Un avvio di settimana drammatico per i mercati asiatici, con le borse indonesiane e di Singapore che registrano perdite significative dopo un lungo periodo di chiusura per festività . La causa principale di questo crollo sembra essere l’incertezza riguardante le politiche tariffarie globali del presidente americano Donald Trump, che solleva timori di una potenziale recessione economica.
Crollo della borsa indonesiana
Le contrattazioni della Borsa di Jakarta sono riprese in un clima di forte negatività . All’apertura, l’indice Jakarta Composite ha subito una discesa vertiginosa, scendendo del 9,19% fino a toccare quota 5.912,06 punti, provocando la sospensione degli scambi per circa 30 minuti. Questo arresto, come riportato dalla società di gestione della borsa, è stato necessario per far fronte alla gravità della situazione. Il calo è avvenuto al termine di una pausa delle negoziazioni iniziata il 28 marzo, tempo durante il quale gli investitori hanno assimilato le notizie provenienti dai mercati internazionali e le vaghe indicazioni sulle future politiche commerciali degli Stati Uniti.
Il crollo della Borsa indonesiana non è un fenomeno isolato, ma riflette la paura che attanaglia i mercati globali. Le incertezze sul futuro transatlantico potrebbero influenzare negativamente l’economia di uno dei paesi emergenti più promettenti dell’Asia. Anche le valutazioni delle aziende indonesiane, che già risentono di un contesto economico globale incerto, potrebbero subire pressioni, ponendo sfide significative per gli investitori.
Profondo rosso per la borsa di Singapore
Il Straits Times Index, la principale borsa di Singapore, ha anch’essa vissuto un inizio drammatico. Al momento dell’apertura delle negoziazioni, l’indice ha mostrato un calo intraday dell’8,5%, segnando una delle più significative perdite dal 2008, durante la crisi finanziaria globale. Questo ribasso è il peggiore dal -8,9% registrato il 24 ottobre 2008, evento che aveva già innescato forti allarmismi nel panorama economico internazionale.
I dettagli di questa situazione tracciano un quadro preoccupante. Gli investitori temono che le politiche tariffarie adottate dall’amministrazione Trump possano innescare un ulteriore rallentamento economico, complicando così la ripresa. Il crollo di oggi supera addirittura la contrazione dell’8,4% osservata nel marzo 2020, quando i mercati erano in preda al panico a causa della pandemia di Covid-19.
Le dinamiche attuali mettono in grave difficoltà l’economia di Singapore, un centro finanziario cruciale per l’Asia, e amplificano i timori di una recessione globale, in particolare in un momento in cui molti paesi stanno cercando di risollevarsi dopo gli impatti devastanti del coronavirus. La volatilità del mercato e la mancanza di certezze rendono il clima economico precario per gli investitori, che continuano a monitorare attentamente gli sviluppi internazionali.
In sintesi, il panorama azionario asiatico ha vissuto una settimana caratterizzata da un forte calo, alimentato dalle incertezze riguardanti le politiche commerciali degli Stati Uniti. Gli scenari futuri rimangono incerti, e gli operatori di mercato dovranno confrontarsi con un contesto in continua evoluzione e potenzialmente dannoso per le economie locali.