Dazi e farmaci: la sfida dell'industria farmaceutica europea di fronte a costi crescenti

Dazi e farmaci: la sfida dell’industria farmaceutica europea di fronte a costi crescenti

Il presidente di Egualia, Francesco Collatina, avverte che l’aumento dei costi e la mancanza di strategie chiare minacciano la sostenibilità dell’industria farmaceutica europea e l’accesso ai farmaci essenziali.
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Dazi e farmaci: la sfida dell'industria farmaceutica europea di fronte a costi crescenti - Gaeta.it

Il dibattito attorno ai dazi e ai prezzi dei farmaci è diventato centrale per l’industria farmaceutica in Europa. Francesco Collatina, presidente di Egualia, durante l’evento ‘Salute e sanità, il doppio binario’, ha sottolineato le difficoltà dell’attuale sistema, avvertendo che i costi aumentano e la sostenibilità della produzione è a rischio. La situazione economica globale e le strategie poco chiare stanno complicando ulteriormente il quadro.

La strategia europea e il controllo dei costi

Secondo Collatina, la mancanza di una strategia chiara a livello europeo sui dazi sta creando incertezze. Ha messo in evidenza che, sebbene i dazi non siano controllabili, esistono altri fattori sui quali è possibile intervenire. L’ex premier Mario Draghi, come ricordato da Collatina, aveva già sostenuto l’importanza di semplificare il sistema. “La necessità di una strategia incisiva è fondamentale per preservare il valore del settore e supportare la competitività rispetto ai mercati statunitensi e cinesi.” Attualmente, su dieci farmaci autorizzati in Europa, solo due sono prodotti in territorio europeo, mentre il resto proviene da America e Cina. Questa sproporzione evidenzia la necessità di semplificare le procedure per incentivare la produttività locale.

L’impatto dell’aumento dei costi dal Covid

Collatina ha anche fatto riferimento a come la pandemia di Covid-19 abbia influito sui costi dei farmaci, aumentando significativamente le spese e riducendo i margini di profitto. I prezzi dei farmaci sono, per natura, rigidi e regolati, il che rende difficile per le aziende assorbire l’impatto di costi in costante crescita. In particolare, il leader di Egualia ha menzionato che l’aumento dei costi non coinvolge solo i principi attivi, ma anche le forniture più comuni come vetro, carta, pallet e blister. Così, se i costi aumentano del 25%, la sostenibilità economica della produzione diventa un serio problema per le aziende farmaceutiche.

Rischi per la produzione di farmaci essenziali

Un altro punto cruciale sollevato da Collatina riguarda la produzione di farmaci per pazienti cronici. Ha citato l’esempio della metformina, un farmaco essenziale per quattro milioni di diabetici in Italia, il cui costo è molto contenuto: 1,5 euro per 30 compresse. “Se il governo decidesse di introdurre dazi sui farmaci, le conseguenze sarebbero devastanti, con il rischio di non avere più a disposizione medicinali vitali per pazienti con malattie croniche.” Questa situazione non riguarderebbe solo i diabetici ma anche i pazienti che necessitano di altri farmaci essenziali, come il furosemide.

Normative e tasse sui farmaci: il futuro incerto

Infine, Collatina ha espresso preoccupazioni riguardanti la direttiva europea sulle acque reflue, che potrebbe avere un impatto negativo sul settore. Le nuove norme potrebbero obbligare le aziende farmaceutiche a pagare una tassa per il farmaco assunto dai pazienti, che inevitabilmente finisce nelle acque reflue. “Tale imposizione aggiungerebbe ulteriori costi alle aziende, erodendo i margini di profitto e rendendo insostenibile la produzione.” La combinazione di dazi e nuove tasse sembra così creare un quadro sempre più complesso per l’industria farmaceutica europea, in un momento in cui è necessaria una maggiore chiarezza e semplificazione delle norme.

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