Il crollo del ballatoio della Vela Celeste, un edificio emblematico del quartiere Scampia a Napoli, ha provocato una tragedia con un bilancio di due vittime e tredici feriti, inclusi diversi bambini gravemente colpiti. La situazione ha portato all’evacuazione di oltre 800 residenti, mentre le autorità locali avviano un’inchiesta per accertare le cause dell’incidente, accendendo i riflettori sulla sicurezza del patrimonio edilizio di Napoli.
Il dramma del crollo della Vela Celeste
La serata di ieri ha segnato un momento terribile per la comunità di Scampia. Poco dopo le 22:30, un ballatoio della Vela Celeste è ceduto, causando la caduta di porzioni strutturali che hanno colpito anche i piani sottostanti. Il crollo ha avuto conseguenze devastanti: due persone, Roberto Abbruzzo di 29 anni e Margherita Della Ragione di 35 anni, hanno perso tragicamente la vita, mentre tredici altri sono rimasti feriti, tra i quali sette bambini, tutti in condizioni critiche e ricoverati in ospedale. La notizia ha scosso profondamente la comunità locale, con il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, che ha attivato immediatamente il Centro Coordinamento Soccorsi .
Il pronto intervento dei Vigili del Fuoco ha permesso di escludere la presenza di ulteriori persone sotto le macerie, riducendo ulteriormente le angosce di un evento già catastrofico. La Prefettura ha richiesto l’evacuazione di circa 800 residenti per garantire la sicurezza e svolgere le ispezioni necessarie sull’edificio. Nicola Nardella, presidente dell’Ottava Municipalità , ha descritto la nottata come “durissima”, evidenziando la gravità della situazione e la necessità di unire le forze per affrontare l’emergenza.
Identificazione delle vittime e stato dei feriti
Il bilancio delle vittime è tragico e toccante. Roberto Abbruzzo e Margherita Della Ragione, che facevano parte della stessa famiglia, sono stati identificati come le vittime del crollo. Per quanto riguarda i feriti, sette bambini di età compresa tra i due e gli otto anni sono stati ricoverati nell’ospedale Santobono di Napoli, tutti in codice rosso a causa di fratture e contusioni. Altri feriti adulti, tra cui Carmela Russo di 34 anni e Patrizia Della Ragione di 53 anni, si trovano all’ospedale Cardarelli, stabili e in condizioni non critiche.
La gravità della situazione ha attirato l’attenzione di numerosi esponenti politici e pubblici, con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha espresso il proprio dolore per la tragedia e ha sottolineato l’importanza delle operazioni di soccorso. Il primo cittadino e il Prefetto hanno collaborato attivamente per assicurare la sicurezza della zona e per assistere le persone sfollate, attivando anche le forze dell’ordine per prevenire episodi di sciacallaggio.
Apertura dell’indagine e necessità di messa in sicurezza
In seguito al tragico crollo, la Procura di Napoli ha avviato un’indagine per fare chiarezza sulle cause dell’incidente. Anche se si parla di un possibile cedimento strutturale, le indagini condotte dai Vigili del Fuoco e da altri esperti potranno offrire un quadro completo della situazione. È fondamentale per le autorità esaminare attentamente le condizioni dell’edificio e stabilire se vi siano precauzioni da adottare per garantire la sicurezza dei residenti.
Il Prefetto Michele di Bari ha sottolineato l’importanza di attivare servizi di vigilanza e antisciacallaggio per tutelare le persone evacuate, il cui numero continua a crescere mentre vengono effettuati controlli e verifiche. La speranza è che un’indagine approfondita possa non solo chiarire le cause del crollo ma anche portare a una revisione delle politiche di sicurezza edilizia in radici più ampie, vista la storia di degrado e problematiche strutturali che caratterizzano momenti simili in altre città italiane.
La Vela Celeste: un simbolo di speranza e degrado
La Vela Celeste non è solo un edificio; è un simbolo della storia e del difficile percorso di riqualificazione che ha interessato il quartiere di Scampia. Costruita tra il 1962 e il 1975, la Vela è stata una risposta architettonica alle esigenze di socializzazione e vita comunitaria, progettata dall’architetto Franz Di Salvo. Tuttavia, il suo destino è cambiato drasticamente nel corso degli anni, trasformandosi in un’area di degrado e atti criminosi.
Dopo il terremoto dell’Irpinia nel 1980, gli edifici di Scampia furono abbandonati, dando spazio a occupazioni abusive e attività illecite. A partire dal 1997, la decisione di abbattere parte delle strutture è stata presa con l’intento di riscattare la reputazione del quartiere. Questa trasformazione ha visto un importante intervento pubblico volto alla riqualificazione, culminante con l’annuncio di un piano di riqualificazione degli spazi, fornendo nuovi spazi comuni, giardini e servizi per il benessere della comunità .
Recentemente, il Comune di Napoli aveva previsto una serie di lavori di rigenerazione urbana per la Vela Celeste, finanziati in parte attraverso il Piano Periferie. La situazione attuale ha posto interrogativi sulla futura sicurezza dell’edificio e sulla responsabilità di garantire un alloggio dignitoso ai residenti, in una città che ha già dovuto affrontare troppi drammi legati al patrimonio edilizio.