In seguito alla preoccupante crisi idrica che colpisce il Pesarese, la Regione Marche ha convocato un nuovo incontro del Comitato provinciale di Protezione civile. L’incontro si inserisce in una serie di riunioni periodiche, che si sono svolte durante l’estate, per monitorare e gestire la situazione idrica a Pesaro-Urbino. Le decisioni prese mirano a garantire un adeguato equilibrio della portata d’acqua nei principali invasi del territorio.
Analisi della situazione attuale
Persistente stato di crisi idrica
Come riportato dalla Regione Marche, il territorio sta fronteggiando un persistente stato di crisi, aggravato dall’andamento climatico di questo periodo estivo. La scorsa settimana infatti, sono stati riattivati due pozzi di emergenza, quelli di Sant’Anna e del Burano, per fronteggiare l’emergenza. Il primo è stato dotato di una capacità di immissione di 150 litri al secondo, mentre il secondo ha raggiunto i 240 litri al secondo. Nonostante queste azioni straordinarie, la situazione rimane critica, principalmente a causa della stabilità delle condizioni meteorologiche e delle temperature superiori alla media.
Il monitoraggio dei principali invasi
L’assessore regionale alla Protezione civile e alle Risorse idriche, Stefano Aguzzi, ha evidenziato che, nonostante le misure già attuate, la situazione dei tre invasi principali – Furlo, San Lazzaro e Tavernelle – non è dei migliori. Sebbene gli invasi siano in condizioni di stabilità , il livello di capacità per l’invaso di Tavernelle è particolarmente basso, attestandosi solamente al 23%. Una preoccupazione notevole, dato che questo valore è sotto il margine di riserva necessario per affrontare eventuali emergenze future.
Misure correttive e nuove strategie
Modifica dei flussi idrici tra gli invasi
Durante l’incontro, è emersa la necessità di adottare ulteriori misure per riequilibrare i livelli d’acqua nei diversi invasi. A tal fine, si è deciso di diminuire la quantità di acqua trasferita dall’invaso del Furlo, che recentemente ha mostrato un incremento significativo del livello dell’invaso di San Lazzaro. Questa operazione mira a mantenere i valori d’acqua intorno al 60-65% della capacità massima, assicurando così una gestione più equilibrata delle risorse idriche disponibili. Inoltre, è stato stabilito di ridurre lo scarico dall’invaso di Tavernelle da 420 litri/secondo a 350 litri/secondo.
Strategie di monitoraggio e adattamento
La scelta di trattenere una maggiore quantità di acqua in Tavernelle è una strategia mirata a incrementare il livello d’acqua in questo invaso, ritenuto essenziale per la fornitura idrica della zona. L’obiettivo è di vedere un aumento significativo dei livelli d’acqua, grazie ai 70 litri al secondo che verranno trattenuti. Le autorità previste monitoreranno attentamente l’efficacia di tali misure nei prossimi giorni, con l’intenzione di valutare se le azioni intraprese si riveleranno sufficienti per stabilizzare la situazione idrica.
Prospettive future
Prossimi incontri e possibili ulteriori azioni
In considerazione della complessità della situazione, è previsto un ulteriore incontro della Protezione civile la prossima settimana. Durante questo incontro si analizzeranno i risultati delle misure adottate e si prenderanno decisioni in merito a possibili ulteriori provvedimenti, inclusa l’eventualità di un razionamento dell’acqua. Nel frattempo, i gestori dei servizi idrici di Ato 1 si stanno preparando a riunirsi per elaborare un piano d’emergenza interno per le loro infrastrutture, con l’intento di garantire un servizio adeguato alle esigenze della popolazione.
Le autorità locali continuano a lavorare per garantire la migliore gestione delle risorse idriche disponibili e per affrontare al meglio una crisi che si protrarrà ancora nell’immediato futuro, in attesa di un cambiamento climatico favorevole.