Crisi idrica in Teramo: oltre 200.000 cittadini colpiti dalla scarsità d'acqua

Crisi idrica in Teramo: oltre 200.000 cittadini colpiti dalla scarsità d’acqua

La provincia di Teramo affronta una grave crisi idrica, con interruzioni nella fornitura d’acqua e sprechi significativi, mentre l’Osservatorio Indipendente chiede interventi urgenti per salvaguardare le risorse.
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Crisi idrica in Teramo: oltre 200.000 cittadini colpiti dalla scarsità d'acqua - Gaeta.it

La situazione idrica nella provincia di Teramo si sta facendo sempre più critica. Le recenti chiusure temporanee della fornitura di acqua potabile, dovute a lavori di manutenzione al potabilizzatore, hanno messo in luce problemi sistemici. A sollevare l’allerta è l’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, un gruppo che comprende diverse organizzazioni ambientaliste e culturali impegnate nella tutela delle risorse idriche. Con l’arrivo dell’estate, le carenze d’acqua si preannunciano gravi, il che desta preoccupazioni in una regione già colpita dalla diminuzione delle precipitazioni.

La situazione attuale e le cause della crisi

La questione della disponibilità d’acqua è diventata particolarmente pressante. Già nei mesi che precedono la stagione estiva, il territorio si trova a fronteggiare un deficit idrico significativo. Questo problema si inserisce in un contesto di cambiamento climatico, evidenziando l’urgenza di misure correttive. Nonostante l’importanza dell’acquifero del Gran Sasso, esso non ha ricevuto la necessaria attenzione; da otto anni ci si aspetta una messa in sicurezza che non è mai avvenuta. La mancanza di interventi efficaci può portare a scenari da crisi idrica, che influenzerebbero sia le comunità che l’ambiente.

I cittadini sono già colpiti da interruzioni nella fornitura d’acqua che riguardano circa venti comuni della provincia. Nella pratica, oltre 200.000 abitanti sono direttamente interessati da queste difficoltà. Ogni giorno, la lotta per il diritto all’acqua si fa più aspra; questa situazione solleva interrogativi su come vengono gestite le risorse locali e su quali strategie dovrebbero essere adottate per garantire un accesso costante alla fornitura idrica.

Sprechi e inefficienze nel sistema idrico

Un altro aspetto che merita attenzione è lo spreco d’acqua. Mentre si stima che circa 80-100 litri al secondo vengano mandati a scarico a causa di problemi di impermeabilità nei laboratori sotterranei dell’INFN, sussistono evidenti inefficienze nel sistema di gestione. Questa risorsa, di qualità eccezionale, viene letteralmente sprecata, mentre per affrontare la crisi si ricorre a costosi potabilizzatori e si cercano alternative nel prosciugare nuove sorgenti. Il paradosso di sprecare acqua potabile in un contesto così critico è inaccettabile e richiede politiche e azioni immediati.

Le sorgenti, nel frattempo, mostrano segni di impoverimento, segnalando che le nevicate non sono più abbondanti come in passato. A Montorio al Vomano, il potabilizzatore, un tempo un supporto per le emergenze estive, sta diventando cruciale anche per il fabbisogno idrico quotidiano. L’Abruzzo, un territorio storicamente ricco di acque, potrebbe trovarsi a dover affrontare gravi problemi se non si cambia rotta rapidamente.

Possibilità di recupero delle risorse idriche

Un ulteriore aspetto da considerare riguarda il recupero delle acque di drenaggio della galleria che ospita il Laboratorio INFN. Attualmente, questa acqua viene scaricata poiché è in corso il sequestro da parte delle autorità competenti. La messa in sicurezza dell’acquifero è cruciale per poter utilizzare questa risorsa preziosa, ma non è chiaro se la struttura commissariale abbia preso in considerazione questo obiettivo.

In parallelo, l’acqua proveniente dal canale di gronda ENEL, situato in località Casale San Nicola, resta inutilizzata. Diverse criticità, tra cui frane e danni alle opere di presa, impediscono il recupero di oltre 250 litri al secondo. Muscoli di intervento e ripristino sono necessari per avviare l’utilizzo di quest’altra fonte vitale.

Urgenza di interventi sul lungo termine

Le perdite nel sistema idrico sono un’altra nota dolente. Secondo i dati ISTA, l’Abruzzo è seconda in Italia per dispersione idrica, con un impressionante 62,5% di acqua potabile in rete che si perde durante il suo percorso. Anche se la provincia di Teramo mostra risultati migliori con il 30%, è chiaro che esiste un margine di miglioramento significativo.

I cittadini teramani stanno vivendo già le conseguenze di un accesso ridotto all’acqua, mentre, in contesto parallelo, gli sprechi continuano a proseguire. L’inerzia politica nella lotta contro i cambiamenti climatici e nella salvaguardia delle risorse idriche rischia di compromettere il futuro dell’intero territorio. La consapevolezza crescente intorno a queste questioni deve tradursi in azioni concrete e tempestive per garantire l’accesso a questa risorsa fondamentale.

Ultimo aggiornamento il 31 Gennaio 2025 da Sara Gatti

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