Un significativo ribasso ha investito i mercati finanziari di tutto il mondo, accompagnato da un crescente timore riguardo alle politiche commerciali del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. La giornata di lunedì ha segnato una nuova fase di incertezza per gli investitori, amplificando le perdite già esistenti sui mercati.
L’andamento del mercato in Italia
La Borsa Italiana ha vissuto un avvio drasticamente negativo, con il Ftse Mib che ha aperto perdendo il 1,25%, passando a 34.216 punti. Le azioni hanno continuato a scendere, chiudendo con un crollo del 6,55% a 32.380 punti. Tra i peggiori performer del listino, spicca il titolo di Prysmian, che ha segnato un ribasso del 10,44%. La situazione nel settore bancario non è stata migliore; Unicredit ha subito un calo del 9,65%, mentre Intesa ha registrato una diminuzione del 9%. L’analisi dei settori colpiti indica una svendita generalizzata, con praticamente tutti i titoli in territorio negativo.
La situazione nelle borse europee
Il panorama non è roseo nemmeno oltre i confini italiani. A Francoforte, il Dax ha subito un calo dell’8,30%, mentre il Cac 40 di Parigi ha registrato una diminuzione del 6,52%. A Londra, il Ftse 100 ha visto un ribasso del 5,41%. La reazione dei mercati europei riflette un’alta vulnerabilità alle notizie economiche provenienti dagli Stati Uniti, soprattutto in merito alle tariffe commerciali imposte da Washington*. Questi sviluppi non fanno che aumentare l’incertezza economica, influenzando negativamente le aspettative degli investitori.
Il crollo dei mercati in Asia
Il declino ha raggiunto anche i mercati asiatici, dove i timori legati alle tariffe americane si sono tradotti in bruschi ritracciamenti. Il Nikkei 225 del Giappone ha registrato un calo del 5,79%, mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong ha subito una perdita significativa di circa il 10%. Anche Taiwan ha visto un forte calo, con il Weighted Index che ha perso il 9,61% nelle prime contrattazioni. La Corea del Sud non è stata immune dalla crisi, con un ribasso dell’indice Kospi del 4,14%. Infine, lo Shanghai Composite in Cina ha subito una perdita del 6,5%, e il S&P/Asx 200 australiano ha visto una caduta del 3,82%. Questi fattori indicano una situazione di crisi per le economie della regione Asia-Pacifico.
Le preoccupazioni degli esperti
Molti analisti economici concordano sul fatto che l’attuale situazione di crollo dei mercati sia correlata all’incertezza derivante dalle misure tariffarie attuate dagli Stati Uniti. L’entrata in vigore di nuove tariffe potrebbe impattare negativamente le economie asiatiche, particolarmente quelle fortemente legate alle esportazioni in direzione degli Stati Uniti. Le prossime settimane saranno cruciali per monitorare come evolveranno le trattative commerciali e quali saranno i veri effetti delle tariffe sulle * economie globali*.
Le dichiarazioni di Trump
In un commento rilasciato mentre tornava a Washington, il presidente Trump ha cercato di minimizzare i timori collegati a tale situazione. “A volte bisogna prendere delle medicine per risolvere qualcosa,” ha affermato davanti ai giornalisti sull’Air Force One. Ha aggiunto che i partner commerciali “si stanno sedendo al tavolo” e sono aperti al dialogo. Queste affermazioni suggeriscono un tentativo di rassicurare gli investitori e di mantenere aperta la possibilità di trattative future sui dazi. Attualmente, più di 50 paesi sono in attesa di negoziare le condizioni delle nuove tariffe, mentre le misure più gravose dovrebbero entrare in vigore nei prossimi giorni.
Le fluttuazioni del mercato e i toni contrastanti dall’amministrazione statunitense mantengono alta la tensione e rendono difficile per gli investitori prendere decisioni informate. Dopo questa giornata di forti ribassi, la comunità finanziaria rimane in attesa di ulteriori sviluppi su questo delicato fronte commerciale.