In vista di Halloween, si registra una significativa diminuzione della produzione di zucche in Toscana, con un calo pari al 25% dovuto a eventi meteorologici sfavorevoli ed alluvioni. Questo dato, emerso dal monitoraggio della Coldiretti Toscana, mette in luce le difficoltà affrontate da un settore agricolo già provato. Con l’avvicinarsi della festa di Ognissanti, prevista per il 31 ottobre, il giro d’affari legato all’acquisto di zucche si attesta a circa 30 milioni di euro a livello nazionale, nonostante le difficoltà incontrate dai produttori locali.
Le cause del crollo della produzione
La produzione di zucche in Toscana è stata fortemente influenzata da maltempo e calamità naturali, come alluvioni e eventi estremi, che hanno colpito aree agricole chiave, tra cui la Val di Cornia e la Versilia. Queste condizioni avverse hanno avuto un impatto diretto sulla qualità e quantità dei raccolti, compromettendo la disponibilità di zucchine per il mercato. Secondo Coldiretti Toscana, il danno arrecato da queste situazioni climatiche ha reso difficile il raggiungimento degli obiettivi di produzione, portando a deficit che si ripercuotono sui prezzi e sull’offerta.
Queste problematiche non riguardano solo il settore ortofrutticolo, ma hanno effetti a catena sull’intera filiera, che include trasporto, distribuzione e vendita al dettaglio. Gli agricoltori si trovano ora a dover affrontare non solo una diminuzione delle loro coltivazioni, ma anche una competizione crescente da parte di importazioni, che rischiano di sostituire il prodotto locale sui banchi del mercato.
L’interesse verso le zucche ornamentali
Nonostante le difficoltà nella produzione, gli acquisti di zucche ornamentali sembrano mantenere una certa stabilità, soprattutto in vista di Halloween. La maggior parte delle zucche vendute è destinata infatti all’uso alimentare, accompagnata da un crescente interesse per le zucche ornamentali, che rappresentano oltre il 90% del mercato legato a questa festività. Le varietà possono variare notevolmente per forma e colore, presentandosi in forme tonde, schiacciate o lunghe come tubi, e in tonalità che spaziano dal verde al rosso acceso.
In termini di prezzo, il costo medio al chilo si attesta tra i 2 e i 2,50 euro, ma può arrivare a quadruplicarsi per prodotti già sbucciati e tagliati. La preferenza per le zucche locali rappresenta una scelta importante, sia dal punto di vista culinario che culturale, in quanto riflette la tradizione toscana e il desiderio di sostenere l’agricoltura locale.
L’aumento delle importazioni straniere
Il calo della produzione italiana di zucche è accompagnato da un significativo aumento delle importazioni. Nel corso dei primi sette mesi dell’anno, le importazioni sono aumentate del 38%, con circa 15 milioni di chili di prodotto arrivati dall’estero, soprattutto da paesi africani. Questi prodotti spesso vengono coltivati utilizzando sostanze non consentite nell’Unione Europea, il che solleva preoccupazioni sulla sicurezza alimentare per i consumatori italiani.
L’assenza di obbligo di etichettatura per le zucche trasformate complica ulteriormente la possibilità per il consumatore di identificare il prodotto italiano autentico. Coldiretti Toscana sottolinea quindi l’importanza di acquistare direttamente nei mercati degli agricoltori, come quelli di Campagna Amica, per garantire l’origine e la qualità del prodotto.
Crescita dello “zuccaturismo” in Toscana
A fronte di una situazione complicata, si sta diffondendo un fenomeno in crescita noto come “zuccaturismo”. Questo fenomeno attrae molte famiglie toscane verso eventi organizzati che offrono esperienze uniche legate alla raccolta delle zucche. Luoghi come il Giardino delle Zucche di Camaiore e agriturismi che propongono laboratori didattici e cene a tema hanno tutti visto un aumento dell’interesse e della partecipazione.
Queste attività non solo valorizzano il prodotto locale, ma promuovono anche la cultura e le tradizioni legate a questa festività. Lo zuccaturismo rappresenta così una risposta positiva e creativa alle sfide che il settore agricolo sta affrontando, offrendo nuove opportunità di interazione tra produttori e consumatori.
Il futuro delle zucche in Toscana rimane incerto, ma la resilienza dei produttori locali e l’interesse crescente per iniziative legate al turismo agricolo possono offrire nuove speranze in un contesto economico difficile.
Ultimo aggiornamento il 1 Novembre 2024 da Sofia Greco