Critiche e polemiche all'allestimento della Gnam: il collezionista Bilotti d'Aragona ritira un'opera di Boccioni

Critiche e polemiche all’allestimento della Gnam: il collezionista Bilotti d’Aragona ritira un’opera di Boccioni

Roberto Bilotti d’Aragona critica l’allestimento della mostra «Il tempo del futurismo» alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, evidenziando problemi di sicurezza e didascalie errate, ritirando la scultura di Boccioni.
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Critiche e polemiche all'allestimento della Gnam: il collezionista Bilotti d'Aragona ritira un'opera di Boccioni - Gaeta.it

Roberto Bilotti d’Aragona, noto collezionista e mecenate, ha espresso la sua profonda insoddisfazione riguardo all’allestimento della mostra «Il tempo del futurismo» presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna . Il suo malcontento riguarda specificamente le condizioni in cui è esposta la scultura di Umberto Boccioni, “Forme uniche della continuità dello spazio”, un’opera di grande valore e significato. Bilotti d’Aragona ha deciso di ritirare la scultura, che era stata prestata al museo, contestando la qualità e la sicurezza dell’allestimento, nonché le errate didascalie associate alle opere.

Le osservazioni di Bilotti d’Aragona sull’allestimento

Nel momento in cui ha ripreso “Forme uniche della continuità dello spazio”, Bilotti d’Aragona ha sottolineato che ci sono delle gravi incongruenze nell’impianto didascalico della mostra. Secondo lui, alcune didascalie sono non corrette, il che riflette negativamente sull’intero allestimento. Ad esempio, il dipinto “Béguinage” di Enrico Prampolini è stato datato al 1914, mentre la critica artistica attuale tende a attribuirlo agli anni ’40. Un’altra opera, “Linea di velocità + forma rumore” di Giacomo Balla, è soggetta a retrodatazione, a dimostrazione della confusione presente nel catalogo. Queste discrepanze non sono da poco, poiché attribuire una data corretta a un’opera influisce sulla sua valutazione e sul modo in cui viene catalogata dalla critica.

La questione delle didascalie errate mette in discussione l’autorità e l’affidabilità della Gnam come istituzione dedicata all’arte, e Bilotti d’Aragona non ha risparmiato critiche riguardo alla gestione della mostra, ritenendo che un impegno maggiore nell’accuratezza avrebbe potuto conseguire un’esperienza museale migliore per tutti.

Problemi di sicurezza e condizioni espositive

Le lamentele di Bilotti d’Aragona non si fermano alle questioni di catalogazione; il collezionista ha sollevato anche seri problemi legati alla sicurezza e alle condizioni espositive all’interno della Galleria. Durante la sua visita, ha notato vetri rotti, che potrebbero essere il risultato di atti vandalici, e sensori anti-intrusione penzolanti. Queste problematiche ambientali esposte creano un contesto di rischio non solo per le opere d’arte esposte, ma anche per i visitatori stessi.

Bilotti d’Aragona ha documentato la presenza di canaline per i cavi di collegamento scoperte e infissi arrugginiti, che non solo nuocciono all’estetica della galleria, ma possono anche danneggiare le opere esposte. Gli agenti atmosferici e le polveri, liberate dai materiali degradabili, possono avere un impatto serio sulla conservazione delle opere d’arte. La sua preoccupazione principale è stata la firma di un facility report, consueto per il prestito di opere, che garantisce la sicurezza necessaria; secondo Bilotti d’Aragona, questo non è stato rispettato.

Mancanza di risposte da parte della Gnam

Nonostante le segnalazioni e le evidenze fotografiche presentate da Bilotti d’Aragona, che attestano le sue osservazioni in merito alle condizioni dell’allestimento, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna ha fatto poco o nulla per rispondere alle sue preoccupazioni. L’assenza di comunicazione da parte del museo ha alimentato un senso di frustrazione e disappunto in Bilotti d’Aragona, il quale ha rimarcato come un silenzio in queste situazioni sia inaccettabile per chi ha decisioni di prestito così importanti sulle proprie opere.

In questo scenario, il ritiro della scultura da parte di Bilotti d’Aragona non rappresenta soltanto un atto simbolico, ma anche un richiamo all’importanza della conservazione e della presentazione delle opere d’arte in modo adeguato e rispettoso. È essenziale che le istituzioni culturali siano in grado di garantire le migliori condizioni per la conservazione delle opere e la sicurezza dei visitatori, valori intoccabili per la loro responsabilità educativa e culturale.

Ultimo aggiornamento il 19 Gennaio 2025 da Donatella Ercolano

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