori. Le recenti analisi condotte da Consumerismo No Profit, utilizzando dati provenienti da Arera, mettono in luce come il sistema pensato per garantire una maggiore concorrenza e vantaggi economici si sia rivelato problematico. I numeri parlano chiaro: aumenti delle tariffe e pratiche scorrette sono all’ordine del giorno, portando a un grave svantaggio per gli utenti.
Un mercato poco competitivo
Recenti rilevazioni mostrano come il mercato libero dell’energia fatichi a offrire soluzioni vantaggiose per i clienti. Nel mese di febbraio 2025, dal profilo di un consumatore medio con utilizzo di 1.400 metri cubi di gas all’anno, solo il 4,5% delle offerte disponibili sul Portale di Arera e Acquirente Unico risulta vantaggioso rispetto alla fornitura tutelata. L’analisi delle proposte si divide tra il prezzo variabile e quello fisso. Sorprendentemente, per le offerte a prezzo variabile le percentuali si abbassano drasticamente, con solo l’1,4% delle 1.080 offerte disponibili più economiche rispetto al mercato tutelato. Per il prezzo fisso, risulta invece che solo il 10,7% delle 533 proposte pubblicate consente un risparmio rispetto al regime tutelato.
Differenze significative nella spesa
Esaminando i costi reali, la differenza tra il mercato libero e quello tutelato è consistente. Per il consumatore tipo, la spesa annua per il gas nel mercato libero ammonta a circa 2.137 euro, in confronto ai circa 1.723 euro del mercato tutelato. Anche le offerte a prezzo fisso, che hanno una media di 2.425 euro, non riescono a garantire risparmi significativi rispetto al prezzo variabile, che presenta le proposte più vantaggiose. Questo scenario evidenzia quanto sia difficile per i consumatori reperire tariffe competitive nel mercato libero.
Pratiche commerciali scorrette
La situazione non solo evidenzia il flop del mercato libero, ma mette anche in luce un fenomeno preoccupante: le pratiche commerciali aggressive. Il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele, denuncia come il mercato abbia non solo fallito nel promuovere la concorrenza tra fornitori, ma abbia anche creato un contesto favorevole per comportamenti scorretti verso i consumatori. Pratiche come telemarketing insistente, frode commerciale e modifiche unilaterali delle condizioni contrattuali sono diventate sempre più comuni. Questi fattori aggravano un panorama già critico e richiedono un intervento immediato e considerevole per proteggere i diritti dei consumatori.
Verso una riforma necessaria
La necessità di una revisione del mercato dell’energia è più evidente che mai. Gli indicatori attuali suggeriscono che il modello attuale non funziona: non porta benefici ai clienti e alimenta pratiche commerciali dannose. Sarà cruciale che istituzioni e autorità competenti intervengano per garantire una maggiore trasparenza, la protezione dei consumatori e una stimolazione della vera concorrenza nel settore dell’energia. L’obiettivo deve essere quello di restituire la fiducia ai cittadini in questo ambito fondamentale per l’economia e la vita quotidiana.