La gestione dei rifiuti in Liguria solleva preoccupazioni e polemiche. I recenti sviluppi, in particolare l’istituzione di un’agenzia dedicata alla raccolta e al trattamento dei rifiuti, hanno destato reazioni da parte dell’opposizione, che evidenzia inefficienze e costi eccessivi. In questo scenario, il Partito Democratico chiede un confronto con le regioni limitrofe per sviluppare una strategia sostenibile e condivisa.
L’agenzia dei rifiuti: spese elevate e scarsi risultati
Un’agenzia dedicata ai rifiuti, creata con l’intento di migliorare la gestione del ciclo di raccolta e smaltimento, risulta essere un peso economico per la regione. Secondo Davide Natale, segretario del PD in Liguria, e Simone D’Angelo, segretario metropolitano di Genova, i costi sostenuti per questa istituzione non si riflettono in un miglioramento operativo. I due rappresentanti del PD hanno annunciato che presenteranno un esposto alla Corte dei Conti per fare luce sulle spese pubbliche affrontate in un anno e mezzo senza alcun riscontro concreto in termini di efficienza. Sottolineano che l’agenzia non ha prodotto risultati tangibili e la sua continua operatività potrebbe essere messa in discussione.
Nella nota rilasciata, è emerso che l’agenzia sembra non avere un piano d’azione chiaro. La confusione regna sovrana, mentre le scelte fondamentali in merito alla costruzione di impianti per il trattamento dei rifiuti vengono spesso delegate alle imprese coinvolte. Una gestione di questo tipo non garantisce né una pianificazione efficace, né una reale sostenibilità ambientale.
Impianti di trattamento: una mancanza di decisioni
Il dibattito sulla costruzione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti in Liguria è fondamentale, ma continua a essere caratterizzato da indecisione politica. Secondo gli esponenti del PD, la Giunta guidata da Marco Bucci ha avviato un approccio poco chiaro nei confronti della pianificazione degli impianti necessari, come un trattamento meccanico biologico e un biodigestore. La precedente proposta di localizzare gli impianti a Scarpino aveva sollevato perplessità, poiché pare non ci siano le condizioni adeguate, ma ora la situazione sembra essere cambiata.
D’Angelo e Natale denunciano che le ultime dichiarazioni del sindaco Bucci, relative a potenziali manifestazioni di interesse per un termovalorizzatore in vari siti indicati dall’agenzia Rina, non stanno affrontando il problema reale dei rifiuti in Liguria. La capacità di un impianto regionale è stata stimata intorno alle 200mila tonnellate, ma gli avversari politici avvertono che i rifiuti prodotti nella regione superano questa soglia, rendendo l’impianto insufficiente per gestire il carico. L’obiettivo, secondo il PD, deve essere quello di considerare un approccio su scala regionale, collaborando con aree limitrofe per arrivare a un piano strategico sostenibile.
La politica del rifiuto: fatica di assumersi responsabilità
Il clima politico attuale in Liguria è complesso e critico, specialmente in vista di imminenti elezioni che sembrano limitare il coraggio delle decisioni. Gli esponenti del PD affermano che la Giunta continua a rinunciare a scelte decisive, preferendo mantenere lo status quo e affidare alle aziende le decisioni più importanti. Questo lasciarsi andare potrebbe compromettere la gestione sostenibile dei rifiuti, a discapito di una pianificazione seria e a lungo termine.
La richiesta di avviare un dialogo con le regioni vicine è considerata fondamentale per trovare soluzioni efficaci. Natale e D’Angelo insistono affinché ci sia un confronto aperto con i territori per arrivare a proposte concrete, utili a risolvere una problematica che va ben oltre i confini liguri. Questo approccio potrebbe non solo migliorare la gestione dei rifiuti, ma anche garantire un uso più responsabile delle risorse economiche pubbliche.
Alla luce di queste considerazioni, il dibattito sulla gestione dei rifiuti in Liguria continua a essere caldo e pieno di tensioni politiche, richiedendo un impegno serio da parte di tutti gli attori coinvolti per fronteggiare un tema tanto delicato e di rilevanza pubblica.
Ultimo aggiornamento il 22 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano