La situazione della discarica Sovreco a Crotone si fa sempre più intricata. Infatti, la Regione Calabria e il Comune di Crotone hanno deciso di intraprendere un’azione legale contro l’ordinanza del commissario straordinario Emilio Errigo. Quest’ultima impone a Eni Rewind di avviare le operazioni di smaltimento di rifiuti pericolosi, un provvedimento che ha sollevato non poche preoccupazioni, sia per la salute pubblica che per l’ambiente circostante.
Contestazioni al decreto del Ministero dell’Ambiente
Nel ricorso presentato al Tar Calabria, emergono contestazioni puntuali riguardo a un decreto del Ministero dell’Ambiente, risalente al 1 agosto 2024. Questo decreto impone alla Regione Calabria di rivedere il Provvedimento autorizzatorio unico regionale , attualmente in vigore, che di fatto vieta a Eni Rewind di smaltire rifiuti pericolosi sul territorio calabrese. Regione e Comune sostengono che l’ordinanza di Errigo contrasti apertamente con le disposizioni del Paur, chiedendo quindi la sospensione sia dell’ordinanza che dei lavori previsti per il 14 aprile.
Il ricorso e le motivazioni tecniche
Nel ricorso, la Regione Calabria non risparmia critiche all’operato del commissario Errigo, definendo il suo approccio “prevaricatorio“. Secondo la Regione, la decisione di autorizzare lo smaltimento di rifiuti pericolosi sarebbe in violazione delle normative vigenti. Il documento sottolinea che la legge speciale consente al commissario di gestire solo le risorse finanziarie derivanti da una sentenza del Tribunale di Milano del 2012, che ammonta a oltre 70 milioni di euro. Si esprime, dunque, una forte preoccupazione per i poteri limitati del commissario, il quale ha solo il compito di coordinare le attività , senza la possibilità di emettere ordinanze sulla bonifica o di sostituire le funzioni ministeriali.
Principi di collaborazione e salute pubblica
Il ricorso tocca anche un tema cruciale: la necessità di una collaborazione tra enti. Qui si evidenzia una presunta violazione di questo principio. L’inquinamento ambientale a Crotone è un problema serio, e gli enti coinvolti insistono sul fatto che lo smaltimento di rifiuti pericolosi debba avvenire in siti adeguati, lontani dai centri abitati. Il documento sottolinea che la gravità della situazione inquinante richiede un approccio prudente, affermando che il trasferimento dei rifiuti a Crotone sarebbe non solo irrazionale, ma anche potenzialmente dannoso per la salute dei cittadini e per l’ambiente.
Le azioni legali intraprese dalla Regione e dal Comune mirano a tutelare l’ambiente e la salute pubblica. Con l’intensificarsi della battaglia legale, l’attenzione si sposta ora sul Tar Calabria, che dovrà esaminare con attenzione la richiesta di sospensione dell’ordinanza di Errigo e valutare la legittimità dell’intervento di Eni Rewind nella discarica. Un momento cruciale, insomma, per il futuro di Crotone e dei suoi abitanti.