La crescente carenza di medici di base nei piccoli comuni delle Marche rappresenta un problema rilevante, con almeno 200 posti vacanti. Nel contesto dell’attuale amministrazione regionale e della riorganizzazione del sistema sanitario, la situazione sta generando preoccupazioni tra i cittadini. I consiglieri del Partito Democratico si sono fatti portavoce delle istanze delle comunità colpite, denunciando un sistema in difficoltà.
Il modello marche e le sue conseguenze
Il “Modello Marche“, come è stato etichettato il piano sanitario regionale del governo Acquaroli, sta perdendo consenso e credibilità. Secondo i membri del Pd, quasi cinque anni di governo si stanno dimostrando insoddisfacenti per le aree interne della regione, dove i servizi sanitari stanno diventando rarità. L’assenza di medici di base è solo uno dei sintomi di una riorganizzazione che, a detta dell’opposizione, avrebbe dovuto migliorare la situazione ma invece ha generato inefficienze e conflitti interni.
Le contraddizioni emergono chiaramente nel dialogo politico: da una parte, c’è la promessa di un sistema sanitario più forte e presente, dall’altra una realtà in cui le comunità locali si trovano a dover affrontare problemi crescenti a causa della carenza di professionisti. L’accentuazione delle difficoltà nelle località montane e collinari è dovuta anche alla peculiarità demografica di queste aree, dove risiedono spesso le persone più vulnerabili, come gli anziani.
Interrogazioni in aula e risposte insufficienti
Nelle ultime sedute di assemblea, il dibattito è stato acceso: i consiglieri del Pd hanno presentato interrogazioni riguardanti la mancanza di medici di medicina generale in diversi comuni. Queste interrogazioni, sottoscritte da esponenti di diverse province, hanno evidenziato un problema comune, confermando che la crisi non è isolata ma diffusa su tutto il territorio marchigiano.
L’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini, è stato chiamato a rispondere a queste preoccupazioni, ma le sue risposte non sono state ritenute soddisfacenti dal gruppo di opposizione. I casi di comuni come Staffolo, Mogliano e Petriano mettono in evidenza una questione che va oltre il singolo episodio: si tratta di una situazione sistemica che richiede interventi immediati e risolutivi. La mancanza di medici di base ha conseguenze dirette sulla qualità della vita e sull’accesso ai servizi sanitari, rendendo il diritto alla salute sempre più precario.
Accuse e repliche sul declino della sanità pubblica
Il dibattito si è acceso anche riguardo le responsabilità politiche, con il Pd che ha messo in discussione le affermazioni di Saltamartini riguardo l’eredità dei precedenti governi nazionali. Secondo il partito, la Lega, del cui operato fa parte l’attuale giunta, ha governato per gran parte degli ultimi dieci anni e le recenti scelte politiche non possono essere giustificate attribuendo colpe solo ad altri.
In questo scenario, anche l’approvazione di una proposta di legge da parte del coniglio regionale, mirata a incrementare la spesa sanitaria nazionale, è stata bloccata in Parlamento, sollevando ulteriori interrogativi sulla reale volontà di affrontare il problema. La sanità pubblica, sostengono i dem, si trova in una fase critica, e i dati parlano chiaro: ci sono almeno 200 posti di medici di base vacanti, un segnale preoccupante che richiede attenzione e azioni concrete da parte delle autorità competenti.
Il panorama sanitario nelle Marche è dunque caratterizzato da una crisi profonda, evidenziata dai casi concretizzati in aula, che rivelano un margine di miglioramento necessario per garantire un servizio essenziale per la popolazione. Senza un intervento deciso, l’erosione dei servizi sanitari nelle aree interne continuerà, lasciando senza risposta le esigenze di molti cittadini marchigiani.
Ultimo aggiornamento il 4 Febbraio 2025 da Donatella Ercolano