Crisi occupazionale e precarietà: il futuro incerto del lavoro nella provincia di Siena

Crisi occupazionale e precarietà: il futuro incerto del lavoro nella provincia di Siena

Nel 2023, la provincia di Siena affronta una grave crisi occupazionale, con un aumento del 150% delle ore di sostegno al reddito e una crescente precarietà lavorativa che colpisce migliaia di lavoratori.
Crisi occupazionale e precarie Crisi occupazionale e precarie
Crisi occupazionale e precarietà: il futuro incerto del lavoro nella provincia di Siena - Gaeta.it

Nel 2023, il panorama occupazionale della provincia di Siena ha mostrato segnali preoccupanti, con un’analisi approfondita dei dati forniti dalla piattaforma provinciale CGIL CISL UIL. Le ore di sostegno al reddito finanziate dall’INPS e dalla bilateralità nell’artigianato hanno superato i 4,3 milioni, segnalando un incremento del 150% rispetto al 2019. Questi numeri, che raccontano storie di difficoltà per migliaia di lavoratori, non accennano a migliorare. Il 2024 porta con sé nuove crisi lavorative, come la chiusura di stabilimenti e l’aumento dei licenziamenti, aggravando ulteriormente una situazione già critica. L’analisi ha rivelato che nell’8% dei lavoratori dipendenti della provincia si riscontrano situazioni di crisi, traducendosi in circa 1.200 posti di lavoro persi nell’arco di un anno.

Un territorio in difficoltà

L’era attuale si caratterizza per l’arretramento del settore manifatturiero e delle costruzioni, lasciando come uniche leve di crescita il turismo e l’agricoltura. Questi settori, pur essendo rilevanti, presentano la problematica endemica della stagionalità e della precarietà, causando frequenti episodi di lavoro grigio e nero. La manodopera impiegata in queste aree è caratterizzata da salari inadeguati e da una ridotta innovazione, con impatti significativi sul mercato del lavoro e sui diritti dei lavoratori. È un quadro che non solo mina la sicurezza economica degli individui, ma mina anche la sostenibilità dell’economia provinciale.

Nel 2023, tra circa 70.500 avviamenti al lavoro, solo 5.600 sono stati assunti con contratti a tempo indeterminato, con un preoccupante aumento dei contratti a termine, che superano il 62% del totale. Anche se l’occupazione cresce del 3,5% e la disoccupazione rimane intorno al 4%, ciò non deve trarre in inganno. La situazione di lavoro povero si diffonde come una macchia d’olio: la durata media dei contratti è di solo 7 mesi, con un elevato rischio di licenziamento involontario. I redditi medi si attestano a 25.000 euro per gli uomini e 18.000 per le donne, con un divario retributivo che affligge in modo particolare le lavoratrici.

L’impatto dell’inflazione e il cambiamento demografico

Un altro aspetto critico riguarda l’aumento dell’inflazione, che in provincia di Siena si traduce in un peso ulteriore sui bilanci delle famiglie, con un incremento di 434 euro annui nelle spese. Questo porta a una crescita della povertà, con un terzo della popolazione che vive con un ISEE sotto i 7.000 euro. L’analisi dei dati della Caritas mostra che, in quattro anni, gli accessi alle mense e ai servizi di assistenza sono aumentati del 370%, passando dai 1.300 pacchi viveri del 2020 a circa 20.000 nel 2023.

Le difficoltà economiche sono ulteriormente amplificate da un’emigrazione significativa. Il saldo provinciale dei flussi migratori ha visto una riduzione del 200%, con un aumento del 95% di quelli in uscita. La provincia di Siena sta affrontando un bilancio naturale drammatico, con una perdita di quasi 2.100 abitanti all’anno. Questa riduzione demografica, combinata con la mancanza di manodopera attiva, porta a una situazione insostenibile: per ogni 100 residenti attivi, 62 non lo sono.

Verso un futuro sostenibile: sfide e proposte

Affrontare la crisi occupazionale richiede un approccio strategico e coordinato. La qualità del tessuto produttivo deve essere accresciuta mediante politiche di supporto all’innovazione e alla sostenibilità, creando modelli economici capaci di fronteggiare le sfide competitive. È cruciale sviluppare un modello territoriale in grado di analizzare i flussi di produzione e rispondere così alle esigenze di manodopera qualificata e alla sua formazione.

In questo contesto, il coinvolgimento di tutti gli attori locali è fondamentale. Le Istituzioni, i sindacati e le associazioni imprenditoriali devono collaborare per creare un ambiente favorevole alla crescita e al rilancio dell’occupazione. La formazione di tavoli di discussione su temi come la regolamentazione degli appalti e la lotta al lavoro nero costituiscono passi decisivi. Un Osservatorio Turistico di Destinazione, per esempio, potrebbe aiutare a ridurre la stagionalità del turismo e rafforzare la buona occupazione, mentre un tavolo permanente sullo sviluppo agricolo e commerciale potrebbe contrastare pratiche illecite.

Le sfide della sanità e dei servizi sociali devono essere affrontate con serietà, assicurando un adeguato supporto e una risposta ai bisogni crescenti della popolazione, specialmente nelle aree più vulnerabili. È necessario un patto collettivo per permettere una programmazione efficace e una presa in carico dei cittadini, dalle liste di attesa sanitarie al potenziamento delle strutture di emergenza. La strada verso un futuro lavorativo più stabile e prospero per la provincia di Siena è tortuosa, ma con un forte impegno collettivo si possono aprire nuove prospettive di sviluppo e inclusione.

Change privacy settings
×