Crotone e la bonifica ambientale: urgente intervento per le ex aree industriali

Intervento urgente richiesto per la bonifica del Sito di Interesse Nazionale di Crotone, colpito da contaminazione industriale. Necessario coordinamento tra autorità locali e nazionali per garantire salute pubblica e sicurezza ambientale.
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Crotone e la bonifica ambientale: urgente intervento per le ex aree industriali - Gaeta.it

La situazione ambientale nel Sito di Interesse Nazionale di Crotone richiede un intervento immediato da parte delle autorità competenti. Il commissario straordinario Emilio Errigo ha lanciato un appello affinché le forze specializzate dell’ambiente, tra cui i Carabinieri e diversi enti locali e nazionali, si attivino per bonificare le aree contaminate. Quest’azione assume un’importanza cruciale per la sicurezza e la salute dei cittadini, colpiti da anni di degrado ambientale.

Il contesto della bonifica ambientale

Il Sin di Crotone-Cassano-Cerchiara include aree fortemente compromesse da attività industriali passate, particolarmente quelle riconducibili a Sasol/Kroton Gres 2000. Secondo Errigo, è necessario un intervento nelle zone perimetrate sia interne sia esterne a queste ex aree industriali, mirando a eliminare i residui tossici e inquinanti. La preoccupazione è fondata: si teme che nei suoli, sottosuoli e acque di falda siano ancora presenti sostanze nocive derivate dai processi produttivi.

A rendere il tutto più critico è la vicinanza delle aree in questione a quelle di proprietà di Eni Rewind ed Edison, il cui progetto di bonifica è stato approvato dal ministero dell’Ambiente. Questa sovrapposizione evidenzia la complessità della situazione e la necessità di un approccio coordinato tra le diverse entità coinvolte. Il risanamento dell’area non è solo un imperativo legislativo, ma una necessità impellente per garantire la salute pubblica.

I timori della comunità e la situazione attuale

“I timori crescenti dei cittadini riguardo ai rifiuti pericolosi sono giustificati,” ha dichiarato Errigo. La popolazione di Crotone è ormai da diversi anni esposta a rifiuti di varia natura, che contaminano non solo le aree industriali ma anche le zone costiere e le rive del fiume Esaro. La bonifica deve essere condotta in maniera sicura, con il conferimento dei rifiuti in impianti autorizzati, rispettando le normative nazionali e quelle europee.

Attualmente, la difficoltà maggiore risiede nelle divergenze procedurali tra le istituzioni coinvolte. Questi ostacoli burocratici ritardano ulteriormente l’avvio delle operazioni fondamentali, già approvate con decreti ministeriali. La problematica si concentra in particolare sulle discariche fronte mare, un elemento che, sebbene critico, rappresenta solo una frazione della vastità del progetto di bonifica che deve abbracciare l’intera area di Crotone.

Deciso bisogno di coordinamento e collaborazione

Errigo ha sottolineato come la sfida della bonifica ambientale necesiti di un coordinamento strategico tra tutte le istituzioni coinvolte. È essenziale che Ministero, enti regionali e locali lavorino in sinergia per superare le divergenze amministrative. Il lavoro di bonifica non deve riguardare solo l’emergenza legata ai rifiuti visibili, ma deve includere un’analisi approfondita di tutte le potenziali fonti di contaminazione, comprese le zone archeologiche e aree a mare.

Il coinvolgimento delle forze dell’ordine e delle agenzie specializzate è cruciale per garantire un intervento efficace. Solo tramite un’azione congiunta si potrà affrontare questa crisi ambientale, che ha ripercussioni dirette sulla salute dei cittadini e sull’ecosistema locale. Il messaggio che emerge è chiaro: la bonifica delle aree contaminate a Crotone è un bisogno collettivo e la risposta deve essere tempestiva ed efficace.

Ultimo aggiornamento il 5 Ottobre 2024 da Marco Mintillo

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