Crisi immobiliare in Portogallo: centinaia di manifestanti contro l’inaccessibilità delle case

La crisi abitativa in Portogallo si aggrava con l’aumento dei prezzi immobiliari, spingendo migliaia di cittadini a protestare per misure concrete e soluzioni durature da parte del governo.
Crisi Immobiliare In Portogall Crisi Immobiliare In Portogall
Crisi immobiliare in Portogallo: centinaia di manifestanti contro l'inaccessibilità delle case - Gaeta.it

La situazione della crisi abitativa in Portogallo sta diventando sempre più critica, con prezzi immobiliari in aumento che rendono difficile per molti residenti affittare o acquistare una casa. Nelle ultime settimane, migliaia di cittadini hanno manifestato in 22 città del Paese, chiedendo al governo misure concrete per affrontare una situazione che sembra sempre più insostenibile.

Crescita dei prezzi delle case e delle difficoltà per i residenti

Negli ultimi anni, il Portogallo ha assistito a un significativo aumento dei prezzi degli immobili, un fenomeno che ha suscitato preoccupazioni diffuse tra la popolazione. Durante le recenti proteste, i cittadini hanno esibito cartelli con messaggi forti, come “I nostri quartieri non sono affari vostri” e “Devo scegliere tra pagare una casa o mangiare”. Queste manifestazioni evidenziano il crescente malcontento sociale legato all’inaccessibilità del mercato immobiliare, dove i prezzi sfuggono alla portata di molti.

La crisi non è solo una questione recente; le sue radici affondano in una carenza cronica di alloggi sociali e a prezzi accessibili. Questo scenario è ulteriormente aggravato dall’arrivo in Portogallo di investitori stranieri attratti da politiche fiscali favorevoli. Il boom del turismo ha contribuito a un incremento del numero di immobili destinati all’affitto turistico, sottraendo ulteriori risorse dalle opzioni disponibili per i residenti locali.

Dalla prospettiva di molti attivisti, la crisi abitativa è un problema strutturale che richiede approcci lungimiranti piuttosto che misure temporanee. Un manifestante a Porto ha ribadito che il problema degli alloggi affligge il Paese da anni ed è giunto a una soglia insopportabile, rimarcando come molti cittadini siano costretti a vivere in condizioni precarie o, in alcuni casi, a trovarsi senza un tetto.

Le promesse del governo e le paure dei manifestanti

Il governo portoghese, attualmente guidato dal premier Luís Montenegro, ha delineato un piano per affrontare la crisi abitativa, proponendo un pacchetto di investimento di 2 miliardi di euro destinato alla costruzione di 33.000 alloggi entro il 2030. Tuttavia, molti manifestanti si mostrano scettici riguardo alla realizzabilità di queste promesse.

André Escoval, un esponente del movimento per il diritto alla casa “Porta a Porta“, ha sottolineato la necessità di un’azione decisiva da parte dell’esecutivo per ridurre i costi delle abitazioni. Le sue parole riflettono il sentimento di frustrazione che attraversa la piazza: i cittadini chiedono non solo promesse, ma soluzioni che mettano al primo posto il benessere di coloro che risiedono e lavorano nel Paese.

Le manifestazioni hanno coinvolto diverse organizzazioni e movimenti sociali, come Casa Para Viver e Referendo pela Habitação, unendo le forze per dare voce a una questione ritenuta di fondamentale importanza per il futuro della nazione. Secondo gli organizzatori, il governo Montenegri è percepito come eccessivamente concentrato sulle dinamiche di mercato immobiliare, ignorando le necessità urgenti della comunità.

Un panorama allarmante: statistiche sulla crisi abitativa

La crisi abitativa in Portogallo è amplificata da statistiche preoccupanti. Tra il 2020 e il 2021, i prezzi delle case sono aumentati del 157%, mentre dal 2015 al 2021, gli affitti hanno visto un aumento del 112%, secondo quanto riportato da Eurostat. Tali cifre indicano chiaramente la difficoltà crescente per le famiglie a far fronte ai costi abitativi, incrementando il rischio di povertà e marginalizzazione sociale.

Il Portogallo, nonostante gli sforzi per attrarre investimenti, continua a lottare con il problema del reddito basso. Secondo il Ministero del Lavoro, oltre la metà dei lavoratori guadagna meno di 1.000 euro al mese, mentre il costo della vita continua a salire. Le manifestazioni recenti hanno portato alla luce il malcontento verso un sistema che sembra dare priorità agli interessi degli investitori, a discapito delle esigenze dei residenti locali.

Le conseguenze della crisi si riflettono in un aumento del sovraffollamento, con famiglie costrette a vivere in condizioni precarie, e in una crescita degli sfratti e della popolazione senza fissa dimora. La pressione sociale esercitata da queste problematiche si fa sempre più palpabile, invitando a una riflessione profonda sulle politiche abitative attuate dal governo.

Ultimo aggiornamento il 29 Settembre 2024 da Armando Proietti

Google News Subscription Box
Seguici su Google News
Resta aggiornato con le ultime notizie 📰
Seguici ora!
Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Gestione cookie