Crisi del settore agroalimentare italiano: appelli e opportunità in un contesto difficile

Crisi del settore agroalimentare italiano: appelli e opportunità in un contesto difficile

Il settore agroalimentare italiano affronta sfide crescenti a causa dei nuovi dazi statunitensi, mentre Coldiretti chiede fondi per sostenere l’export e promuovere i prodotti italiani sui mercati internazionali.
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Crisi del settore agroalimentare italiano: appelli e opportunità in un contesto difficile - Gaeta.it

La situazione del settore agroalimentare italiano si complica ulteriormente a causa dei nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti. Coldiretti, l’associazione di rappresentanza degli agricoltori, ha fatto sentire la propria voce chiedendo che almeno il 13% delle risorse governative destinate all’emergenza sia allocato per sostenere questo comparto. Secondo un’intervista rilasciata al Sole 24 Ore dal presidente Ettore Prandini, l’industria agroalimentare gioca un ruolo chiave nell’export italiano, con un valore che nel 2024 si prevede raggiunga i 7,8 miliardi di euro verso gli Stati Uniti. In particolare, il vino si conferma il protagonista delle esportazioni, con un valore che si aggira intorno ai 2 miliardi di euro, subito seguito da olio, pasta e formaggi.

Necessità di fondi per promozione e garanzia

Ettore Prandini puntualizza che oltre ai fondi compensativi, sono necessarie ulteriori risorse per promuovere i prodotti italiani sui mercati internazionali. È urgente costituire un fondo di garanzia per sostenere gli importatori americani, costretti ad affrontare un aumento del 20% dei dazi. La proposta di Prandini prevede la mobilitazione di enti come Ice, Sace, Simest e Cdp per garantire liquidità immediata. A tal proposito, l’associazione avverte che le eventuali delocalizzazioni, mascherate da operazioni logistiche, potrebbero portare a situazioni di “Italian sounding“, minando l’autenticità dei prodotti italiani sul mercato estero.

Preoccupazioni per le scorte di vino

La crisi dei dazi si riflette anche sul settore vinicolo, come evidenziato da un allerta lanciato sempre da Il Sole 24 Ore, che parla di “cantine ingolfate” e di una carenza di spazio per la nuova vendemmia. Questa situazione è preoccupante per i produttori e le associazioni del settore, in particolare al Vinitaly, dove si è parlato di vino invenduto e delle scorte accumulate delle annate passate. Micaela Pallini, presidente di Federvini, ha fatto appello per un confronto di filiera volto a rivedere le quantità e la qualità della produzione. Lamberto Frescobaldi, dell’Unione Italiana Vini, ha sottolineato l’importanza di pianificare attentamente la produzione, considerando che già prima dell’introduzione dei dazi si tendeva a sovraprodurre.

Espansione verso nuovi mercati

Nonostante le difficoltà, emergono anche segnali di dinamicità e opportunità. Milano Finanza ha messo in evidenza l’espansione dell’industria gastronomica italiana in Cina. Un esempio significativo è rappresentato da Scavolini, un’azienda marchigiana fondata nel 1961. Scavolini ha saputo intercettare l’attitudine della nuova classe media cinese verso il lifestyle italiano, guadagnando oltre trenta distributori nel Paese. Oltre alla vendita di cucine, il brand offre un’idea di vita che unisce design, qualità e attenzione ai dettagli, messa in risalto dal crescente interesse per i prodotti italiani.

Successi all’estero: il caso del pastificio Andriani

Tra le notizie positive, La Repubblica Bari ha riportato il successo del pastificio Andriani, situato a Gravina in Puglia. L’azienda ha deciso di investire in un nuovo stabilimento in Canada, affrontando così le incertezze legate agli scambi internazionali. Il brand Felicia, che produce pasta, ha visto una crescita del 20% nell’ultimo anno. Mentre parte della produzione si sposta in Canada, Andriani ha mantenuto saldi i suoi obiettivi, concentrandosi su sostenibilità e digitalizzazione. Un nuovo progetto mira a sviluppare il pet food vegetale, incrociando avanzamenti nell’economia circolare con il benessere degli animali.

In un contesto di sfide e incertezze, il settore agroalimentare italiano cerca nuovi orizzonti per rimanere competitivo e attrattivo sul mercato globale.

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