In seguito al tragico crollo della Vela Celeste a Scampia, che ha causato la morte di tre persone, emergono nuovi dettagli sulle misure di prevenzione mai attuate. Documenti del 2016 e ordinanze di sgombero del 2015 non eseguite mettono in luce una gestione della sicurezza inadeguata. Le indagini sono ora affidate alla Procura di Napoli, con la necessità di rispondere a interrogativi cruciali per il futuro della comunità.
La manutenzione e l’ordinanza di sgombero mai rispettata
Provvedimenti ignorati dal 2015
Il dramma che ha colpito Napoli non riguarda solo l’immediato dolore delle famiglie delle vittime, ma affonda le radici in una storia di negligenza amministrativa. Nel 2015, l’allora sindaco Luigi de Magistris firmò un’ordinanza di sgombero per la Vela Celeste, preoccupato per la sicurezza dell’edificio. Purtroppo, tale ordinanza non è mai stata eseguita, contribuendo così alla tragedia. Documenti del Comune, pubblicati nell’ottobre di quel anno, denunciavano esplicitamente il rischio del crollo, lasciando aperta la questione della responsabilità di chi avrebbe dovuto intervenire.
Segnalazioni del 2016 e rischi strutturali
Alla luce di quanto accaduto, risalta l’importanza della segnalazione del 2016 che denunciava la mancata manutenzione e il deterioramento dei ballatoi della Vela. Questo allarme, purtroppo, è rimasto inascoltato. Le passerelle dell’edificio, evidenziate nel progetto “Restart Scampia“, rappresentano un chiaro esempio di come le avvertenze sulle condizioni strutturali siano state trascurate nel tempo. Le indagini si concentreranno ora sulla valutazione di tali segnalazioni, cercando di identificare un nesso di causalità tra queste e il tragico crollo.
L’indagine sulla dinamica del crollo
Percorso investigativo in corso
La Procura di Napoli ha avviato un’indagine meticolosa sul crollo della Vela Celeste. Sotto la supervisione dei sostituti procuratori Manuela Persico e Mario Canale, il fascicolo si sta arricchendo di informazioni utili grazie all’acquisizione di documenti e testimonianze. La Guardia di Finanza e la Squadra Mobile sono impegnate a verificare se le procedure di manutenzione e controllo di staticità siano state eseguite a regola d’arte. L’indagine si preannuncia lunga e complessa, richieste di approfondimenti tecnici richiederanno l’intervento di esperti in ingegneria e architettura.
L’importanza della perizia tecnica
Il professionista incaricato dalla Procura si recherà sul luogo del disastro per effettuare una perizia. Questo primo passo risulterà cruciale per ricostruire le condizioni strutturali dell’edificio e valutare le responsabilità di chi ha avuto il dovere di intervenire per evitare il crollo. L’analisi dei dati tecnici e delle pratiche di manutenzione, compresa l’eventuale registrazione di danni pregressi, fornirà elementi utili per guidare l’inchiesta. Le segnalazioni di danno, già documentate, saranno al centro dell’attenzione degli investigatori.
La situazione degli sfollati e le condizioni dei feriti
Emergenza sociale e assistenza ai cittadini
A seguito del crollo, circa 500 persone sono state costrette a lasciare le loro abitazioni. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha dichiarato che molti sfollati si trovano attualmente presso parenti o in strutture temporanee. Solo 70 di loro sono stati accolti in associazioni, mentre 150 trovano rifugio nella sede di Scampia dell’Università Federico II, dove sono stati attivati vari servizi di supporto. L’emergenza abitativa richiede un intervento coordinato da parte delle autorità competenti al fine di garantire il sostegno a chi ha subito conseguenze tragicomiche.
Stadio di salute dei feriti
Nel frattempo, due bambine di 7 e 4 anni sono ricoverate presso l’ospedale pediatrico Santobono in condizioni gravi ma stazionarie. Resta da monitorare evoluzione e miglioramento, mentre altre cinque persone sono sotto attenta sorveglianza con un moderato ottimismo sul loro stato di salute. Anche una donna, riportando un trauma cranico, è stata sottoposta a un intervento neurochirurgico presso l’ospedale Cardarelli. Le sue condizioni sono seguite con grande attenzione nel contesto di emergenza sanitaria evocata dai tragici eventi accaduti.
Il crollo della Vela Celeste mette in luce una realtà complessa, non solo sotto il profilo della sicurezza strutturale di edifici pubblici, ma anche in termini di assistenza e tutela della popolazione. La comunità attende risposte certe e definitive dalle indagini in corso.