La città di Crotone, in Calabria, ha vissuto per anni l’assenza dell’attenzione istituzionale necessaria per affrontare la crisi legata alla gestione dei rifiuti industriali. La situazione di degrado ecologico è l’esito di un processo in cui la provincia è diventata un deposito per i residui industriali provenienti da tutta Italia. In questo contesto, le recenti dichiarazioni del commissario straordinario Emilio Errigo al Remtech di Ferrara evidenziano l’urgenza di un cambiamento nella politica di gestione dei rifiuti.
la crisi ambientale di crotone
L’eredità del passato
Crotone e la Calabria hanno pagato un prezzo elevato a causa di politiche poco lungimiranti nella gestione dei rifiuti. Per anni, la zona è stata sfruttata per il deposito e lo smaltimento di scarti industriali. Le indagini delle Commissioni d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti e i rapporti annuali di Legambiente hanno messo in luce quanto sia grave la situazione, con un territorio compromesso da rifiuti che minano non solo l’ambiente ma anche la salute pubblica. La presenza di queste discariche abusive ha generato profonde preoccupazioni tra i residenti, che si trovano a vivere in un contesto di incertezza e pericolo.
L’intervento delle istituzioni
Emilio Errigo, commissario straordinario per la bonifica del Sito di Interesse Nazionale Crotone – Cassano – Cerchiara di Calabria, ha espresso chiaramente la necessità di un cambiamento radicale. Ha sottolineato come sia fondamentale interrompere il circuito di sfruttamento del territorio, affermando che è giunto il momento di fermare il traffico di rifiuti legato a interessi della criminalità economica e ambientale. La richiesta di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni locali è un messaggio forte e chiaro: Crotone ha bisogno di supporto per bonificare il terreno danneggiato e recuperare un ambiente sano.
le proposte di bonifica
Impianti di gestione pubblica
Errigo ha anche delineato la necessità di progettare e istituire impianti di conferimento e trattamento per i Siti di Interesse Nazionale. Questi impianti dovrebbero essere a gestione pubblica, con la possibilità di coinvolgere privati solamente nella fase di realizzazione. L’obiettivo è quello di trattare esclusivamente i residui industriali recuperati dalle aree contaminate, garantendo un approccio strutturato e sicuro nella gestione dei rifiuti. L’implementazione di un sistema efficace di trattamento è cruciale per ridurre i rischi sanitari e ambientali.
Tempistiche e procedure di bonifica
La bonifica di Crotone deve essere portata a termine con urgenza, rispettando le prescrizioni del Decreto ministeriale del 1 Agosto 2024. Il commissario sta attendendo risposte definitive da Eni Rewind e dall’Arma dei Carabinieri per valutare la disponibilità di impianti di conferimento sul territorio e all’estero. In caso di esito negativo delle ricerche, sarà necessario trasportare in sicurezza i rifiuti pericolosi ad impianti capaci di gestirli, garantendo sempre un controllo rigido da parte delle autorità competenti.
l’importanza della messa in sicurezza
Giustizia per il territorio
Errigo ha concluso il suo intervento affermando che solo attraverso un’adeguata messa in sicurezza dei rifiuti storici e delle aree inquinate sarà possibile restituire giustizia a Crotone. La città, definita “martire” dei disastri ambientali, merita un piano di bonifica che non solo rimuova i rifiuti, ma che impedisca il ripetersi di simili situazioni in futuro. È un compito fondamentale per le autorità competenti, che deve procedere con determinazione per ripristinare la salute del territorio e la fiducia dei cittadini.
La sfida per Crotone e la Calabria è grande, ma con un impegno coordinato e deciso, può rappresentare un’opportunità per costruire un futuro più sostenibile e sano per questa storica città calabrese.