Crisi del turismo pasquale a gubbio: calo delle presenze e cantiere infinito nel centro storico

Crisi del turismo pasquale a gubbio: calo delle presenze e cantiere infinito nel centro storico

La Pasqua 2025 a Gubbio segna un calo del turismo del 18% causato da cantieri nel centro storico, infrastrutture inadeguate e mancanza di coordinamento tra amministrazione e operatori locali.
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La Pasqua 2025 ha evidenziato un calo significativo del turismo a Gubbio, causato da lavori infrastrutturali nel centro storico e dalla mancanza di coordinamento tra amministrazione e operatori, mettendo a rischio il futuro turistico della città. - Gaeta.it

La Pasqua 2025 ha evidenziato difficoltà profonde nel settore turistico di Gubbio. Nonostante la città abbia un patrimonio storico e paesaggistico rilevante, il periodo festivo ha registrato numeri in discesa rispetto agli anni passati. La situazione segnala problemi legati a infrastrutture inadeguate, lavori nei luoghi chiave e un coordinamento limitato tra operatori e amministrazione. Ecco una sintesi dettagliata degli eventi e delle problematiche emerse.

Calo sensibile delle presenze turistiche durante il periodo pasquale

I dati raccolti indicano una flessione significativa del turismo a Gubbio per la Pasqua 2025. Secondo fonti non ufficiali, le presenze si sono ridotte del 18% rispetto al 2023, con un calo ancora più marcato nelle strutture extra-alberghiere, che hanno perso circa un quarto dei visitatori. Questo peggioramento sembra confermare un trend già avviato nel 2024, quando si erano notati segnali di meno afflusso rispetto agli anni precedenti. Nonostante una calendarizzazione favorevole delle festività, che avrebbe dovuto facilitare i “ponti” e quindi le visite, l’affluenza si è ridotta in modo evidente.

Gli operatori del turismo denunciano una situazione difficile, aggravata da una scarsa attenzione al problema da parte degli enti locali. In particolare, i dati confermano che il turismo locale e di prossimità, che solitamente rappresenta una buona fetta di visitatori durante le festività, ha risentito delle condizioni poco accoglienti della città. Questi numeri negativi pesano su alberghi, bed and breakfast, agriturismi e attività commerciali, e amplificano il malessere dei lavoratori del settore.

Il centro storico come punto critico della crisi

Gran parte delle difficoltà della città deriva dallo stato del centro storico. Durante i giorni di Pasqua, invece di accogliere i visitatori con la sua atmosfera storica e le vie suggestive, il cuore di Gubbio si è mostrato coperto da transenne, ponteggi, divieti e cantieri aperti senza fine. I lavori di manutenzione, tra cui quelli legati alle reti idriche, hanno spesso comportato chiusure improvvise di locali e deviazioni che hanno complicato gli spostamenti, limitato i parcheggi e reso meno fruibili le attrazioni principali.

Questa situazione ha scoraggiato molti turisti, abituati a trovare un ambiente più rilassato nei momenti di festa. Le vie affollate da mezzi da cantiere e le attività interrotte hanno tolto parte del fascino e hanno allontanato chi aveva intenzione di visitare la città per un fine settimana di relax. Gli esercenti lamentano che la pianificazione dei lavori non considera i periodi di maggiore affluenza, generando un impatto negativo che si ripete ogni anno.

Mancanza di strategie e coordinamento tra amministrazione e operatori

Dietro il declino delle presenze turistiche si nasconde anche una carenza di programmazione condivisa. Secondo diversi operatori, Gubbio soffre di un deficit nella definizione di progetti concreti e coordinati che coinvolgano amministrazione, associazioni e imprese del turismo. L’assenza di eventi attrattivi, campagne di comunicazione e di una regia comune si fa sentire in modo pesante soprattutto in momenti importanti come la Pasqua.

Il confronto con altre città umbre, che mantengono o riprendono numeri positivi, mette in risalto questa lacuna. Gubbio infatti dispone di un patrimonio artistico e paesaggistico raro, e una posizione geografica facilmente raggiungibile, ma non riesce a valorizzarlo in modo adeguato. Alcuni imprenditori propongono di istituire una consulta permanente per il turismo, con un ruolo diretto nelle decisioni strategiche legate ai cantieri e agli eventi, assieme a una cabina di regia che garantisca tempistiche e programmazione precise.

La bellezza di gubbio messa a rischio da problemi storici e amministrativi

La città resta uno scrigno di attrazioni, ma oggi appare una bellezza offuscata dalle difficoltà sul piano gestionale e dalle conseguenze di un’amministrazione che dura da decenni e pare non trovare soluzioni efficaci. La sensazione dominante tra chi lavora nel turismo è quella di un declino che si autoalimenta: “meno visitatori portano a meno investimenti, meno eventi, meno visibilità e quindi ancora meno presenze”.

Questo circolo vizioso potrebbe consolidarsi se non si modificano metodi e approcci. La mancanza di reazioni forti e di iniziative concrete lascia spazio a una condizione stagnante, accentuata da una burocrazia lenta e da scelte poco attente al momento stagionale. Sono molti gli operatori che denunciano come ci si sia abituati a questo calo, rischiando così di perdere ciò che rendeva Gubbio una meta nota anche oltre i confini regionali.

I numeri del turismo pasquale e il quadro dei cantieri si prestano ad una riflessione utile perché riflettono problemi che occupano la città da tempo. Per il futuro, resterà fondamentale osservare se la situazione potrà mutare oppure se i segnali di crisi subiranno ulteriori peggioramenti, influenzando l’intera economia locale e il tessuto urbano.

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