La recente inchiesta su un presunto giro di cyber-spionaggio ha portato alla luce connessioni inquietanti tra l’ex ispettore di polizia, Carmine Gallo, e figure legate alla criminalità organizzata in Italia. Le accuse si concentrano su dossier riservati che avrebbero potuto influenzare il panorama economico e politico del Paese. Questa indagine, che affonda le radici nel 2022, segue il pedinamento di un soggetto con legami nel crimine organizzato, aprendo un capitolo intenso e allarmante della cronaca italiana.
Origine dell’indagine sul dossieraggio
L’inchiesta sul dossieraggio, che ha attirato l’attenzione pubblica per la sua gravità, ha avuto origine da un episodio verificatosi nell’estate del 2022. Un pedinamento, condotto da inquirenti esperti, ha portato a un incontro tra un individuo legato alla criminalità organizzata e Carmine Gallo in un locale del centro di Milano, precisamente a Piazza Fontana, a pochi passi dal Duomo. Questo incontro ha suscitato l’interesse degli investigatori, convinti che potesse rivelare il “senso di impunità” di Gallo, ex esponente delle forze dell’ordine.
Gli agenti hanno avviato un’analisi approfondita per identificare il soggetto che si era trovato in compagnia di Gallo, raccogliendo elementi attraverso fotografie e verifiche dei soggetti presenti in quel momento. La scoperta ha portato al riconoscimento del suo nome e alla comprensione del suo passato. Gallo, infatti, non era solo un ex poliziotto, ma un personaggio di spicco all’interno della polizia, avendo ricoperto ruoli di grande responsabilità nella Squadra Mobile e nella Criminalpol di Milano. Questo passato ha indotto le autorità a considerarlo tra i principali sospettati nella vicenda di dossieraggio che si stava aprendo.
Il punto cruciale è stata la segnalazione delle sue attività legate a Equalize, una società di cui era diventato amministratore delegato, che si configura come centrale nella vicenda investigativa. L’ufficio di Equalize, situato a poca distanza dall’incontro incriminato, ha servito come fulcro di potenziali operazioni illecite.
Le torbide vicende di Carmine Gallo e la sua riabilitazione
La figura di Carmine Gallo non è estranea a controversie e problematiche legali. I carabinieri del Nucleo investigativo di Varese, che hanno contribuito all’inchiesta, hanno documentato come Gallo fosse stato condannato alla fine del 2019 dalla Corte d’Appello di Milano per rivelazione di segreti e favoreggiamento, per poi essere riabilitato. La sua storia giuridica è intricata, avendo avuto coinvolgimenti in diverse indagini, tra cui l’inchiesta ‘Testuggine’ condotta dalla DDA di Venezia, che aveva già sollevato interrogativi sul suo comportamento.
Dalle indagini più recenti sono emerse ulteriori inquietanti rivelazioni, come l’uso di un’utenza telefonica intestata a una persona fittizia, rinvenuta presso l’ufficio di Gallo in Equalize. Questa scoperta ha accresciuto le verifiche sul traffico telefonico associato all’ex poliziotto, rivelando contatti con numeri intestati a cittadini extracomunitari immaginari. Tra questi, spicca un contatto anomalo: Gallo avrebbe avuto scambi telefonici con Marcello Dell’Utri, conosciuto ex senatore condannato per attinenze mafiose.
Rete di contatti e indagini parallele
Il quadro emerso dall’inchiesta rivela una fitta rete di contatti e collaborazioni sospette intorno all’ex poliziotto. Tra i numeri più contattati da Gallo, emerge quello attribuito alla Fondazione Fiera Milano, in uso a Enrico Pazzali, socio di maggioranza di Equalize. Questo legame evidenzia ulteriormente le rilevanti connessioni tra Gallo e imprese con potenziali intenti illeciti.
Un aspetto fondamentale dell’indagine riguarda la sua intersezione con un’altra inchiesta, che si occupava della latitanza in Tunisia di un noto hacker, Salvatore Accarino. Accarino è associato a Nunzio Calamucci, e i tre – Gallo, Calamucci, e Davide Valia – sono stati segnalati per aver cercato di fermare un accertamento fiscale su Lorenzo Sbraccia, un immobiliarista romano coinvolto in una rete di oltre sessanta indagati.
Questo fascicolo, legato a più livelli a operazioni illecite, ha messo in evidenza come il mondo del cyber-spionaggio si intrecci con affari sporchi, creando un contesto di incertezze per la giustizia e la sicurezza economica. L’esito dell’inchiesta avrà ripercussioni significative, esponendo le fragilità e le vulnerabilità del sistema di sicurezza e della giustizia italiana.
Ultimo aggiornamento il 31 Ottobre 2024 da Laura Rossi