Il settimo stabilimento dell’auto in Italia, situato a Melfi, sta vivendo una crisi significativa nella produzione, come evidenziato dal report della FIM-CISL. I dati mostrano una contrazione drammatica della produzione di vetture nei primi nove mesi del 2023, con una diminuzione del 61,9% rispetto all’anno precedente. Questo calo, che si traduce in circa 90 mila auto in meno, pone interrogativi sul futuro di uno degli impianti fondamentali del gruppo Stellantis.
Andamenti produttivi allarmanti
Nei primi nove mesi del 2023, lo stabilimento di Melfi ha prodotto un totale di 54.240 auto. Di queste, una parte sostanziale è rappresentata da modelli popolari come la 500X , la Jeep Renegade e la Jeep Compass . Tuttavia, il contesto risulta preoccupante: le interruzioni della produzione sono state frequenti. Il primo trimestre ha visto 28 giorni di arresto, il secondo 37 e il terzo addirittura 40, per un totale di 105 giorni di inattività gestiti con il contratto di solidarietà .
Queste statistiche sottolineano un utilizzo crescente del Contratto di solidarietà , che ha visto un incremento nel secondo trimestre, dove il 40% dei lavoratori stava beneficiando di tale misura. La situazione è ulteriormente deteriorata nel terzo trimestre, con il 60% dei lavoratori, pari a una media quotidiana di 1.500 dipendenti, coinvolti nelle misure di supporto al reddito. Queste dinamiche pongono forti interrogativi sulla sostenibilità della produzione e sull’occupazione presso lo stabilimento.
Impatto occupazionale e prospettive future
La FIM-CISL ha evidenziato le gravi ripercussioni occupazionali causate da questa crisi produttiva. A partire da maggio 2023, la struttura di turnazione nello stabilimento di Melfi è stata ridotta da 17 a 15 turni, e da inizio anno si lavora essenzialmente su due turni. Questo cambiamento ha avuto ripercussioni dirette sul numero di lavoratori attivi, aumentando l’incertezza sulle dinamiche occupazionali future.
Nonostante le difficoltà attuali, la transizione verso la produzione di cinque nuovi modelli multibrand sulla piattaforma BEV STLA Medium offre una potenziale via di uscita dalla crisi. Questa iniziativa, lungamente attesa, ha portato alla stipula di un nuovo Contratto di solidarietà , valido fino al 26 giugno 2025. Le promesse sono positive: una volta a regime, la produzione dello stabilimento potrebbe raggiungere circa 260 mila vetture all’anno, saturando completamente l’impianto. Tuttavia, questa prognosi dipenderà dalla capacità di recuperare e mantenere una produzione costante nel settore.
Situazione critica nell’indotto
La crisi non colpisce solo il principale stabilimento di Melfi, ma si estende anche all’indotto, dove operano attualmente circa tremila lavoratori. L’analisi della FIM-CISL evidenzia che le condizioni nell’indotto sono estremamente critiche, con molte aziende che risentono direttamente dell’andamento negativo della produzione presso Stellantis. La dipendenza dell’indotto dalle decisioni e dai risultati dello stabilimento di Melfi rende questi lavoratori vulnerabili a ulteriori perdite di posti di lavoro.
Con una prospettiva di incertezze economiche più ampia nel settore automobilistico, è essenziale monitorare attentamente le evoluzioni nel mercato e gli sforzi dell’azienda per stabilizzare il flusso produttivo. Mentre lo stabilimento iraniano affronta la sfida della produzione e delle risorse umane, il futuro dell’industria automobilistica nell’area di Melfi rimane incerto, subordinato alla capacità di superare queste avversità .