La situazione occupazionale nello stabilimento di Marcianise è drammatica e si fa sempre più preoccupante dopo l’ultimo incontro tra i sindacati e l’assessore regionale Antonio Marchiello. La multinazionale americana Jabil, che ha avviato una procedura di licenziamento collettivo a gennaio, ha ufficializzato le sue intenzioni di procedere con il licenziamento di 408 dipendenti. Questo articolo esamina le ultime novità e le reazioni delle parti coinvolte.
Jabil e la procedura di licenziamento
La procedura di licenziamento collettivo avviata da Jabil implica che l’azienda avrà 120 giorni per inviare le lettere di licenziamento ai lavoratori. Sebbene ci siano state proposte di ulteriori trattative, tra cui la cessione dello stabilimento a una nuova società, la risposta dei sindacati è stata negativa. La proposta prevedeva che tutti i dipendenti fossero trasferiti alla Tme Assembly Engineering Srl, una società condivisa tra la Tme di Portico di Caserta e Invitalia. Tuttavia, questa soluzione, sostenuta anche dal Ministero per le Imprese e il Made in Italy, è rimasta sul tavolo senza sviluppo concreto, creando un clima di incertezza.
Polemiche tra Jabil e i sindacati
La situazione si fa tesa, con il management di Jabil che ha ribadito senza alcuna esitazione la propria intenzione di abbandonare Marcianise e, potenzialmente, anche l’Italia. Dall’altra parte, i rappresentanti sindacali delle sigle Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms sono insorti contro quello che definiscono un atteggiamento “arrogante e provocatorio”. I sindacati hanno dichiarato di non accettare il “ricatto” della multinazionale, che avrebbe minacciato licenziamenti qualora non fossero state accettate le sue imposizioni.
Richieste dei sindacati e presa di posizione
I rappresentanti sindacali hanno chiesto un intervento politico serio da parte delle istituzioni locali e nazionali, in particolare la Regione Campania. Sottolineano l’importanza di un tavolo di discussione al ministero per cercare soluzioni che possano tutelare i lavoratori. Il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, è stato citato come figura centrale per poter accompagnare le trattative. I sindacati denunciano che il futuro di molte famiglie è a rischio senza che ci sia un reale supporto da parte delle autorità competenti.
In questo contesto di crisi, i delegati sindacali, come Mauro Musella della Uilm, hanno manifestato l’urgente necessità di una presa di posizione forte da parte della politica, affinché ci sia un impegno per rafforzare il sito di Jabil a Marcianise. Hanno anche espresso la volontà di prendere azioni legali contro le procedure di licenziamento per proteggere i diritti dei lavoratori.
La situazione rimane incerta
Con il passare dei giorni, la tensione tra Jabil e i sindacati aumenta, e la possibilità di licenziamenti imminenti diventa sempre più concreta. Alcuni analisti temono per le conseguenze negative che un eventuale abbandono dello stabilimento avrebbe non solo sui lavoratori e le loro famiglie, ma anche sull’economia locale di Marcianise e dell’intera provincia di Caserta. L’arrivo delle lettere di licenziamento è ora una questione di tempo, mentre i lavoratori continuano a sperare in un cambiamento, nonostante al momento la situazione appare stagnante e priva di soluzioni immediati e concrete.