La città di Pescara si prepara a un cambiamento nel trasporto pubblico con l’introduzione di otto autobus elettrici sulla Strada Parco, atteso per il 28 aprile 2025. Tuttavia, le polemiche emergono a pochi giorni dall’avvio del servizio che dovrebbe rappresentare un passo verso la mobilità sostenibile. I rappresentanti del Movimento 5 Stelle locale sollevano dubbi importanti su procedure, sicurezza e costi legati a questo intervento, mettendo in discussione la gestione amministrativa che ha condotto nel tempo alla sua realizzazione.
Contestazioni sulle autorizzazioni e varianti al progetto originario
La principale accusa riguarda l’assenza di autorizzazioni definitivi per mettere in moto il servizio di autobus elettrici. La consigliera regionale Erika Alessandrini e il consigliere comunale Paolo Sola sottolineano che il tracciato previsto per i bus subisce modifiche rilevanti rispetto al progetto originale approvato. Queste variazioni, a quanto dichiarano, non sarebbero mai state formalizzate attraverso una variante ufficiale. Senza questo passaggio, l’avvio della linea appare sotto una luce problematica, poiché forma e contenuto del progetto si differenziano, creando rischi amministrativi e soprattutto per la sicurezza degli utenti.
Il Movimento 5 Stelle denuncia l’assenza di trasparenza anche nella gestione delle opere accessorie legate alla nuova linea. Diversi interventi civili sono stati realizzati senza autorizzazioni pubbliche, inclusi semafori, banchine per la fermata, segnaletica specifica, cordoli e attraversamenti pedonali protetti. Elementi non contemplati nella documentazione di partenza che pone domande su eventuali finanziamenti impropri o non riconducibili ai fondi previsti dal progetto Filò, unico accreditato in origine a sostenere tali lavori. Chi ha deciso di modificare così il tracciato? Da quale bilancio sono state coperti questi interventi? Domande ancora aperte che alimentano dubbi sulla gestione complessiva.
Problemi sui collaudi e conflitti di interesse nella commissione
Un nodo delicato riguarda le procedure di collaudo di queste infrastrutture. Nel verbale più recente della commissione di collaudo, datato marzo 2025, emergono lacune sugli organi di controllo precedenti. Non è chiaro se esistesse una commissione precedente o se questa abbia lasciato il posto per dissidi interni non esplicitati. La richiesta ufficiale del Movimento 5 Stelle di pubblicare eventuali dimissioni con motivazioni è indirizzata a fare luce su questi passaggi trascurati.
La composizione della nuova commissione ha inoltre creato ulteriori polemiche. Tra i membri si trova Florindo Fedele, direttore d’esercizio dell’impianto filoviario collegato agli autobus elettrici. La sua presenza viene definita un conflitto d’interessi, perché colui che dovrebbe essere sotto controllo svolge invece un ruolo deputato alla verifica. Questo dettaglio solleva dubbi rilevanti sull’imparzialità e trasparenza dell’intero processo di collaudo delle infrastrutture e del materiale rotabile.
Dubbi sulla sicurezza e criticità nei sistemi di gestione del traffico
Le preoccupazioni non si fermano alla parte burocratica. La sicurezza del nuovo servizio è messa in discussione anche dagli operatori che lo dovranno gestire quotidianamente. I sindacati degli autisti hanno sollevato perplessità sui sistemi semaforici installati lungo la Strada Parco e sui possibili malfunzionamenti che potrebbero mettere a rischio la circolazione. La soluzione ipotizzata sarebbe quella di inserire agenti della polizia municipale ad ogni incrocio per garantire il controllo del traffico, una proposta che appare poco sostenibile e che non risolve le criticità tecniche rilevate.
In aggiunta, emerge un’anomalia nel coinvolgimento del Comune di Pescara, che a quanto riferito sembra essere rimasto fuori da tavoli di confronto importanti sulla sicurezza e gestione del servizio. Nonostante ciò, il Comune non riesce a garantire neanche i controlli ordinari nelle zone più sensibili della città, sollevando ulteriori interrogativi sul coordinamento tra enti locali e gestori del trasporto. Si profila una situazione nella quale la gestione del progetto affonda in un sistema poco coordinato, lasciando scoperta la sicurezza dei cittadini e degli stessi operatori del trasporto.
Iniziative del movimento 5 stelle e richieste di trasparenza
Davanti a queste criticità, il Movimento 5 Stelle ha deciso di non limitarsi alla denuncia pubblica. Alessandrini e Sola hanno ufficializzato la richiesta formale di accesso agli atti per conoscere documentazione, verbali e dettagli sullo stato delle autorizzazioni, delle opere realizzate e delle procedure di collaudo. La volontà è quella di ottenere massima chiarezza su costi, responsabilità e rispetto delle norme.
L’obiettivo dichiarato è portare la questione davanti a tutte le sedi istituzionali competenti, affinché eventuali irregolarità vengano approfondite e chiarite. I rappresentanti del M5S sostengono che questa vicenda non sia una transizione ecologica reale, ma una forma di imposizione amministrativa senza controllo. Insistono perché non si sottovalutino rischi e mancanze di trasparenza, evidenziando come la sicurezza e la legalità debbano rimanere pilastri insostituibili in progetti di questa rilevanza.