Un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi ha scosso l’aeroporto di Torino Caselle. Due addetti alla vigilanza sono rimasti feriti a causa del cedimento di un pannello del controsoffitto in un’area operativa interna allo scalo. Dietro questo evento si cela un problema che dura da anni, fatto di condizioni di lavoro precarie e strutture sempre più degradate. La situazione ha spinto il sindacato Usb-Ali vigilanza a denunciare pubblicamente le mancanze della società di gestione Sagat e a proclamare lo stato di agitazione del personale.
le condizioni critiche che hanno portato al crollo
Il cedimento ha riguardato un pannello del controsoffitto in uno spazio chiuso al pubblico ma utilizzato quotidianamente dagli addetti alla sicurezza. È importante sottolineare che non si tratta di un episodio isolato: il sindacato ha richiamato l’attenzione su un fatto simile accaduto nello stesso scalo appena tre anni fa. Le ripetute segnalazioni dei lavoratori descrivono ambienti caratterizzati da problemi evidenti: soffitti fatiscenti, sporcizia accumulata nel tempo, spazi angusti con illuminazione spesso insufficiente e un sistema di climatizzazione che funziona a intermittenza. Queste carenze compromettono non solo il comfort, ma soprattutto la sicurezza di chi lavora dietro le quinte.
il rischio di ulteriori incidenti
Il rischio di ulteriori incidenti è alto, visto che dinanzi a questi segnali manifesti non sono state adottate soluzioni definitive. Le strutture mostrano segni di usura e mancanza di manutenzione regolare. Lo stato delle infrastrutture riflette una serie di mancanze nel controllo e nella gestione delle aree operative interne, che per il sindacato non può essere attribuita a semplice sfortuna o coincidenza.
la denuncia del sindacato e le responsabilità di Sagat
L’accusa centrale del sindacato Usb-Ali vigilanza è molto netta: l’incidente non è un caso casuale ma il risultato di anni di trascuratezza da parte di Sagat, la società che amministra l’aeroporto. Nel comunicato si definiscono queste condizioni come un chiaro segnale di “menefreghismo e indifferenza” verso la sicurezza e le condizioni di lavoro. Mentre si investe sull’immagine esteriore dello scalo, nel silenzio si ignorano da tempo le problematiche dello spazio operativo destinato al personale tecnico e di vigilanza.
disparità tra aree commerciali e operative
L’attenzione particolare che Sagat rivolge all’area commerciale, con ristrutturazioni e abbellimenti, contrasta con il disinteresse per le zone retrostanti, dove invece i lavoratori trascorrono le loro giornate. Secondo il sindacato, il rischio è che si privilegi una facciata commerciale ai danni del benessere e della sicurezza di chi garantisce il buon funzionamento dell’aeroporto. La denuncia si fa ancora più aspra quando rivela che i problemi documentati vanno avanti da molto tempo, senza risposte concrete da parte della gestione.
reazioni dei lavoratori e stato di agitazione
L’indignazione tra i lavoratori è palpabile e si riflette nelle parole che emergono, anche fuori dai canali ufficiali. Dai racconti filtrati si apprende di una lunga serie di promesse non mantenute riguardo a interventi mirati per migliorare le condizioni di lavoro. Si mettono in luce differenze evidenti fra gli spazi che vedono i passeggeri e quelli nascosti al pubblico: nelle prime si vedono luci, vetrine e spazi rinnovati, mentre nelle seconde la situazione resta stagnante o degradata.
stato di agitazione e possibili proteste future
Il sindacato Usb-Ali vigilanza ha comunicato lo stato di agitazione come primo passo formale di protesta, lasciando intendere che in futuro potrebbero seguire manifestazioni o scioperi. Il clima tra il personale è di crescente allerta e preoccupazione per la sicurezza e la dignità del loro ruolo all’interno dell’aeroporto. Una parte dei lavoratori parla di una situazione nota da tempo, crudamente ignorata o minimizzata dalla direzione.
azioni promesse e mancate risposte
Dopo il crollo è stata annunciata un’inchiesta interna per fare chiarezza sull’accaduto e verificare responsabilità , ma dall’azienda non si sono al momento registrate dichiarazioni ufficiali o impegni precisi. L’attesa riguarda soprattutto i provvedimenti da prendere per evitare che incidenti simili si ripetano.
la necessità di interventi concreti
L’episodio mette in luce un problema che coinvolge l’intera struttura aeroportuale e le condizioni di chi ne mantiene funzionamento e sicurezza. La situazione non sembra risolversi soltanto con indagini burocratiche, ma richiede interventi concreti per ripristinare ambienti sicuri e affidabili. Ogni giorno di ritardo espone chi lavora in quegli spazi a possibili rischi che potrebbero avere conseguenze gravi o addirittura peggiori. L’attenzione va ora a come Sagat intende rispondere alle critiche e se si procederà con azioni di manutenzione urgenti.