Un evento di grande importanza si è tenuto recentemente alla Loggia dei Mercanti di Ancona, volto a esplorare la crisi vocazionale che coinvolge il settore marittimo. Organizzata dalla Capitaneria di Porto di Ancona in collaborazione con la Camera di Commercio delle Marche e il Collegio Nazionale dei Capitani, questa iniziativa ha visto la partecipazione di diverse autorità locali, imprenditori e professori universitari. L’evento ha messo in luce la necessità di un maggiore orientamento per i giovani nel mondo del lavoro marittimo, particolarmente per la professione di navigante.
Le autorità locali e il contesto dell’incontro
L’apertura del convegno è stata caratterizzata dai saluti istituzionali delle autorità locali e del Presidente del Collegio Nazionale dei Capitani, Giovanni Lettich, che ha partecipato in collegamento da remoto. Il focus principale è stato il duplice obiettivo del confronto promosso: da un lato, evidenziare l’emergente crisi vocazionale che affligge il lavoro marittimo in ambito marchigiano, e dall’altro, offrire orientamenti utili ai futuri lavoratori del settore. Ad aprire le danze, il Comandante del Porto di Ancona, ammiraglio Ispettore Vincenzo Vitale, ha sottolineato l’importanza di affrontare questo tema cruciale. La partecipazione di figure di spicco nel panorama marittimo nazionale ha aggiunto valore al dibattito.
Un parterre di relatori di spicco
Tra i relatori presenti, figurano nomi illustri come il professor Gian Enzo Duci, esperto di Economia presso l’Università di Genova, e il capitano Stefano Canestri, Comandante d’armamento della Montanari Navigazione spa. Il capitano Massimo Comelato e il professor Renato Ricci hanno portato ulteriori prospettive sul tema, con interventi mirati sulla necessità di migliorare l’educazione e la formazione dei futuri professionisti del mare. La presenza di personalità di questo calibro ha arricchito il dibattito, rendendo evidente l’urgenza di affrontare la difficoltà di attrarre giovani nel settore.
In questo contesto, l’armatore Alberto Rossi ha messo in risalto la necessità di una comunicazione più efficace riguardo le opportunità professionali nel campo della navigazione, auspicando un’informazione che possa valorizzare le potenzialità dei giovani navigatori. I relatori hanno convenuto sulla necessità di adeguare la formazione accademica all’evoluzione tecnologica che caratterizza le navi moderne, riprendendo l’idea di un addestramento simile a quello aeronautico con l’uso dei simulatori.
L’intervento delle imprese e le prospettive per i giovani
Andrea Morandi, CEO del Gruppo Morandi, ha delineato un quadro chiaro delle opportunità di lavoro per i naviganti a terra, sottolineando come questa professionalità possa portare un valore decisivo alle aziende marittime. Il suo intervento ha messo in evidenza anche il supporto continuo della sua azienda verso gli Istituti Nautici, dimostrando un forte impegno della comunità imprenditoriale nella formazione dei futuri professionisti del mare.
L’evento ha visto la partecipazione non solo di relatori accademici, ma anche di numerosi studenti delle ultime classi degli Istituti ad indirizzo Trasporti e Logistica delle Marche. Questi giovani hanno mostrato interesse e partecipazione attiva, dimostrando l’importanza di questi incontri per la loro futura carriera. La diretta streaming ha permesso di coinvolgere ulteriori sedi regionali, ampliando così l’impatto dell’evento e creando un’occasione di dialogo e confronto.
Riflessioni e futuro dell’istruzione marittima
Nelle conclusioni, il professor Duci ha evidenziato che non esistono soluzioni immediate alla crisi vocazionale, che riflette tendenze sociali più ampie a livello globale. Ha posto l’accento sulla necessità di generare fiducia nel settore marittimo, proposta che include lo sviluppo di nuove vie accademiche e il potenziamento degli Istituti Tecnici Superiori . L’idea di elevare la professionalizzazione nel settore del Yachting rappresenta una risposta necessaria alle sfide attuali.
La chiave del successo risiede nella sinergia fra il settore educativo e il mondo del lavoro. L’istruzione marittima deve essere in grado di integrare le esigenze del mercato con le competenze tecniche e pratiche, in modo da formare professionisti motivati e preparati, pronti a entrare in un contesto lavorativo in evoluzione. Le scuole e le aziende devono collaborare attivamente per garantire un avvenire solido e promettente ai prossimi navigatori e professionisti del mare.
Ultimo aggiornamento il 28 Novembre 2024 da Elisabetta Cina