Criticità e progressi nella sanità del Lazio: diagnostica per immagini resta un nodo cruciale

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Criticità e progressi nella sanità del Lazio: diagnostica per immagini resta un nodo cruciale - Gaeta.it

Il Lazio sta lentamente migliorando nella gestione delle liste d’attesa sanitarie, ma diversi problemi persistono, in particolare nella diagnostica per immagini. Le segnalazioni giungono da Cisl e Cittadinanzattiva, che mettono in luce i progressi ma anche le difficoltà nel sistema sanitario regionale, evidenziando la necessità di interventi mirati.

Criticità attuali nelle liste d'attesa

Le sfide della diagnostica per immagini

La situazione delle liste d’attesa nel Lazio continua a presentare aspetti critici, in particolare per quanto riguarda la diagnostica per immagini. Giovanni Fusco, segretario della Cisl funzione pubblica di Roma e Rieti, sottolinea che questo ambito si conferma come il tallone d’Achille del sistema sanitario regionale. Nonostante alcuni miglioramenti generali, le difficoltà nel rispetto dei tempi di attesa permangono preoccupanti, soprattutto per le prestazioni più complesse.

Nel periodo dal 15 al 21 luglio, le Asl romane hanno registrato tassi di rispetto dei tempi di attesa anemici, in alcune aree addirittura pari a zero. Alcuni esempi includono: nella Asl Roma 1 è impossibile prenotare un elettrocardiogramma da sforzo e un’ecografia ginecologica; nella Asl Roma 2 sono a rischio le risonanze dell’addome inferiore e muscoloscheletrica; nella Roma 3, sigmoidoscopia e colonscopia per biopsia. La situazione è altrettanto critica per le Tac della Asl 4 e 5, e per la risonanza magnetica dell'addome inferiore nella Roma 6.

Un progresso poco convincente

Sebbene Cittadinanzattiva segnali il Lazio come una delle regioni più virtuose per la trasparenza nella pubblicazione dei tempi di attesa, il malcontento degli utenti è palpabile. Fusco afferma che, per le ricette urgenti, i tempi di attesa sono migliorati, con un rispetto che oscilla fra l'80 e l'85%. Tuttavia, le problematiche rimangono per le prestazioni non urgenti, in settori come la Neurochirurgia e la Cardiochirurgia. Questo scenario evidenzia l'urgenza di incrementare le risorse umane nel settore, creando maggiore capacità operativa nelle strutture sanitarie.

Le misure da prendere dopo l'estate

Un nuovo corso dopo il via libera

Recentemente, la Camera ha approvato un decreto finalizzato alla riduzione delle liste d’attesa. Questa iniziativa potrebbe portare a un'ottimizzazione delle prestazioni sanitarie, ma c’è chi esprime dubbi sulla sua reale efficacia. Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, si è impegnato affinché tutte le strutture private accreditate integrassero le loro agende nel Recup già a partire dal 1° gennaio. I risultati si dovrebbero iniziare a vedere dopo l'estate, ma Fusco è cauto, riconoscendo che "c’è ancora molto da fare".

Necessità di monitoraggio continuo

Per garantire che le iniziative intraprese abbiano l'effetto desiderato, sarà fondamentale un monitoraggio costante delle performance sanitarie post estate. Le verifiche saranno essenziali per fare il punto della situazione e per rafforzare la fiducia dei cittadini nella sanità pubblica del Lazio.

La necessità di ulteriori risorse

Interventi finanziari fondamentali

Alessio D'Amato, attuale responsabile Welfare di Azione, esprime scetticismo riguardo alle nuove misure nazionali. Secondo D'Amato, la legge sulle liste d’attesa rappresenta un’iniziativa insufficiente, che non ha affrontato le vere esigenze dei cittadini. La richiesta di investimenti significativi nel personale sanitario è centrale nel dibattito, poiché la mancanza di medici e specialisti adeguatamente formati contribuisce ad allungare i tempi di attesa.

Il problema delle sostituzioni estive

A complicare ulteriormente la situazione c’è il periodo estivo, caratterizzato da un numero elevato di assenze tra i medici di medicina generale. Cristina Patrizi, segretario dell’Ordine dei Medici di Roma, evidenzia le difficoltà che i medici di famiglia devono affrontare per trovare sostituti, un problema che può compromettere ulteriormente la qualità dell'assistenza offerta ai pazienti. È fondamentale che le istituzioni locali considerino questi aspetti, ponendo le basi per una riorganizzazione efficace del servizio sanitario che garantisca un accesso adeguato e tempestivo alle prestazioni sanitarie richieste.

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