La situazione attuale riguardante l’assistenza per le persone con disabilità a Roma sta suscitando preoccupazioni crescenti. Nonostante le recenti promesse dell’Amministrazione, emergono evidenti lacune nelle risorse e nella qualità del servizio erogato. Le dichiarazioni dell’ex sindaca Virginia Raggi e dei rappresentanti della Lista Civica evidenziano le problematiche persistenti, sollecitando un cambiamento immediato per i cittadini più vulnerabili.
Insufficienza delle risorse e mancanza di controllo
Un profilo complesso delle risorse disponibili
Durante la manifestazione tenutasi al Campidoglio il 30 luglio, è emerso chiaramente che l’allocazione delle nuove risorse per i servizi assistenziali non è sufficiente. Le assegnazioni proposte non coprono nemmeno gli aumenti necessari per garantire un servizio dignitoso e continuativo. Nonostante le promesse, il gap finanziario rimane significativo e le critiche si intensificano. Inoltre, il mancato intervento su tematiche cruciali come il controllo della qualità dei servizi e le liste di attesa pone ulteriori interrogativi sulla capacità dell’Amministrazione di soddisfare le esigenze delle famiglie.
Disparità tra i municipi romani
Un altro aspetto critico è la disparità tra i municipi riguardo ai servizi offerti. Le differenze nella disponibilità e nell’accesso ai servizi tra i vari territori della capitale creano una situazione di svantaggio per molte famiglie. Queste disparità non solo compromettono l’equità nell’assistenza, ma amplificano anche le ingiustizie sociali, facendo crescere il rischio di esclusione dei più fragili.
Diritti delle persone con disabilità e mancanza di sensibilità
Attenzione trascurata verso le esigenze specifiche
In un contesto in cui il diritto all’assistenza dovrebbe essere garantito, le parole della Raggi, di Antonio De Santis e di Carla Canale evidenziano una profonda insoddisfazione. I diritti e le legittime istanze delle persone con disabilità sembrano essere sistematicamente trascurati da un’Amministrazione incapace di puntare sulla centralità delle persone.
Il richiamo al principio della libera scelta, sancito dalla delibera capitolina 355/12, non viene applicato correttamente. La necessità di un supporto attivo e consapevole sembra rimanere inascoltata, contribuendo al senso di abbandono da parte delle istituzioni.
L’urgenza di un adeguamento dei budget individuali
La posizione espressa dai rappresentanti politici si fa sempre più urgente, comportando una richiesta di adeguamento dei massimali di budget. La questione è semplice: senza un aggiornamento adeguato, le tariffe delle cooperative destinate all’assistenza diventeranno insostenibili per le famiglie già sotto pressione. Ciò potrebbe tradursi in una riduzione delle ore di assistenza disponibili, vanificando gli sforzi per garantire un supporto adeguato.
Svolta necessaria: ascoltare le richieste della comunità
Le necessità delle famiglie come priorità
L’appello all’attenzione nei confronti delle fragilità sociali è più che mai rilevante. Le famiglie con persone con disabilità affrontano una serie di sfide crescenti, amplificate dagli aumenti contrattuali e dagli oneri burocratici imposti dall’INPS. Le conseguenze di questi oneri si ripercuotono sulla qualità della vita e sul benessere delle persone assistite.
Sebbene le recenti dichiarazioni mirino a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni, la questione centrale rimane: quando e come l’Amministrazione intende adottare misure efficaci per rispondere a queste necessità? È cruciale che le decisioni future siano orientate verso la realizzazione di un sistema di assistenza che non lasci indietro nessuno, promuovendo inclusione e equità sociale.
Questa situazione, sebbene complessa, si presenta quindi come un’importante opportunità per riaffermare l’impegno nei confronti dei diritti delle persone più vulnerabili, ponendo l’accento sulla necessità di un ascolto attivo e di politiche adeguate per migliorare la qualità dei servizi offerti.