Crisi occupazionale allo stabilimento Jabil di Marcianise: vertice al ministero del Lavoro il 2 settembre

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Crisi occupazionale allo stabilimento Jabil di Marcianise: vertice al ministero del Lavoro il 2 settembre - Gaeta.it

Le incertezze sul futuro dello stabilimento della multinazionale Jabil a Marcianise, ubicato in provincia di Caserta, si intensificano. La decisione comunicata dai vertici aziendali nel mese di aprile di quest'anno prevede la chiusura dell'impianto entro marzo 2025, creando timori sul futuro occupazionale di 420 dipendenti. Il prossimo incontro al ministero del Lavoro, fissato per lunedì 2 settembre, rappresenta una tappa cruciale per la vertenza in corso, con esperienze di confronto atteso tra lavoratori e rappresentanti istituzionali.

Il contesto della crisi: le dichiarazioni di Jabil

La decisione aziendale e le sue ripercussioni

Già dal mese di aprile, i vertici di Jabil avevano indicato un cambiamento significativo nel piano industriale, annunciando la volontà di chiudere lo stabilimento di Marcianise. Tale notizia ha sollevato una forte preoccupazione tra i dipendenti, preannunciando un licenziamento di massa e generando un clima di incertezza nella comunità locale. La decisione, che ha preso forma a seguito di considerazioni economiche e strategiche dell'azienda, ha avuto ripercussioni non solo sui lavoratori ma anche sull'indotto, influenzando altre realtà produttive e commerciali della zona.

Le attese per una possibile riqualificazione dei lavoratori e la ricerca di soluzioni alternative alla chiusura si fanno sempre più urgenti. In questa fase, è imperativo che i vari attori coinvolti, compresi i rappresentanti del governo e della regione, si attivino per cercare soluzioni concrete.

Le reazioni dei lavoratori e dei sindacati

La voce dei lavoratori si è levata chiara attraverso i rappresentanti sindacali, che hanno espresso il loro malcontento per la situazione attuale. Mauro Musella, delegato sindacale Uilm, ha sottolineato l’importanza di un contributo concreto da parte della Regione Campania, che fino ad oggi ha mostrato solidarietà, ma deve ora passare dalle parole ai fatti, creando proposte tangibili per supportare i dipendenti in questa delicata fase. Le preoccupazioni non riguardano soltanto il futuro lavorativo, ma riflettono anche l'impatto socio-economico che la chiusura di un importante stabilimento potrebbe generare.

Il tavolo di confronto: preparativi per il 2 settembre

Dettagli dell'incontro al ministero del Lavoro

Il tavolo di confronto del 2 settembre si preannuncia come un evento significativo nel tentativo di trovare una soluzione per i lavoratori Jabil. Questo incontro coinvolgerà sindacalisti delle principali sigle metalmeccaniche, rappresentanti dell’azienda, e funzionari del Ministero del Lavoro, guidato da Marina Calderone. A prendere parte alla discussione saranno anche rappresentanti della Regione Campania, che giocheranno un ruolo cruciale nel cercare di mediare tra le esigenze dei lavoratori e le decisioni aziendali.

L’importanza di questo incontro va oltre le mere questioni occupazionali, poiché rappresenta un tentativo di salvaguardare l'equilibrio industriale della zona e di promuovere strategie di sviluppo economico che possano garantire una certa stabilità nel mercato del lavoro locale.

Mobilitazione dei lavoratori e importanza del presidio

In vista dell'incontro, i lavoratori di Jabil stanno organizzando una mobilitazione che prevede la partenza di pullman da Marcianise verso Roma, dove si svolgerà un presidio davanti agli uffici ministeriali. È stata proclamata una giornata di sciopero, sottolineando l’importanza che i lavoratori attribuiscono a una risposta ferma da parte delle istituzioni. Questa manifestazione ha anche lo scopo di far sentire la voce dei lavoratori, che sperano in un segnale di attenzione e apertura al dialogo da parte del governo.

La mobilitazione non è solo un atto di protesta, ma rappresenta una richiesta di sostegno concreto in un momento di grande difficoltà per i dipendenti, pronti a difendere i propri diritti e il proprio futuro.

La situazione dello stabilimento Jabil continua quindi ad evolversi, mentre si attende la risposta delle istituzioni.

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