Crollo delle domande di invalidità civile a Frosinone: la CGIL denuncia un'emergenza sociale

Crollo delle domande di invalidità civile a Frosinone: la CGIL denuncia un’emergenza sociale

La CGIL di Latina e Frosinone denuncia un crollo del 90% nelle domande di invalidità civile, evidenziando le gravi difficoltà burocratiche che minacciano i diritti delle persone con disabilità.
Crollo delle domande di invali Crollo delle domande di invali
Crollo delle domande di invalidità civile a Frosinone: la CGIL denuncia un'emergenza sociale - Gaeta.it

La CGIL di Latina e Frosinone lancia un allarme serio riguardo la situazione delle domande di invalidità civile nella provincia di Frosinone, dove si è verificato un drammatico azzeramento delle richieste. Questo fenomeno potrebbe avere ripercussioni pesanti per le persone con disabilità, costrette ora ad affrontare un sistema sempre più complesso e ostile, che mette in discussione i loro diritti fondamentali. Le segnalazioni provengono direttamente dal segretario della CGIL di Latina e Frosinone, Giuseppe Massafra, il quale non esita a definire questa situazione come una cancellazione dei diritti dei più vulnerabili.

Le conseguenze della riforma sulla disabilità

Secondo le dichiarazioni di Massafra, gli effetti della recente riforma sulla disabilità sono stati devastanti. Molti cittadini non riescono nemmeno a ottenere il certificato medico richiesto per presentare la domanda di invalidità civile, con un impatto diretto su diritti cruciali come l’indennità di accompagnamento, la pensione di invalidità e il riconoscimento dei benefici della Legge 104. L’aspetto più preoccupante è che queste difficoltà incidono su fasce già fragili della popolazione, spingendole ulteriormente ai margini.

L’analisi dei dati forniti dalla CGIL rivela un crollo impressionante nel numero di domande presentate. Rispetto al 2024, ad oggi nel 2025 si registra un abbattimento del 90% delle richieste. Questo calo mette in luce non solo le difficoltà burocratiche legate alla riforma, ma anche la sua incapacità di rispondere ai bisogni reali delle persone con disabilità. La procedura burocratica è stata descritta come “farraginosa”, con i medici costretti a far fronte a richieste che risultano in parte insignificanti, senza contare i tempi lunghi e l’aumento dei costi per redigere i certificati.

La situazione dei medici e le procedure burocratiche

Massafra evidenzia un altro aspetto critico di questa situazione: la pressione che grava sui medici. Spesso costretti a utilizzare ore preziose per gestire una burocrazia complessa, i professionisti del settore sanitario si trovano a fronteggiare una serie di richieste che allungano ulteriormente i tempi di attesa per i pazienti. Il segretario della CGIL critica l’eccessiva complessità dei requisiti e afferma che molto spesso le richieste sembrano più un ostacolo che un utile supporto per le persone con disabilità.

Già a gennaio la situazione si presentava particolarmente critica; le procedure erano problematiche, con un funzionamento discontinuo che ha continuato a persistere nel tempo. La frustrazione tra i cittadini si somma a quella dei medici, molti dei quali lamentano l’impossibilità di gestire il carico burocratico senza compromettere la qualità dell’assistenza fornita.

Un’emergenza che riguarda l’intera provincia

La provincia di Frosinone è stata selezionata come uno dei nove territori dove sperimentare la nuova riforma. Tuttavia, la CGIL segnala che anche nelle altre otto province coinvolte, è stato registrato un fenomeno analogo, con un quasi totale azzeramento delle domande di invalidità civile. Questo quadro preoccupante è aggravato dalla mancanza di dati ufficiali forniti dall’INPS, il che rende difficile comprendere appieno la gravità della situazione attuale.

Massafra si rivolge al Governo, sottolineando la necessità di un intervento immediato per far fronte a questa emergenza. La critica è chiara: non è accettabile condurre una sperimentazione senza considerare le conseguenze reali per chi vive ogni giorno con disabilità. L’appello è a ripristinare i diritti fondamentali delle persone in difficoltà e a concepire una riforma che risponda davvero ai bisogni di queste persone, piuttosto che a slogan privi di contenuto.

Ultimo aggiornamento il 5 Febbraio 2025 da Marco Mintillo

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