Nel mondo sempre più interconnesso di oggi, la cybersicurezza si rivela cruciale, specialmente in un settore delicato come quello sanitario. Durante un convegno tenutosi a Potenza, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha sottolineato l’importanza di un approccio umano e non solo tecnologico alla sicurezza. L’evento, dedicato alle minacce cibernetiche al settore della salute, ha visto la partecipazione di esperti e figure chiave della Regione Basilicata, evidenziando il crescente bisogno di protezione dei dati sensibili e delle infrastrutture critiche.
L’importanza dell’approccio umano alla cybersicurezza
Alfredo Mantovano ha messo in risalto, nel suo intervento, che la sicurezza non può essere raggiunta soltanto mediante leggi e normative. La sua affermazione, “la sicurezza non si realizza con decreto”, pone l’accento sulla necessità di un coinvolgimento attivo delle persone. Le tecnologie, seppur fondamentali, sono solo una parte della soluzione. Senza la volontà e l’impegno di chi lavora nel settore della sicurezza, non è possibile proteggere adeguatamente le comunità, in particolare i gruppi più vulnerabili.
Questo pensiero evidenzia un’importante comprensione: la cybersecurity deve essere vista come un’attività collettiva, dove le persone formate e informate possono agire per la protezione delle informazioni e delle infrastrutture. Un personale competente e motivato è indispensabile per monitorare e rispondere alle minacce informatiche che sono in continua evoluzione. Protocolli e software, sebbene realizzati con precisione, risultano inefficaci senza il giusto sostegno umano.
Momenti salienti del convegno a Potenza
Il convegno “La minaccia cibernetica al settore sanitario” si è svolto presso il teatro Stabile di Potenza, con la partecipazione di importanti figure istituzionali. Tra gli intervenuti, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, e il direttore generale dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Bruno Frattasi, hanno messo in luce le sfide e le opportunità che la cybersicurezza offre all’interno delle politiche sanitarie.
Le discussioni si sono concentrate sulla rilevanza di creare strategie integrate per affrontare le minacce cibernetiche, sottolineando la necessità di investimenti costanti in formazione e risorse tecnologiche. I relatori hanno esaminato casi concreti di attacchi informatici nel settore sanitario, evidenziando l’impatto devastante che questi possono avere sulla sicurezza dei dati dei pazienti e sull’integrità delle operazioni ospedaliere.
Il messaggio chiave trasmesso durante l’evento è chiaro: le istituzioni devono lavorare insieme per creare un ecosistema resiliente, dove la prevenzione e la risposta rapida alle minacce possano diventare priorità strategiche. L’incontro ha evidenziato l’urgenza di costruire non solo infrastrutture sicure, ma anche una cultura della sicurezza che coinvolga tutti i livelli del personale.
La strada verso una cybersicurezza efficace
La sfida della cybersicurezza nel settore sanitario richiede un approccio olistico che unisca tecnologia, formazione e volontà collettiva. Mantovano ha concluso il suo intervento richiamando l’importanza di una “determinazione a proteggere” le comunità, in particolare le più fragili. Questo richiamo all’azione sta a ricordare a tutti i professionisti e le istituzioni l’importanza di rimanere vigili e proattivi.
Ogni passo avanti nella protezione dei dati e nella difesa dalle minacce informatiche è un passo verso la costruzione di una società più sicura. È evidente che un cambiamento culturale nella percezione della sicurezza è fondamentale. Non sono soltanto le tecnologie d’avanguardia a garantire la protezione, ma è l’impegno di tutte le persone coinvolte che fa la differenza. Ogni individuo che lavora per la sicurezza informatica ha un ruolo essenziale da svolgere in questo contesto, dove il futuro della sicurezza dipende dalla concreta azione quotidiana.
Ultimo aggiornamento il 8 Febbraio 2025 da Laura Rossi