D’Afonso: “Basta chiacchiere, la sanità abruzzese è in crisi e servono azioni concrete”

D’Afonso: “Basta chiacchiere, la sanità abruzzese è in crisi e servono azioni concrete”

Alfonso D’Afonso, Segretario di Demos, critica la gestione della sanità in Abruzzo e chiede dimissioni dei responsabili locali, denunciando un disavanzo strutturale e l’inefficienza politica.
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D’Afonso: “Basta chiacchiere, la sanità abruzzese è in crisi e servono azioni concrete” - Gaeta.it

L’Aquila, 2025 – Alfonso D’Afonso, Segretario Regionale del movimento Demos, ha recentemente espresso una forte critica nei confronti della gestione politica attuale in Abruzzo. Secondo D’Afonso, la classe dirigente sta mostrando incapacità e inadeguatezza, soprattutto riguardo alla questione della sanità. Le sue dichiarazioni, cariche di indignazione, fanno eco a un malcontento popolare crescente fra i cittadini abruzzesi colpiti da un sistema sanitario sempre più in difficoltà.

Critiche alla gestione della sanità

Nel suo intervento, D’Afonso ha sottolineato che è urgente fermare le “patetiche chiacchiere” dei leader regionali. Ha invitato a un blocco non delle assunzioni, come sostenuto dai politici locali, ma delle tasse, che continuano a gravare sui cittadini già provati da un diritto alla salute sempre più compromesso. D’Afonso ha accusato la classe dirigente di aver sperperato ingenti somme di denaro pubblico per iniziative di scarsa efficacia, generando un disavanzo strutturale nella sanità abruzzese, che è rimasto invisibile fino ad ora.

Le preoccupazioni non si limitano soltanto alla gestione della sanità. D’Afonso ha anche espresso dissenso verso le dichiarazioni del presidente della Regione, Marco Marsilio, e dell’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, riguardo alla creazione di un’ASL unica e alla centralizzazione degli acquisti. Secondo lui, queste scelte avrebbero distolto l’attenzione dalla necessità di una vera politica sanitaria. Il suo messaggio è chiaro: la mancanza di responsabilità nella direzione della sanità, così come in altri ambiti di competenza regionale, ha favorito una crisi che sembra ormai irreversibile.

Richieste degli abruzzesi

D’Afonso ha avanzato richieste specifiche, fra cui le dimissioni dei responsabili locali e l’attuazione di un blocco dell’aumento dell’addizionale IRPeF, proponendo il ritorno alle aliquote minime. Questo, ha spiegato, è un tema cruciale dal momento che i cittadini abruzzesi si trovano già in difficoltà economica. Le richieste di Demos coincidono con quelle dei sindacati che, uniti, sostengono una battaglia per la salute e l’equità fiscale.

Dopo settimane di dibattiti, i consiglieri del “Patto per l’Abruzzo” stanno portando avanti azioni politiche per mettere in evidenza le responsabilità della maggioranza del presidente Marsilio. Nonostante le difficoltà, D’Afonso ha espresso supporto ai colleghi che si impegnano a salvaguardare la sanità e i diritti dei cittadini. La critica alla proposta di una diminuzione del prelievo fiscale per la fascia di reddito fino a 28.000 euro lordi ha suscitato indignazione. Per D’Afonso, l’ammontare dell’agevolazione, pari a soli 20 euro l’anno, risulta irrisoria e offensiva per coloro che lavorano duramente per mantenere le proprie famiglie.

Provvedimenti e responsabilità politiche

In un clima già difficile, D’Afonso sostiene che le scelte politiche errate di chi gestisce la Regione hanno generato un debito significativo. Eppure, i cittadini continuano a vedersi chiedere sacrifici, senza ricevere spiegazioni chiare sull’uso delle risorse già impiegate. Le nuove imposizioni fiscali rischiano di aggravare ulteriormente la situazione.

La forte denuncia di D’Afonso sottolinea una frustrazione diffusa. Chiede con urgenza il cambio di rotta, evidenziando la necessità di far luce su come le scelte politiche abbiano influito sulla sanità e sulle finanze pubbliche. L’appello è per una maggiore responsabilità e trasparenza da parte di chi è stato eletto per risolvere i problemi e non per generarne di nuovi.

L’auspicio di D’Afonso è che si restituisca la voce ai cittadini, affinché possano esprimere la loro insoddisfazione e chiedere un cambiamento sostanziale nell’amministrazione delle risorse pubbliche. Con un accento deciso sulla salute pubblica e sulle necessità di entrambe le fasce di reddito, il messaggio è chiaro: il tempo delle promesse è finito, è il momento di agire.

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