Dazi di Donald Trump: nuova strategia commerciale scuote i mercati globali

Dazi di Donald Trump: nuova strategia commerciale scuote i mercati globali

Trump avvia dazi significativi su merci globali, scatenando preoccupazioni per una possibile guerra commerciale e un crollo delle Borse mondiali, con impatti devastanti sulle economie alleate.
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Dazi di Donald Trump: nuova strategia commerciale scuote i mercati globali - Gaeta.it

Il 2 aprile 2025, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ufficialmente avviato l’imposizione di dazi significativi su un’ampia varietà di merci provenienti da vari paesi, sia alleati che rivali. L’adozione di queste misure ha sollevato un’ondata di preoccupazione tra i leader economici mondiali, visto che le conseguenze si sono fatte sentire immediatamente sui mercati azionari globali. Gli effetti sono stati devastanti, con il crollo delle Borse che ha portato a perdite ingenti in pochi giorni.

Le politiche di dazi di Trump

L’implementazione dei dazi da parte di Trump ha colpito principalmente nazioni come Cina, Giappone, India e membri dell’Unione Europea, determinando una tassa del 10% su una vasta gamma di beni importati. Tuttavia, alcuni paesi meno attesi, tra cui la Cina, sono stati sottoposti a dazi ancora più pesanti. La Cina, in particolare, si troverà a fronteggiare una tassazione che raggiunge il 54%, considerando un ulteriore 34% applicato su un dazio precedente già fissato al 20%. Questo approccio ha sollevato interrogativi alimentati dalle paure di una guerra commerciale aperta, con conseguenze che potrebbero travolgere l’economia globale.

L’intenzione di Trump di utilizzare misure protezionistiche non è nuova, ma questa volta la portata delle sue decisioni è apparsa ancora più acuta. Le principali Borse del mondo stanno reagendo, e ciò che preoccupa di più gli analisti economici è la velocità con cui i mercati si sono adattati a queste nuove normative.

Paesi risparmiati dai dazi

Durante la presentazione dei dazi, ha suscitato particolare sorpresa il fatto che paesi come la Russia, la Bielorussia, Cuba e Corea del Nord siano stati esclusi. Nonostante le tensioni geopolitiche e le storiche rivalità con questi paesi, Trump ha giustificato questa scelta con spiegazioni precise. Un funzionario della Casa Bianca ha dichiarato che questi stati non erano soggetti all’ordine esecutivo sui dazi reciproci perché già penalizzati da tariffe molto elevate e sanzioni precedentemente stabilite. Queste sanzioni hanno reso di fatto impossibile un commercio significativo con tali paesi, segnalando un approccio paradossale alla diplomazia commerciale.

Le scelte della Casa Bianca di escludere certi paesi da misure che avrebbero potuto ulteriormente aumentare la loro difficoltà commerciale hanno sollevato interrogativi tra gli analisti. Una mossa controversa, che ha esposto la strategia commerciale americana a critiche sia interne che esterne.

Le reazioni internazionali alle nuove tasse

Immediato è stato il brusco impatto finanziario da parte delle politiche di Trump, evidenziato da un crollo nelle Borse mondiali. I timori di un conflitto commerciale crescente tra superpotenze economiche stanno portando a rincorse nei mercati borsistici. Le previsioni economiche per il futuro sono cupe, con stimati cali nelle esportazioni da parte di paesi tradizionali alleati degli Stati Uniti, come l’Italia. Le proiezioni indicano un possibile calo dell’8-12%, riguardante perdite che potrebbero aggirarsi tra i 5 e gli 8 miliardi di dollari.

Le domande sul futuro della cooperazione commerciale e sulle alleanze politiche globali si moltiplicano, con i leader di altri paesi che stanno già esprimendo perplessità e preoccupazioni. Le ricadute di tali misure riguardano sia le relazioni bilaterali, sia la stabilità del commercio internazionale. Una situazione tesa, ma non priva di precedenti: le azioni di Trump si collocano all’interno di un ampio contesto globale di rivalità economica e politica.

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