L’ANCe di Latina si è fatta portavoce delle preoccupazioni delle imprese edili in merito al decreto correttivo del Codice degli appalti pubblici. Durante un seminario tenutosi presso la facoltà di Economia del Polo Pontino della Sapienza, il presidente dell’Associazione, Pierantonio Palluzzi, ha espresso il suo disappunto riguardo alle recenti modifiche normative che sembrano complicare ancor di più la già complessa burocrazia del settore. L’analisi approfondita di Palluzzi ha messo in luce come questi cambiamenti possano influenzare negativamente le dinamiche aziendali e rallentare i processi operativi.
Le perplessità di Pierantonio Palluzzi sulla normativa
Nel corso dell’incontro, Palluzzi ha esordito evidenziando l’importanza del tema trattato e come le modifiche al Codice degli appalti stiano costringendo le aziende ad adattarsi frequentemente. “Il legislatore sembra divertirsi a cambiare le regole del gioco, il che obbliga le aziende a riaggiornarsi continuamente”, ha dichiarato. L’associazione teme che tali modifiche, anziché ottimizzare i processi, generino un rallentamento burocratico, aggravando le difficoltà nel portare a termine i lavori.
“Ogni volta che avviene una modifica, è necessario riorganizzare le strutture interne aziendali, il che non è affatto semplice”, ha continuato Palluzzi. La sua preoccupazione si concentra sul fatto che un decreto pensato per risolvere le criticità possa trasformarsi in una nuova fonte di problematiche. La sua analisi critica sottolinea l’urgenza di una maggiore stabilità normativa nel settore delle costruzioni.
Il valore formativo del seminario e le prospettive future
L’evento, inaugurato dalla prefetta di Latina, Vittoria Ciaramella, ha messo in risalto il valore formativo dell’incontro. Ciaramella ha evidenziato l’importanza di approfondire la conoscenza delle novità tecniche apportate dal recente correttivo di dicembre. “Il nuovo paradigma del codice degli appalti punta sul principio di risultato e fiducia”, ha affermato. Questo approccio, secondo il Governo, dovrebbe servire a velocizzare i processi di appalto, in particolare per i lavori legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza .
La prefetta ha chiarito che l’obiettivo delle modifiche è quello di affrontare le difficoltà riscontrate nei tempi di approvazione degli appalti pubblici. “Si tratta di un passaggio cruciale per garantire l’efficienza dei lavori, considerati i termini ristretti che all’orizzonte si presenteranno”, ha affermato. Tuttavia, vi è un’aspettativa di effettivo miglioramento, che è ancora da verificare.
Analisi delle modifiche: interventi di esperti del settore
Due esperti di fama, Arturo Cancrini e Francesca Ottavi, hanno relazionato sulle novità introdotte dal decreto correttivo. Cancrini, professore di Legislazione delle Opere pubbliche all’Università di Tor Vergata, ha condiviso un’analisi dettagliata delle nuove norme, sottolineando le implicazioni pratiche per tutte le parti coinvolte. Gli argomenti trattati hanno compreso le radici delle problematiche attuali e come le modifiche possano non risultare risolutive, anzi, potrebbero generare ulteriori incertezze nel breve termine.
Francesca Ottavi, avvocato e direttrice della Direzione opere pubbliche di Ance, ha portato una visione complementare sugli aspetti legali delle novità. La sua analisi ha toccato gli effetti delle modifiche sui vari attori coinvolti nel processo di appalto, come imprese, professionisti e pubblica amministrazione. È apparso evidente che non solo le aziende, ma anche gli enti pubblici potrebbero risentire di un’incessante tensione normativa, rendendo necessario un impegno congiunto per migliorare le procedure.
Il seminario ha dunque rappresentato un passo significativo per favorire un dibattito informato tra professionisti e decisori, nell’aspettativa di migliorare il contesto normativo delle costruzioni nel nostro paese.
Ultimo aggiornamento il 6 Febbraio 2025 da Marco Mintillo