Il progetto di Link Campus University per l’avvio di due corsi di Medicina nelle Marche ha scatenato un acceso dibattito politico. I giovani democratici della provincia di Ascoli Piceno hanno espresso forti critiche, definendo l’iniziativa come un “specchietto per le allodole“, mirato a mascherare problematiche più profonde legate all’istruzione pubblica nella regione.
Il piano di Link Campus University
Link Campus University ha annunciato l’intenzione di istituire corsi di Medicina e Chirurgia nelle sedi di Fano e Ascoli Piceno, oltre a un corso di Odontoiatria e Protesi Dentaria a Macerata, con inizio previsto per l’anno accademico 2025-2026. Si tratta di un’iniziativa che si colloca in un contesto in cui la domanda di professionisti sanitari è in continua crescita, ma che secondo i critici presenta diversi lati negativi.
I giovani democratici affermano che questi corsi appaiono come un tentativo di legittimare un’istruzione privata a scapito degli atenei pubblici presenti sul territorio. Secondo loro, si tratta di una strategia per ottenere un’influenza più profonda nelle Marche, a detrimento delle istituzioni accademiche già esistenti, considerati presidi pubblici importanti. L’idea che una nuova università privata possa integrare l’offerta didattica è contestata, ritenendo che non possa sostituire gli investimenti necessari nel settore pubblico.
Le critiche politiche e il contesto regionale
I commenti dei giovani democratici vanno oltre la mera critica dell’offerta formativa. Essi sottolineano un contesto politico ben definito dal governo di centrodestra e, in particolare, dall’operato del presidente della Regione, Marco Acquaroli. Le Marche, secondo i giovani Dem, sono diventate un “laboratorio” per le politiche di Fratelli d’Italia, che legano sempre più il concetto di istruzione alla privatizzazione.
Il comunicato dei giovani democratici esprime preoccupazione per le scelte fatte dal governo Meloni, accusato di non aver mostrato una reale volontà di investimento nell’istruzione pubblica, evidenziando i tagli al Fondo di finanziamento ordinario, un strumento fondamentale per le università statali. L’allocazione dei fondi pubblici, quindi, viene messa in relazione con le scelte progettuali di università private, accusate di mettere in secondo piano le necessità di un accesso equo all’istruzione.
Le richieste per il futuro dell’istruzione
I giovani democratici non si fermano alla denuncia delle politiche attuali ma avanzano delle richieste concrete per migliorare l’accesso agli atenei marchigiani. Chiedono interventi tangibili che possano facilitare la mobilità degli studenti, comprese opzioni di trasporto sia su strada che su rotaia, e che rendano i centri urbani più vivibili.
In particolare, si fa notare l’importanza di garantire il diritto alla casa, accessibilità a borse di studio e sostegno al welfare studentesco. L’obiettivo finale è quello di giungere a politiche che incentivino l’istruzione pubblica e non si limitino a creare offerta formativa privata, che potrebbe non corrispondere alle reali esigenze dei giovani marchigiani.
L’emergenza di un discorso che ruota attorno a questi temi pone l’accento su un aspetto cruciale: il futuro del sistema universitario nelle Marche deve essere orientato a garantire opportunità per tutti, anziché favorire soluzioni che appaiono vantaggiose soltanto per alcuni.
Ultimo aggiornamento il 15 Gennaio 2025 da Marco Mintillo