Dati allarmanti sui minori nei penitenziari della Campania: sovraffollamento e necessità di prevenzione

Dati allarmanti sui minori nei penitenziari della Campania: sovraffollamento e necessità di prevenzione

Preoccupante sovraffollamento nelle strutture penali minorili in Campania: 105 minori reclusi, con un aumento dei reati. Necessari interventi urgenti per prevenire la devianza e supportare i giovani.
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Dati allarmanti sui minori nei penitenziari della Campania: sovraffollamento e necessità di prevenzione - Gaeta.it

Il 9 marzo 2025, nelle strutture penali minorili della Campania, è emerso un quadro preoccupante riguardo la presenza di minori. Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti e rappresentante della conferenza nazionale, ha rivelato che attualmente vi sono 105 minori reclusi. I numeri indicano che 79 di loro si trovano nell’Istituto penale minorile di Nisida e 26 a quello di Airola. Questi dati sono stati presentati durante un evento della Fondazione Pol.i.s. presso la Chiesa dei Santi Marcellino e Festo a Napoli, dove si è parlato della ricerca “Mind the Children: vulnerabilità e devianza in Campania”, finanziata dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

La situazione dei minori nei penitenziari

Durante l’incontro, Ciambriello ha sottolineato che il sovraffollamento è un problema serio che affligge diversi istituti. Si stima che molti detenuti minorenni siano costretti a dormire a terra su materassi, a causa della mancanza di spazio. Il garante ha reso noto che, nel prossimo incontro con il ministro della Giustizia Carlo Nordio, si discuterà finalmente anche della condizione dei minori. Sebbene il Governo stia progettando di costruire nuove strutture penali per minoreni, dato il crescente problema della devianza, è necessario adottare misure di prevenzione più adeguate.

Ciambriello ha messo in evidenza l’importanza di affrontare queste problematiche in modo efficace, evidenziando che molte di queste situazioni derivano da problematiche familiari e sociali. La dispersione scolastica, la mancanza di entrambi i genitori e un’infanzia caratterizzata da abbandono sembrano essere questioni comuni tra i giovani in difficoltà.

Aumento dei reati e necessità di interventi

Un ulteriore aspetto preoccupante è l’aumento dei reati, in particolare quelli contro la persona. Nel 2024, sono stati registrati 44 omicidi volontari tra i minori e i giovani adulti in Campania, rispetto ai 28 del 2023, oltre a 5 casi di omicidio stradale. Questi dati pongono l’accento sulla necessità di un’azione tempestiva e incisiva da parte delle istituzioni. Ciambriello ha insistito sull’importanza di prevenire piuttosto che curare, suggerendo che è fondamentale attivarsi prima che la situazione dei giovani degeneri.

Nella sua analisi, il garante dei detenuti ha proposto che le istituzioni devono potenziare gli interventi di supporto nei confronti di questi ragazzi, creando più comunità di accoglienza. Attualmente, in Italia sono circa mille i giovani accolti in comunità, di cui 165 si trovano in Campania. Tuttavia, la presenza in comunità da sola non basta. È fondamentale che le istituzioni locali, regionali e nazionali adottino politiche attive e coordinate per il recupero e l’educazione dei minori, promettendo un ambiente che favorisce la crescita e la responsabilizzazione.

Un appello all’azione

Ciambriello ha concluso ribadendo la necessità di “liberare i minori ed educare gli adulti”. Secondo lui, per aiutare questi ragazzi a diventare adulti responsabili, servono interventi tempestivi e consapevoli che vadano ad affrontare le cause che hanno portato a queste situazioni drammatiche. Agire significativamente è essenziale per migliorare la vita di molti giovani e dare loro opportunità di riscatto. La Petizione delle istituzioni locali deve quindi includere un rinnovato impegno nel garantire che ogni giovane possa essere supportato nel proprio percorso verso una vita migliore e più stabile.

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