Decennale del patrimonio unesco: gli impatti delle langhe-roero e monferrato su economia e turismo

Il riconoscimento delle Langhe-Roero e Monferrato come Patrimonio dell’Umanità ha generato un impatto positivo su economia, turismo e percezione sociale, ma solleva preoccupazioni per la tutela del territorio.
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Decennale del patrimonio unesco: gli impatti delle langhe-roero e monferrato su economia e turismo - Gaeta.it

Il riconoscimento delle Langhe-Roero e Monferrato come Patrimonio dell’Umanità ha segnato un momento cruciale per il Piemonte. A dieci anni di distanza, un sondaggio condotto dalla società Formules mette in luce gli effetti duraturi che questa designazione ha avuto su economia, turismo e percezione sociale nel territorio. Celebre per i suoi paesaggi di vigneti e la ricca tradizione enogastronomica, quest’area del Piemonte si è trovata al centro di una significativa trasformazione, che merita di essere approfondita.

Come è stata condotta l’indagine di formules

Lo studio condotto da Formules si è mosso attraverso un’analisi approfondita che ha coinvolto 200 comuni del Piemonte. Gli effetti della designazione Unesco sono stati categorizzati in tre principali aree: sociale, economico-occupazionale e comunicativo. Delle località esaminate, 101 erano parte direttamente del sito Unesco, mentre i restanti 99 comuni limitrofi sono stati inclusi per offrire un contesto più ampio.

Il processo di indagine ha coinvolto un ampio campione di 512 persone, comprendente amministratori locali, operatori del turismo, imprenditori del settore vinicolo, ristoratori e professionisti variati. L’obiettivo era di capire come l’iscrizione a Patrimonio dell’Umanità abbia influenzato le loro rispettive attività. Oltre ai questionari, sono stati condotti anche due focus group con circa 30 partecipanti per approfondire le opinioni e le percezioni riguardo agli effetti della designazione Unesco. Inoltre, è stata effettuata un’analisi di 51 serie storiche su vari ambiti, tra cui mercato immobiliare, turismo e occupazione, per rendere la visione complessiva più ricca e informativa.

Tre aspetti che hanno influenzato il territorio

I risultati dello studio sono stati sorprendenti. Il 96% dei partecipanti ha dichiarato di essere a conoscenza dell’esistenza del sito Unesco, sebbene solo il 49% ne conosca la geografia precisa. Un dato che fa pensare è che ben il 27% degli intervistati non sa specificatamente perché il sito è stato riconosciuto come Patrimonio dell’Umanità, e c’è stata una sottovalutazione del valore della coltivazione dei vitigni autoctoni, che invece rappresenta un elemento distintivo.

In alcune rilevazioni, il 78% degli intervistati ha indicato che i benefici dell’iscrizione Unesco appaiono più evidenti per chi visita il territorio piuttosto che per i residenti stessi. Tuttavia, solo una piccola percentuale, il 5,1%, ritiene che i turisti non riconoscano il valore del sito. Tra i punti positivi annotati emergono la promozione internazionale della cultura enogastronomica piemontese e un miglioramento della reputazione a livello nazionale e internazionale. Nonostante ciò, ci sono preoccupazioni per la tutela del territorio e il rischio di overtourism, un fattore che ha spinto a chiedere sinergie locali più forti e chiare linee guida da parte dell’associazione.

Il sondaggio ha anche dedicato uno spazio importante all’analisi economica. Sono stati esaminati sei ambiti, dal mercato immobiliare all’occupazione. I dati hanno rivelato che la nomina Unesco ha avuto effetti positivi su circa il 73% delle variabili analizzate, con un ritorno economico complessivo stimato di circa 121 milioni di euro. Tra le problematiche riscontrate, spicca l’aumento dei prezzi delle abitazioni per i residenti, un fenomeno osservato principalmente nelle aree Core, come Langhe e Grinzane Cavour.

Sviluppo del settore turistico

Il turismo ha senza dubbio beneficiato notevolmente della designazione Unesco, registrando una crescita in tutte le sei aree del sito. Secondo il 92% degli intervistati, c’è stato un incremento delle visite internazionali. Nizza Monferrato e Canelli sono state particolarmente favorite, mentre la Langa ha accolto il maggior numero di visitatori. Le tendenze nella domanda turistica mostrano diverse inclinazioni tra italiani e stranieri: i turisti italiani tendono a preferire le zone Buffer, mentre gli stranieri si concentrano nelle aree Core, più conosciute a livello internazionale.

In parallelo all’aumento della domanda turistica, l’offerta è cresciuta significativamente, in particolare nel settore extra-alberghiero, il che dimostra un cambiamento delle dinamiche ricettive. Un evidente incremento del 93% delle camere disponibili è stato registrato in comuni come Nizza Monferrato, sebbene ci siano state riduzioni dell’offerta di alloggi tradizionali in altre aree. Infine, è interessante notare un notevole aumento della visibilità mediatica per le Langhe-Roero e Monferrato, sia a livello nazionale sia internazionale, il che potrebbe anche influenzare ulteriormente il flusso turistico verso questi iconici luoghi piemontesi.

Ultimo aggiornamento il 10 Ottobre 2024 da Laura Rossi

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