La recente volatilità nei mercati ha portato a consistenti perdite di capitalizzazione per le aziende americane. In particolare, il presidente di Farmindustria, Marcello Cattani, ha lanciato l’allerta sui potenziali impatti di un aumento dei dazi sui farmaci, evidenziando come questi potrebbero incidere negativamente sulla salute dei cittadini statunitensi e sul sistema sanitario nel suo complesso.
Le perdite in tre giorni
In un solo weekend, i mercati hanno subito un colpo devastante, con una riduzione di 9.500 miliardi di dollari in capitalizzazione. Questa cifra esemplifica non solo l’instabilità economica, ma anche il forte impatto delle decisioni politiche sulle finanze delle aziende. Cattani ha messo in guardia: “Toccare i farmaci significa scherzare con il fuoco.” In questo contesto, l’equilibrio attuale del consenso politico negli Stati Uniti potrebbe subire gravi conseguenze se si decidesse di intraprendere una strada che potrebbe compromettere l’accessibilità e la continuità delle terapie per i pazienti.
Questa situazione mette in evidenza quanto sia delicato il settore farmaceutico e quanto sia vitale in un’epoca di crescente incertezza economica. Le possibili ripercussioni sui costi dei farmaci, con un conseguente aumento anche delle spese assicurative e previdenziali, apparirebbero come uno scenario da evitare a ogni costo.
La posizione di Farmindustria
Durante un incontro a Roma, al Palazzo dell’Informazione Adnkronos, Marcello Cattani ha chiarito la posizione del settore farmaceutico italiano. Secondo lui, è cruciale evitare l’applicazione di dazi sui farmaci. Cattani ha espresso apprezzamento per l’operato di diversi attori governativi, incluso il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il premier Giorgia Meloni. Entrambi sono stati coinvolti in discussioni con figure di rilevo, come il commissario europeo per il commercio, Maroš Šefčovič, e l’ex presidente americano Donald Trump.
Cattani ha sottolineato che il settore farmaceutico è fondamentale non solo per l’Italia, ma per tutta l’Europa, rappresentando una delle aree industriali più significative. “Le trattative devono continuare,” ha affermato, evidenziando l’importanza di un’azione collettiva a livello europeo. Queste dinamiche sono essenziali non solo per mantenere il mercato stabile, ma anche per garantire il futuro sviluppo sociale e occupazionale.
Rischi di investimenti e scenario internazionale
Cattani ha espresso preoccupazione anche per le conseguenze che un possibile aumento dei dazi sui farmaci potrebbe avere sugli investimenti. Potrebbero verificarsi spostamenti significativi di investimenti verso paesi come la Cina, che ha già manifestato interesse a rafforzare la propria industria farmaceutica. Ad esempio, il presidente cinese Xi Jinping, dopo i trascorsi legati a Wuhan, ha pianificato un investimento di 600 miliardi di dollari in un decennio per il settore, mirando in particolare allo sviluppo di un sistema sanitario robusto e innovativo.
Questa comunicazione e strategia cinese indica una competizione sempre più intensa a livello globale nel settore della salute. Non è solo una questione di capitale, ma anche di know-how e innovazione tecnologica, che i paesi come la Cina stanno cercando di ottenere attraverso investimenti mirati e politiche lungimiranti. La situazione attuale, dunque, non riguarda solo la salute dei cittadini americani, ma impatta anche l’equilibrio economico e industriale di un’intera regione, sollevando interrogativi sul futuro delle politiche commerciali internazionali nel settore farmaceutico.